01/03/2017, 17.18
VATICANO
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Papa: Quaresima, “strada dalla schiavitù alla libertà”, “dalla morte alla vita”

Francesco ha celebrato il rito delle Ceneri. La Quaresima è “tempo di grazia” che ricorda “il soffio” creatore, tempo per liberarci dall’asfissia dell’egoismo, per dire no per all’inquinamento causato dall’indifferenza, all’ipocrisia che tranquillizza la coscienza, per interrogarci su “che sarebbe di noi se Dio ci avesse chiuso le porte?”.

Roma (AsiaNews) – La Quaresima “è la strada dalla schiavitù alla libertà, dalla sofferenza alla gioia, dalla morte alla vita”, “non è il tempo di stracciarsi le vesti davanti al male che ci circonda, ma piuttosto di fare spazio nella nostra vita a tutto il bene che possiamo operare, spogliandoci di ciò che ci isola, ci chiude e ci paralizza”. Anche quest’anno la “Stazione” quaresimale di Santa Sabina è stata, come da  tradizione il luogo dove i papi celebrano il rito dell’imposizione delle Ceneri, a ricordare che l’uomo è polvere. Ma, ha detto oggi Francesco, “polvere nelle mani amorose di Dio che soffiò il suo spirito di vita sopra ognuno di noi”.

Il pomeriggio, come di consueto, è iniziato nella chiesa di Sant’Anselmo, dove c’è stato un momento di preghiera e da dove, subito dopo, è partita la processione penitenziale diretta alla non lontana antichissima basilica di santa Sabina, dove il Papa ha celebrato la messa, nel corso della quale c’è stato il rito delle Ceneri. A imporle a Francesco è stato il cardinale Jozef Tomko (nella foto), titolare della basilica.

La Quaresima, nelle parole di Francesco, è “tempo di grazia” che ricorda “il soffio” creatore, tempo per liberarci dall’asfissia dell’egoismo, per dire no per all’inquinamento causato dall’indifferenza, all’ipocrisia che tranquillizza la coscienza, per interrogarci su “che sarebbe di noi se Dio ci avesse chiuso le porte?”.

“La Quaresima – ha detto il Papa - è una via: ci conduce alla vittoria della misericordia su tutto ciò che cerca di schiacciarci o ridurci a qualche cosa che non sia secondo la dignità di figli di Dio. La Quaresima è la strada dalla schiavitù alla libertà, dalla sofferenza alla gioia, dalla morte alla vita. Il gesto delle ceneri, con cui ci mettiamo in cammino, ci ricorda la nostra condizione originaria: siamo stati tratti dalla terra, siamo fatti di polvere. Sì, ma polvere nelle mani amorose di Dio che soffiò il suo spirito di vita sopra ognuno di noi e vuole continuare a farlo; vuole continuare a darci quel soffio di vita che ci salva da altri tipi di soffio: l’asfissia soffocante provocata dai nostri egoismi, asfissia soffocante generata da meschine ambizioni e silenziose indifferenze; asfissia che soffoca lo spirito, restringe l’orizzonte e anestetizza il palpito del cuore. Il soffio della vita di Dio ci salva da questa asfissia che spegne la nostra fede, raffredda la nostra carità e cancella la nostra speranza. Vivere la Quaresima è anelare a questo soffio di vita che il nostro Padre non cessa di offrirci nel fango della nostra storia”.

“Il soffio della vita di Dio ci libera da quella asfissia di cui tante volte non siamo consapevoli e che, perfino, ci siamo abituati a ‘normalizzare’, anche se i suoi effetti si fanno sentire; ci sembra normale perché ci siamo abituati a respirare un’aria in cui è rarefatta la speranza, aria di tristezza e di rassegnazione, aria soffocante di panico e di ostilità”.

“Quaresima è il tempo per dire no. No all’asfissia dello spirito per l’inquinamento causato dall’indifferenza, dalla trascuratezza di pensare che la vita dell’altro non mi riguarda; per ogni tentativo di banalizzare la vita, specialmente quella di coloro che portano nella propria carne il peso di tanta superficialità. La Quaresima vuole dire no all’inquinamento intossicante delle parole vuote e senza senso, della critica rozza e veloce, delle analisi semplicistiche che non riescono ad abbracciare la complessità dei problemi umani, specialmente i problemi di quanti maggiormente soffrono. La Quaresima è il tempo di dire no; no all’asfissia di una preghiera che ci tranquillizzi la coscienza, di un’elemosina che ci lasci soddisfatti, di un digiuno che ci faccia sentire a posto. Quaresima è il tempo di dire no all’asfissia che nasce da intimismi che escludono, che vogliono arrivare a Dio scansando le piaghe di Cristo presenti nelle piaghe dei suoi fratelli: quelle spiritualità che riducono la fede a culture di ghetto e di esclusione”.

“Quaresima è tempo di memoria, è il tempo per pensare e domandarci: che sarebbe di noi se Dio ci avesse chiuso le porte?; che sarebbe di noi senza la sua misericordia che non si è stancata di perdonarci e ci ha dato sempre un’opportunità per ricominciare di nuovo? Quaresima è il tempo per domandarci: dove saremmo senza l’aiuto di tanti volti silenziosi che in mille modi ci hanno teso la mano e con azioni molto concrete ci hanno ridato speranza e ci hanno aiutato a ricominciare?”.

“Quaresima è il tempo per tornare a respirare, è il tempo per aprire il cuore al soffio dell’Unico capace di trasformare la nostra polvere in umanità. Non è il tempo di stracciarsi le vesti davanti al male che ci circonda, ma piuttosto di fare spazio nella nostra vita a tutto il bene che possiamo operare, spogliandoci di ciò che ci isola, ci chiude e ci paralizza. Quaresima è il tempo della compassione per dire con il salmista: ‘Rendici [, Signore,] la gioia della tua salvezza, sostienici con uno spirito generoso’, affinché con la nostra vita proclamiamo la tua lode (cfr Sal 51,14), e la nostra polvere – per la forza del tuo soffio di vita – si trasformi in ‘polvere innamorata’”.

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