18/03/2008, 00.00
VATICANO-ITALIA
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Papa: Chiara Lubich, mite messaggera di speranza e di pace

Migliaia di persone hanno preso parte ai funerali della fondatrice dei “Focolari”. Idi lei il card. Bertone ha detto che si è dedicat ad accendere il fuoco dell’amore di Dio nei cuori. Tra i presenti al rito, esponenti di movimenti cattolici, di altre chiese cristiane e di altre religioni.
Roma (AsiaNews) – “Tanti sono i motivi per rendere grazie al Signore del dono fatto alla Chiesa in questa donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace”: sono le parole del messaggio che Benedetto XVI ha inviato oggi, in occasione dei funerali di Chiara Lubich, “fondatrice – sono ancora parole del Papa - di una vasta famiglia spirituale che abbraccia campi molteplici di evangelizzazione. Vorrei soprattutto ringraziare Iddio per il servizio che Chiara ha reso alla Chiesa: un servizio silenzioso e incisivo, in sintonia sempre con il magistero della Chiesa”. Il messaggio del Papa, che ha detto di “prendere spiritualmente parte” alla cerimonia è stato letto dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che ha presieduto la celebrazione dei funerali della fondatrice del movimento dei “Focolari”.
 
Ad ascoltarlo, malgrado il tempo inclemente, una folla enorme, commossa e silenziosa, che ha riempito anche tutti gli spazi esterni della basilica, ove erano stati approntati dei maxi-schermi. Persone venute da tutto il mondo. Tra loro, a testimonianza dell’impegno della Lubich per il dialogo tra cristiani e tra credenti di religioni diverse, rappresentanti di movimenti, come Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio e suor Anna Maria aus der Wiesche, evangelica luterana, della comunità della Christusbruderschaft di Selbitz, e rappresentanti di altre Chiese cristiane, come il metropolita Gennadios, arcivescovo ortodosso d’Italia e di Malta (Patriarcato ecumenico di Costantinopoli), il vescovo Christian Krause, evangelico tedesco e il vescovo anglicano Robin Smith. Tra gli esponenti di altre religioni, Lisa Palmieri, rappresentante presso la Santa Sede dell’American Jewish Committee, l’imam Izak El Hajji Pasha della moschea Malcolm Shabazz di Harlem, New York, il rev. Yasutaka Watanabe, presidente del Consiglio direttivo della Rissho Kosei-kai (movimento buddista giapponese) e Pra Tongrathana, monaco del buddismo Theravada, Thailandia.
 
Il secolo XX, ha detto il card. Bertone, è costellato di astri lucenti di amore divino. “Il secolo scorso – ha aggiunto - pur carico di non poche contraddizioni, è il secolo in cui Dio ha suscitato innumerevoli ed eroici uomini e donne che, mentre lenivano le piaghe dei malati e dei sofferenti e condividevano la sorte dei piccoli, dei poveri e degli ultimi, dispensavano il pane della carità che sana i cuori, apre le menti alla verità, restituisce fiducia e slancio a vite spezzate dalla violenza, dall’ingiustizia, del peccato. Alcuni di questi pionieri della carità la Chiesa li addita già come santi e beati: don Guanella, don Orione, don Calabria, Madre Teresa di Calcutta ed altri ancora”.
 
“E’ stato anche – ha aggiunto - il secolo dove sono nati nuovi movimenti ecclesiali, e Chiara Lubich trova posto in questa costellazione con un carisma che le è del tutto proprio e che ne contraddistingue la fisionomia e l’azione apostolica. La fondatrice del Movimento dei Focolari, con stile silenzioso ed umile, non crea istituzioni di assistenza e di promozione umana, ma si dedica ad accendere il fuoco dell’amore di Dio nei cuori. Suscita persone che siano esse stesse amore, che vivano il carisma dell’unità e della comunione con Dio e con il prossimo; persone che diffondano ‘l’amore – unità’ facendo di se stessi, delle loro case, del loro lavoro un ‘focolare’ dove ardendo l’amore diventa contagioso e incendia quanto sta accanto. Missione questa possibile a tutti perché il Vangelo è alla portata di ognuno: vescovi e sacerdoti, ragazzi, giovani e adulti, consacrati e laici, sposi, famiglie e comunità, tutti chiamati a vivere l’ideale dell’unità: ‘Che tutti siano uno!’. Nell’ ultima intervista da lei rilasciata ed apparsa proprio nei giorni della sua agonia, Chiara afferma che ‘è la meraviglia dell’amore scambievole la linfa vitale del Corpo mistico di Cristo’ ”.
 
“A noi, specialmente ai suoi figli spirituali, tocca il compito di proseguire la missione da lei iniziata. Dal Cielo, dove amiamo pensare che sia accolta da Gesù suo sposo, continuerà a camminare con noi e ad aiutarci. Quest’oggi, mentre la salutiamo con affetto, riascoltiamo dalla sua stessa voce queste parole che tante volte amava ripetere: Vorrei che l’Opera di Maria, alla fine dei tempi, quando, compatta, sarà in attesa di apparire davanti a Gesù abbandonato-risorto, possa ripetergli – facendo sue le parole che sempre mi commuovono del teologo belga Jacques Leclercq : … il tuo giorno, mio Dio, io verrò verso di Te… Verrò verso di Te, mio Dio (…) e con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia. Questo è il sogno di Chiara, questo sia anche il nostro anelito incessante: ‘Padre, che tutti siano una cosa sola, perché il mondo creda’ ”. 
 
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