16/09/2012, 00.00
LIBANO - VATICANO
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Papa: La Vergine Maria ispiri e accompagni cristiani e musulmani del Libano

Salutando il Libano alla fine della sua visita, Benedetto XVI ringrazia le autorità civili e religiose e dedica un particolare pensiero alla comunità musulmana. Il papa ribadisce l'importanza della convivenza islamo-cristiana per il mondo.

Beirut (AsiaNews) - "La Vergine Maria, venerata con devozione e tenerezza dai fedeli delle confessioni religiose presenti qui, è un modello sicuro per proseguire con speranza sulla via di una fraternità vissuta ed autentica. Il Libano l'ha ben compreso proclamando, qualche tempo fa, il 25 marzo come giorno festivo, permettendo così a tutti i suoi abitanti di poter vivere maggiormente la loro unità nella serenità. Che la Vergine Maria, i cui antichi santuari sono così numerosi nel vostro Paese, continui ad accompagnarvi e ad ispirarvi!". Con questa invocazione alla Madonna per tutti i libanesi, cristiani e musulmani, si è concluso l'ultimo discorso che Benedetto XVI ha tenuto durante la sua visita nel Paese dei cedri.

Il pontefice ha salutato il presidente Michel Sleiman e al altre autorità civili ringraziandole dell'impegno profuso nell'organizzazione. Ha poi ringraziato i rappresentanti delle Chiese cattoliche per averlo accolto "come se Pietro fosse venuto da voi",  gli ortodossi e i protestanti. Un saluto particolare è stato rivolto anche ai musulmani, il cui "calore" e "cuore" con cui lo hanno accolto il papa ha paragonato a "una di quelle famose spezie orientali che arricchisce il sapore delle vivande". Proprio questa spezia - ha aggiunto il papa - "mi hanno dato il desiderio di ritornare" in Libano.

Per Benedetto XVI questo Paese e la convivenza fra cristiani e musulmani sono un messaggio ancora più urgente per la comunità internazionale: "Il mondo arabo e il mondo intero avranno visto, in questi tempi agitati, dei cristiani e dei musulmani riuniti per celebrare la pace".

Il pontefice sottolinea questa unità anche con immagini tratte dalla Bibbia e ricorda che per costruire il tempio di Gerusalemme, il re Salomone chiese a un libanese, Hiram di Tiro, di preparare il legno di cedro e le sculture, a forma di ghirlande di fiori (cfr. 1 Re 5,22; 1 Re 6,18). "Il Libano  - ha aggiunto il papa - era presente nel Santuario di Dio. Possano il Libano di oggi, i suoi abitanti, continuare ad essere presenti nel santuario di Dio! Possa il Libano continuare ad essere uno spazio in cui gli uomini e le donne vivano in armonia e in pace gli uni con gli altri per offrire al mondo non solo la testimonianza dell'esistenza di Dio, primo tema del Sinodo trascorso, ma ugualmente quella della comunione tra gli uomini, secondo tema dello stesso Sinodo, qualunque sia la loro sensibilità politica, comunitaria e religiosa!".

"Prego Dio per il Libano - ha aggiunto -  affinché viva in pace e resista con coraggio a tutto ciò che potrebbe distruggerla o minacciarla. Auguro al Libano di continuare a permettere la pluralità delle tradizioni religiose e a non ascoltare la voce di coloro che vogliono impedirla. Auguro al Libano di rafforzare la comunione fra tutti i suoi abitanti, qualunque sia la loro comunità e la loro religione, rifiutando in modo risoluto tutto ciò che potrebbe condurre alla disunione, e scegliendo con determinazione la fraternità. Questi sono fiori graditi a Dio, virtù che sono possibili e che converrebbe consolidare radicandole maggiormente".

E ha concluso: "Dio benedica il Libano e tutti i libanesi. Non cessi di attirarli a sé per donare loro la vita eterna! Li colmi della sua gioia, della sua pace e della sua luce! Dio benedica tutto il Medio Oriente! Su ciascuno e ciascuna di voi invoco di tutto cuore l'abbondanza delle Benedizioni divine. « لِيُبَارِك الربُّ جميعَكُم » [Dio vi benedica tutti!]".

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