21/06/2009, 00.00
VATICANO
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Papa: Contro secolarizzazione e attivismo, vivete preghiera e carità come Padre Pio

Benedetto XVI visita san Giovanni Rotondo e propone le caratteristiche del santo di Pietrelcina ai frati cappuccini, ai gruppi spirituali di Padre Pio e a tutti i fedeli. Il papa si è raccolto in preghiera davanti al corpo del santo.

San Giovanni Rotondo (AsiaNews) – La “semplicità”, l’umiltà, l’essere stato “afferrato da Cristo”, le caratteristiche di Padre Pio, sono l’eredità che egli ha lasciato ai suoi fratelli cappuccini, a tutti i gruppi di preghiera a lui legati, a tutti i cristiani, per combattere attivismo e secolarizzazione: così il papa nella sua visita pastorale al santuario di Santa Maria delle Grazie, a San Giovanni Rotondo, il luogo che accoglie le spoglie di Padre Pio, canonizzato nel 2002. Nell’Anno sacerdotale appena iniziato, Benedetto XVI ha tratteggiato un altro modello per i sacerdoti mostrando a tutti l’esempio del frate di Pietrelcina: “Un uomo semplice, di origini umili, ‘afferrato da Cristo’ (Fil 3,12)… per farne uno strumento eletto del potere perenne della sua Croce: potere di amore per le anime, di perdono e di riconciliazione, di paternità spirituale, di solidarietà fattiva con i sofferenti. Le stigmate, che lo segnarono nel corpo, lo unirono intimamente al Crocifisso-Risorto”.

Dal Vaticano il pontefice si è recato in aereo al santuario. Prima dell’eucaristia - celebrata nella spianata della nuova basilica, insieme a centinaia di migliaia di fedeli da tutto il mondo - il papa si è fermato alcuni minuti nella cripta che raccoglie le il corpo del santo, accendendo due lampade a ricordo della sua visita.

Nella sua omelia Benedetto XVI ha preso spunto dal Vangelo del giorno, che racconta il miracolo della tempesta sedata (Mc 4, 35-41). “Il gesto solenne di calmare il mare in tempesta è chiaramente segno della signoria di Cristo sulle potenze negative e induce a pensare alla sua divinità: ‘Chi è dunque costui – si domandano stupiti e intimoriti i discepoli –, che anche il vento e il mare gli obbediscono?’ (Mc 4,41). La loro non è ancora fede salda, si sta formando; è un misto di paura e di fiducia; l’abbandono confidente di Gesù al Padre è invece totale e puro. Per questo Egli dorme durante la tempesta, completamente sicuro nelle braccia di Dio. Ma verrà il momento in cui anche Gesù proverà paura e angoscia: quando verrà la sua ora, sentirà su di sé tutto il peso dei peccati dell’umanità, come un’onda di piena che sta per rovesciarsi su di Lui. Quella sì, sarà una tempesta terribile, non cosmica, ma spirituale. Sarà l’ultimo, estremo assalto del male contro il Figlio di Dio…. In quell’ora, Gesù da una parte fu un tutt’uno con il Padre, pienamente abbandonato a Lui; dall’altra, in quanto solidale con i peccatori, fu come separato e si sentì come abbandonato da Lui”.

Anche Padre Pio, dice il papa, ha vissuto le “tempeste” insieme a Gesù.  “Rimanendo unito a Gesù – spiega Benedetto XVI - egli ha avuto sempre di mira la profondità del dramma umano, e per questo si è offerto e ha offerto le sue tante sofferenze, ed ha saputo spendersi per la cura ed il sollievo dei malati, segno privilegiato della misericordia di Dio, del suo Regno che viene, anzi, che è già nel mondo, della vittoria dell’amore e della vita sul peccato e sulla morte. Guidare le anime e alleviare la sofferenza: così si può riassumere la missione di san Pio da Pietrelcina, come ebbe a dire di lui anche il servo di Dio, il Papa Paolo VI”.

“Padre Pio  - ha aggiunto - attirava sulla via della santità con la sua stessa testimonianza, indicando con l’esempio il ‘binario’ che ad essa conduce: la preghiera e la carità”. Benedetto XVI ricorda l’intensità con cui Padre Pio celebrava la messa e mostra come l’ospedale “Casa sollievo della sofferenza”, da lui fondato, è un frutto della carità e del suo stretto legame con il Cuore di Cristo.

E rivolgendosi ai frati, ai gruppi spirituali legati a Padre Pio e a tutti, egli ha affermato: “I rischi dell’attivismo e della secolarizzazione sono sempre presenti; perciò la mia visita ha anche lo scopo di confermarvi nella fedeltà alla missione ereditata dal vostro amatissimo Padre. Molti di voi, religiosi, religiose e laici, siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio. Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio, guardate a Padre Pio: al suo esempio, alle sue sofferenze; e invocate la sua intercessione, perché vi ottenga dal Signore la luce e la forza di cui avete bisogno per proseguire la sua stessa missione intrisa di amore per Dio e di carità fraterna”.

Al termine della messa Benedetto XVI ha guidato la preghiera dell’Angelus, ricordando la devozione che Padre Pio aveva verso la Madonna. “Tutta la sua vita – ha detto - e il suo apostolato si sono svolti dunque sotto lo sguardo materno della Madonna e con la potenza della sua intercessione. Anche la Casa Sollievo della Sofferenza egli la considerava opera di Maria, ‘Salute dei malati’”.

“All’intercessione della Madonna e di san Pio da Pietrelcina  - ha aggiunto - vorrei affidare in modo speciale l’Anno Sacerdotale, che ho inaugurato venerdì scorso, Solennità del Sacro Cuore di Gesù. Sia esso un’occasione privilegiata per porre in luce il valore della missione e della santità dei sacerdoti al servizio della Chiesa e dell’umanità del terzo millennio!”.

Prima di iniziare la preghiera mariana, il pontefice ha anche ricordato brevemente la Giornata Onu per i rifugiati, celebrata ieri: “Molte sono le persone che cercano rifugio in altri Paesi fuggendo da situazioni di guerra, persecuzione e calamità, e la loro accoglienza pone non poche difficoltà, ma è tuttavia doverosa. Voglia Iddio che, con l’impegno di tutti, si riesca il più possibile a rimuovere le cause di un fenomeno tanto triste”.

 

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