01/11/2018, 12.20
VATICANO
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Papa: I Santi, festa di famiglia; le beatitudini, via della felicità

All’Angelus, papa Francesco mostra che “la via delle beatitudini è contraria alla mentalità del mondo”. Scegliere fra la via “del cielo o quella della terra”. “Siamo nati per non morire mai più, siamo nati per godere la felicità di Dio!”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La solennità di Tutti i santi, che la Chiesa cattolica celebra oggi, è “una festa di famiglia”; essi “ci invitano sulla via della felicità, indicata nel Vangelo odierno”, che è quello delle beatitudini (Matteo 5, 1-12a). Lo ha detto oggi papa Francesco prima di recitare l’Angelus insieme ai pellegrini in piazza san Pietro.

“I santi – ha continuato - sono vicini a noi, anzi sono i nostri fratelli e sorelle più veri. Ci capiscono, ci vogliono bene, sanno qual è il nostro vero bene, ci aiutano e ci attendono. Sono felici e ci vogliono felici con loro in paradiso”.

Ma la via delle beatitudini è contraria alla mentalità del mondo: “Il Vangelo dice beati i poveri, mentre il mondo dice beati i ricchi. Il Vangelo dice beati i miti, mentre il mondo dice beati i prepotenti. Il Vangelo dice beati i puri, mentre il mondo dice beati i furbi e i gaudenti. Questa via della beatitudine, della santità, sembra portare alla sconfitta. Eppure – ci ricorda ancora la prima Lettura – i santi tengono «rami di palma nelle mani» (v. 9), cioè i simboli della vittoria. Hanno vinto loro, non il mondo. E ci esortano a scegliere la loro parte, quella di Dio che è Santo”.

“Chiediamoci da che parte stiamo: quella del cielo o quella della terra? Viviamo per il Signore o per noi stessi, per la felicità eterna o per qualche appagamento ora? Domandiamoci: vogliamo davvero la santità? O ci accontentiamo di essere cristiani senza infamia e senza lode, che credono in Dio e stimano il prossimo ma senza esagerare?”.

“Ci fa bene lasciarci provocare dai santi, che qua non hanno avuto mezze misure e da là ‘tifano’ per noi, perché scegliamo Dio, l’umiltà, la mitezza, la misericordia, la purezza, perché ci appassioniamo al cielo piuttosto che alla terra”.

“Oggi questi nostri fratelli e sorelle non ci chiedono di sentire un’altra volta un bel Vangelo, ma di metterlo in pratica, di incamminarci sulla via delle Beatitudini. Non si tratta di fare cose straordinarie, ma di seguire ogni giorno questa via che ci porta in cielo, in famiglia, a casa. Oggi quindi intravediamo il nostro futuro e festeggiamo quello per cui siamo nati: siamo nati per non morire mai più, siamo nati per godere la felicità di Dio!”.

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