25/04/2018, 11.56
VATICANO-CILE
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Papa Francesco incontra tre vittime di abusi commessi dal clero in Cile

Si tratta di Juan Carlos Cruz, James Hamilton e Jose Andrés Murillo. Saranno ospiti nella casa Santa Marta e avranno dialoghi col pontefice, che ascolterà “tutti i loro suggerimenti al fine di evitare che si ripetano tali fatti riprovevoli”. Nella dichiarazione del direttore della Sala stampa della santa Sede si sottolinea “dolore” e “vergogna”, come nella lettera di Francesco ai vescovi cileni.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Questo fine settimana, papa Francesco incontrerà tre vittime di abusi commessi dal clero cileno nella casa Santa Marta. Si tratta di Juan Carlos Cruz, James Hamilton e Jose Andrés Murillo.

Il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke, dandone comunicazione, oggi, afferma che “il Papa li ringrazia per aver accettato il suo invito: durante questi giorni di incontro personale e fraterno, desidera chiedere loro perdono, condividere il loro dolore e la Sua vergogna per quanto hanno sofferto e, soprattutto, ascoltare tutti i loro suggerimenti al fine di evitare che si ripetano tali fatti riprovevoli”.

Non è la prima volta che papa Francesco esprime “dolore” e “vergogna” nei confronti delle vittime di abusi in Cile, dopo che in un’intervista al ritorno dal Cile, egli aveva difeso mons. Juan Barros, vescovo di Osorno dall’accusa di aver coperto gli abusi ad opera del sacerdote Fernando Karadima, suo amico e mentore.

Il papa aveva liquidato le accuse contro mons. Barros come “calunnie” e aveva esigito “prove”. In realtà le “prove” erano state ricevute in Vaticano, tanto che p. Karadima è stato relegato a una vita di penitenza e preghiera.

A causa delle critiche suscitate dalla sua posizione, Francesco ha poi inviato in Cile mons. Charles Scicluna, arcivescovo di Malta ed esperto nelle inchieste sugli abusi, che ha riportato un lungo dossier confermando le violenze.

Il papa si è poi scusato, esprimendo “dolore” e “vergogna” in una lettera dell’11 aprile, indirizzata ai vescovi cileni, in cui ammette di essere “incorso in gravi errori di valutazione e percezione della situazione, in particolare per mancanza di informazioni veritiere ed equilibrate”.

Nella dichiarazione pubblicata oggi, dopo aver sottolineato che i tre avranno “incontri personali” col pontefice, per “tutto il tempo necessario”, si conclude: “Il Santo Padre chiede preghiere per la Chiesa in Cile in questo momento doloroso, auspicando che questi incontri possano svolgersi in un clima di serena fiducia ed essere un passo fondamentale per rimediare ed evitare per sempre gli abusi di coscienza, di potere e, in particolare, sessuali all’interno della Chiesa”.

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