07/03/2019, 12.12
VATICANO
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Papa: Quaresima, tempo di memoria, di ricordare il bene avuto da Dio

La memoria ci mette sulla strada giusta. Bisogna “ricordare per andare avanti; non perdere la storia: la storia della salvezza, la storia della mia vita, la storia di Gesù con me”. E non fermarsi, non tornare indietro, non lasciarci trascinare dall’idolatria che “è un atteggiamento del cuore, quando tu preferisci questo perché è più comodo per me e non il Signore perché hai dimenticato il Signore.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La Quaresima è anche tempo di memoria, di ricordare tutto il bene che il Signore ha fatto nella nostra vita. L’ha detto papa Francesco nell’omelia della messa che ha celebrato stamattina a Casa santa Marta, prendendo spunto dal passo del Libro del Deuteronomio (Dt 30,15-20) che riferisce una parte del discorso che Mosè fa al popolo per prepararlo ad entrare nella Terra promessa, ponendolo davanti ad una sfida che è anche scelta fra la vita e la morte.

“E’ un appello alla nostra libertà”, ha affermato il Papa soffermandosi in particolare su tre parole-chiave di Mosè: se “il tuo cuore si volge indietro”, “se tu non ascolti” – seconda parola - “e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei”. “Quando – ha sottolineato - il cuore si volge indietro, quando prende una strada che non è quella giusta – sia indietro sia un’altra strada, ma non va per la strada giusta –, perde l’orientamento, perde la bussola, con la quale deve andare avanti. E un cuore senza bussola è un pericolo pubblico: è un pericolo per la persona e per gli altri. E un cuore prende questa strada sbagliata quando non ascolta, quando si lascia trascinare, portare dagli dei, quando diventa idolatra”.

“Anche noi – ha aggiunto - in qualche momento diventiamo sordi nell’anima, non ascoltiamo il Signore”. Il pericolo lungo la strada, “verso la terra che a tutti noi è stata promessa: la terra dell’incontro con Cristo risorto” sono i “fuochi di artificio” che ci richiamano, “gli dei falsi” che chiamano verso un’idolatria.

La Quaresima invece ci aiuta ad andare su questa strada”, mentre “non ascoltare il Signore” e le promesse che ci ha fatto, è perdere la memoria: è quando si perde “la memoria delle grandi cose che il Signore ha fatto nella nostra vita, che ha fatto nella sua Chiesa, nel suo popolo, e ci abituiamo ad andare noi, con le nostre forze”, con la nostra autosufficienza. La Quaresima va dunque iniziata chiedendo “la grazia della memoria”. Memoria che c’è il pericolo di perdere quando stiamo bene, abbiamo tutto a portata di mano. “Il benessere, anche il benessere spirituale ha questo pericolo: il pericolo di cadere in una certa amnesia, una mancanza di memoria: sto bene così e mi dimentico di quello che ha fatto il Signore nella mia vita, di tutte le grazie che ci ha dato e credo che è merito mio e vado avanti così. E lì il cuore incomincia ad andare indietro, perché non ascolta la voce del proprio cuore: la memoria. La grazia della memoria”.

La memoria, ha detto ancora, ci mette sulla strada giusta. Bisogna “ricordare per andare avanti; non perdere la storia: la storia della salvezza, la storia della mia vita, la storia di Gesù con me”. E non fermarsi, non tornare indietro, non lasciarci trascinare dagli idoli. L’idolatria infatti “non è soltanto andare in un tempio pagano ed adorare una statua”. “L’idolatria è un atteggiamento del cuore, quando tu preferisci questo perché è più comodo per me e non il Signore perché hai dimenticato il Signore. All’inizio della Quaresima ci farà bene a tutti chiedere la grazia di custodire la memoria, custodire la memoria di tutto il Signore, di tutto quello che il Signore ha fatto nella mia vita: come mi ha voluto bene, come mi ha amato. E dal quel ricordo, continuare ad andare avanti. E ci farà anche bene ripetere continuamente il consiglio di Paolo a Timoteo, il suo amato discepolo: ‘Ricordati di Gesù Cristo risorto dai morti’. Ripeto: ‘Ricordati di Gesù Cristo risorto’, ricordati di Gesù”, Gesù che mi ha accompagnato fino ad adesso e che mi accompagnerà fino al momento nel quale devo comparire davanti a Lui glorioso. “Il Signore ci dia questa grazia di custodire la memoria”.

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