14/01/2015, 00.00
SRI LANKA - VATICANO
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Papa in Sri Lanka: perdono, riconciliazione e giustizia per ritrovare l'unità dopo 30 anni di guerra

Francesco al santuario mariano di Madhu che durante il conflitto ha ospitato migliaia di profughi. "Nessuno Srilankese può dimenticare i tragici eventi legati a questo stesso luogo". "Dopo tanto odio, tanta violenza e tanta distruzione, vogliamo ringraziarla perché continua a portarci Gesù, che solo ha il potere di sanare le ferite aperte e di restituire la pace ai cuori spezzati".

Madhu (AsiaNews) - L'invito alla riconciliazione nazionale, ricorrente nelle parole di papa Francesco in uno Sri Lanka nel quale le ferite di 30 anni di guerra civile non sono certo rimarginate, è risuonato particolarmente forte e significativo oggi con la preghiera mariana nel santuario di Nostra Signora del Rosario a Madhu. Siamo nel nord dell'isola, a 220 chilometri da Colombo.

E' una regione tamil. Qui si è duramente combattuto. Costruita 400 anni fa, dal 1990 la chiesa ha ospitato migliaia di persone e la zona definita smilitarizzata divenne un vero campo profughi. Ciò malgrado, essa non fu risparmiata dai bombardamenti, tanto che il santuario fu chiuso e la statua della Madonna portata via e messa al sicuro. Poté tornare solo nel 2010 e una grande folla partecipò, quel 15 agosto, alla tradizionale festa alla quale partecipano non solo i cristiani.

Anche oggi, qui è pomeriggio, c'è un mare di gente (nella foto) che accompagna con canti in lingua tamil e suono di tamburi l'arrivo del Papa, al quale viene messa al collo una collana di fiori. E in questo luogo le parole di Francesco su guerra, perdono e riconciliazione sono particolarmente evocative - il Papa libera anche una colomba - anche perché fa un riferimento alla "giustizia", che i tamil, vinti, chiedono. "Ci sono famiglie qui oggi - dice - che hanno sofferto immensamente nel lungo conflitto che ha lacerato il cuore dello Sri Lanka. Molte persone, dal nord e dal sud egualmente, sono state uccise nella terribile violenza e nello spargimento di sangue di questi anni. Nessuno Srilankese può dimenticare i tragici eventi legati a questo stesso luogo, o il triste giorno in cui la venerabile statua di Maria, risalente all'arrivo dei primi cristiani in Sri Lanka, venne portata via dal suo santuario".

"Ma la Madonna è rimasta sempre con voi. Lei è Madre di ogni casa, di ogni famiglia ferita, di tutti coloro che stanno cercando di ritornare ad una esistenza pacifica. Oggi la ringraziamo per aver protetto il popolo dello Sri Lanka da tanti pericoli, passati e presenti. Maria non dimentica mai i suoi figli di questa splendida Isola. Come è sempre rimasta accanto al suo Figlio sulla Croce, così è sempre rimasta accanto ai suoi figli srilankesi sofferenti. Oggi vogliamo ringraziare la Madonna per questa presenza. Dopo tanto odio, tanta violenza e tanta distruzione, vogliamo ringraziarla perché continua a portarci Gesù, che solo ha il potere di sanare le ferite aperte e di restituire la pace ai cuori spezzati. Ma vogliamo anche chiederle di ottenere per noi la grazia della misericordia di Dio. Chiediamo anche la grazia di riparare i nostri peccati e tutto il male che questa terra ha conosciuto. Non è facile fare questo. Tuttavia, solo quando arriviamo a comprendere, alla luce della Croce, il male di cui siamo capaci, e di cui persino siamo stati partecipi, possiamo sperimentare vero rimorso e vero pentimento. Solo allora possiamo ricevere la grazia di avvicinarci l'uno all'altro con vera contrizione, offrendo e cercando vero perdono. In questo difficile sforzo di perdonare e di trovare la pace, Maria è sempre qui ad incoraggiarci, a guidarci, a farci fare un altro passo. Proprio come lei ha perdonato gli uccisori di suo Figlio ai piedi della sua croce, tenendo tra le braccia il suo corpo senza vita, così ora lei vuole guidare gli Srilankesi ad una più grande riconciliazione, così che il balsamo del perdono di Dio possa produrre vera guarigione per tutti".

"Infine, vogliamo chiedere alla Madre Maria di accompagnare con le sue preghiere gli sforzi degli Srilankesi di entrambe le comunità Tamil e Singalese per ricostruire l'unità che è stata perduta. Come la sua statua è rientrata al suo santuario di Madhu dopo la guerra, così preghiamo che tutti i suoi figli e figlie Srilankesi possano ritornare alla casa di Dio in un rinnovato spirito di riconciliazione e fratellanza. Cari fratelli e sorelle, sono felice di essere con voi nella dimora di Maria. Preghiamo l'uno per l'altro. Soprattutto, chiediamo che questo santuario possa sempre essere una casa di preghiera e un rifugio di pace. Per intercessione di Nostra Signora di Madhu, possano tutti trovare qui ispirazione e forza per costruire un futuro di riconciliazione, di giustizia e di pace per i figli di questa amata terra".

 

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