02/02/2007, 00.00
IRAQ - PALESTINA
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Palestinesi in Iraq: contro di noi “campagna di pulizia etnica”

Classe privilegiata sotto Saddam Hussein, i profughi palestinesi sono ora nel mirino delle milizie sciite. Nel 2006 a Baghdad uccisi in più di 600; migliaia di famiglie in fuga e chi rimane non ha più coraggio di uscire con i documenti addosso.

Baghdad (AsiaNews) – Una “sistematica campagna di pulizia etnica” contro i rifugiati palestinesi è in atto a Baghdad: nel solo 2006 sono stati oltre 600 gli uccisi dalle milizie sciite. A denunciarlo sono alcuni leder palestinesi e attivisti politici. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano israeliano in lingua inglese, Jerusalem Post, dalla caduta di Saddam Hussein migliaia di famiglie palestinesi  sono fuggite dall’Iraq, ma senza sapere dove andare. Le confinanti Siria e Giordania hanno ristretto gli ingressi, mentre le aggressioni e le violenze non risparmiano neppure i campi profughi al confine.

Fino a tre anni fa in Iraq vivevano circa 30mila palestinesi. Sotto il regime di Saddam Hussein erano una classe privilegiata e da sempre mal vista dagli sciiti, emarginati e perseguitati dal raìs. Un iracheno di Baghdad spiega ad AsiaNews che durante la dittatura di Saddam, i palestinesi erano molto ricchi, ricoprivano incarichi importanti e hanno sempre ricevuto aiuti dal governo. “Possedevano case molto lussuose - continua la fonte - e per di più avevano tutto il giorno l’elettricità, mentre il resto della città poteva usufruirne solo per due ore ogni cinque”. Saddam, per di più, ha sempre fatto intendere che “un’offesa ad un palestinese era un’offesa al raìs stesso”.

Oggi i palestinesi in Iraq sono meno di 10mila e la maggior parte vive nella paura di uscire di casa. Nadia Othman, che da Baghdad è fuggita in Giordania, racconta della morte di suo fratello: “I miliziani sciiti lo hanno fermato mentre andava alla scuola dove insegnava arabo, dopo aver visto i suoi documenti gli hanno sparato alla nuca a sangue freddo”. “Lo stesso giorno – continua la donna – hanno rapito e ucciso il presidente della palestinese Haifa Sports Club dell’Iraq”. Un altro palestinese, riparato nel nord della Cisgiordania, riferisce che ormai nessuno esce più con i documenti addosso nel tentativo di cancellare la propria identità.

Zakariya al-Agha - capo del Dipartimento rifugiati dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) – ha espresso “profonda preoccupazione” per le sorti dei palestinesi in Iraq. Agha parla di 400 palestinesi sistemati in condizioni difficili lungo il confine, dopo che Damasco ha rifiutato loro l’ingresso. Atef Udwan - ministro per i Rifugiati nel governo Hamas – si è detto impegnato a trovare un modo di far arrivare in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza i palestinesi dell’Iraq. “Dobbiamo convincere Israele a dare loro il permesso – ha aggiunto – si tratta di un’urgente questione umanitaria”. 

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