11/04/2005, 00.00
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Pakistan, uccisi e sfigurati un pastore protestante e il suo autista

di Qaiser Felix

Peshawar (AsiaNews) – Un pastore protestante e il suo autista sono stati uccisi a Peshawar, nel nordovest del Pakistan. I corpi di Shamoun Babar, 37 anni, e del suo aiutante Daniel Emmanuel, sono stati trovati giovedì scorso, due giorni dopo essere scomparsi, probabilmente rapiti.

La polizia ha dichiarato che i due sono stati accoltellati e poi uccisi a colpi di pistola; quindi i loro cadaveri sono stati sfigurati: "uno ha le mani tagliate, l'altro le orecchie e il naso" ha dichiarato un ufficiale. Finora le indagini hanno portato all'arresto di un uomo e una donna accusati del duplice omicidio.

Il pastore Babar, 37 anni, faceva parte della Jesus Pan Gospel Church a Yousafabad, nei pressi di Peshwar. Era responsabile dell'ente caritativo "Ilam Dost Walfare Trust", un'ong impegnata nell'assistenza ai poveri, in particolare rifugiati afgani nei campi profughi sul confine fra Afghanistan e Pakistan.

Tempo fa Babar aveva ricevuto minacce perché accusato di convertire musulmani al cristianesimo, mentre invece – afferma il suo assistente Amin Bhatti – "la sua era solo un'opera caritativa".

Secondo Adil Suleman, fratello del reverendo protestante, Babar "è stato ucciso da alcuni estremisti religiosi" islamici, ma "la polizia vuole offrire una diversa versione dei fatti", riconducendo l'omicidio di Babar ad una disputa personale.

Nei giorni scorsi 200 cristiani sono scesi per le strade di Peshawar per protestare contro l'omicidio del pastore protestante chiedendo che gli assassini di Babar vengano condotti in tribunale e condannati. I dimostranti hanno bloccato per 2 ore la principale via della città esprimendo forti critiche contro il governo per la mancata protezione nei confronti delle minoranze. La sera di Pasqua, in un villaggio vicino a Lahore, un gruppo di musulmani estremisti aveva aperto il fuoco contro una chiesa uccidendo una persone e ferendone altre 7.

Esponenti cristiani hanno condannato con forza l'uccisione di Babar. Kamal Chughtai, presidente di Khadman-e-Saleeb, un'ong cattolica, Manzoor Waseem Batti, responsabile dell'ente Task e Ejaz Ghauri, presidente del Christian Progressive Movement (CPM) hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui si dicono "allarmati" per la "crescente intolleranza" verso le minoranze.

I leader cristiani chiedono al governo "un'azione più decisa" contro gli estremisti e di "non ignorare incidenti" come l'uccisione di Babar. "Esigiamo una punizione esemplare per gli autori di un crimine così odioso" affermano i rappresentanti cristiani nel loro documento. "I cristiani sono cittadini pakistani come gli altri, ma vivono nella paura e nell'insicurezza" a causa degli integralisti islamici.

Shahbaz Batti, presidente dell'All-Pakistan Minorities Alliance (APMA), ha denunciato l'omicidio di Babar come "un atto di violenza che terrorizza le minoranze che lottano per lo sviluppo, la prosperità e la sicurezza del paese".

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