12/01/2017, 09.12
PAKISTAN
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Pakistan, scomparso un altro attivista laico. È il quinto in una settimana

Samar Abbas è il presidente della Civil Progressive Alliance Pakistan. È sparito in un viaggio di lavoro verso Islamabad. Gli altri scomparsi sono un noto professore di Rawalpindi e tre blogger di Lahore. Attivista: “Tendenza allarmante le sparizioni di esponenti del ceto intellettuale del Punjab”.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – In Pakistan è scomparso un altro attivista laico, critico dell’estremismo religioso e delle frange violente presenti negli ambienti politici e militari. Si tratta di Samar Abbas, 54 anni, presidente della Civil Progressive Alliance Pakistan (Cpap). È il quinto attivista sparito nel nulla, dopo che la scorsa settimana la stessa sorte era toccata ad un famoso professore universitario e a tre blogger. Ora si rincorrono sempre di più le voci sospettose di chi teme ci siano le forze di sicurezza e il terrorismo dietro le sparizioni misteriose.

Syed Talib Abbas, segretario generale della Cpap, riferisce che l’attivista è scomparso mentre si recava da Karachi ad Islamabad per un viaggio di lavoro. “La famiglia – riporta – ha ricevuto sue notizie fino allo scorso sabato [7 gennaio], ma poi ha perso ogni contatto e il telefono cellulare risulta staccato”.

L’attivista Mona Aurangzeb ritiene che “la sparizione forzata di esponenti del ceto intellettuale del Punjab sia una tendenza allarmante. Lo Stato sta dando l’impressione che non importa chi tu sia: se sollevi la voce o crei problemi, devi pagarne il prezzo”.

Il capo dell’Alleanza è l’ultimo di una serie di misteriose sparizioni. Prima di lui, il 6 gennaio a Islamabad è scomparso Salman Haider, noto poeta che insegna alla Fatima Jinnah Women’s University di Rawalpindi. Due giorni prima a Lahore si sono perse le tracce dei cugini Waqas Goraya e Aasim Saeed, entrambi blogger. Infine il 7 gennaio è scomparso anche il blogger Ahmed Raza Naseer, malato di poliomelite, forse rapito mentre era nel suo negozio di Skeikhupura, vicino Lahore.

La notizia della scomparsa del quinto attivista nel giro di una settimana sta ponendo serie questioni di sicurezza personale e alla libertà di espressione. In un articolo apparso su The Express Tribune, si parla di “Libertà mancanti in Pakistan”. “A questo punto – si legge – assegnare colpe e responsabilità sarebbe prematuro. Tuttavia risulterebbe utile esaminare la storia recente di sparizioni forzate in Pakistan e la mancanza di indignazione pubblica su questo fenomeno orribile”.  E poi si invita “almeno a ragionare in modo intelligente su ciò che queste sparizioni cercano di ottenere e ciò che permette loro di andare avanti con tanta facilità inspiegabile”.

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