14/02/2018, 17.22
VATICANO
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Papa: Quaresima, tempo per ‘vincere i demoni della sfiducia, dell’apatia e della rassegnazione’

Nella celebrazione del Mercoledì delle Ceneri Francesco invita a fermarsi “un poco” per guardare e contemplare “il volto concreto di Cristo crocifisso per amore di tutti senza esclusione”, per ritornare “alla casa di tuo Padre”.

 

Roma (AsiaNews) – La Quaresima è tempo “opportuno” per “vincere i demoni della sfiducia, dell’apatia e della rassegnazione”, per ritornare “senza paura alle braccia desiderose e protese di tuo Padre ricco di misericordia che ti aspetta”. E’ tempo per fermarsi “un poco” per guardare e contemplare “il volto concreto di Cristo crocifisso per amore di tutti senza esclusione”, per ritornare “alla casa di tuo Padre”. Ci sono un monito e una esortazione nel pensiero di papa Francesco per questo Mercoledì delle Ceneri, giorno di inizio della Quaresima.

Anche quest’anno Francesco lo ha celebrato nella forma delle “Stazioni romane”: un momento di preghiera nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, seguito da una processione penitenziale verso la basilica di Santa Sabina, dove è stata celebrata la messa con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri.

Il tempo di Quaresima, ha detto Francesco, è tempo propizio per correggere gli accordi dissonanti della nostra vita cristiana e accogliere la sempre nuova, gioiosa e speranzosa notizia della Pasqua del Signore”. Tempo per affrontare “le tentazioni a cui siamo esposti”. “Ognuno di noi conosce le difficoltà che deve affrontare. Ed è triste constatare come, di fronte alle vicissitudini quotidiane, si levino voci che, approfittando del dolore e dell’incertezza, non sanno seminare altro che sfiducia. E se il frutto della fede è la carità – come amava ripetere Madre Teresa di Calcutta – il frutto della sfiducia sono l’apatia e la rassegnazione. Sfiducia, apatia e rassegnazione: i demoni che cauterizzano e paralizzano l’anima del popolo credente. La Quaresima è tempo prezioso per smascherare queste e altre tentazioni e lasciare che il nostro cuore torni a battere secondo il palpito del cuore di Gesù. Tutta questa liturgia è impregnata di tale sentimento e potremmo dire che esso riecheggia in tre parole che ci sono offerte per ‘riscaldare il cuore credente’: fermati, guarda e ritorna”.

“Fermati un poco, lascia questa agitazione e questo correre senza senso che riempie l’anima dell’amarezza di sentire che non si arriva mai da nessuna parte. Fermati, lascia questo obbligo di vivere in modo accelerato, che disperde, divide e finisce per distruggere il tempo della famiglia, il tempo dell’amicizia, il tempo dei figli, il tempo dei nonni, il tempo della gratuità… il tempo di Dio. Fermati un poco davanti alla necessità di apparire ed essere visto da tutti, di stare continuamente ‘in vetrina’, che fa dimenticare il valore dell’intimità e del raccoglimento”.  “Fermati un poco” davanti all’aver dimenticato “la tenerezza, la pietà e il rispetto per l’incontro con gli altri, specialmente quelli vulnerabili, feriti e anche immersi nel peccato e nell’errore”, davanti “alla compulsione di voler controllare tutto, sapere tutto, devastare tutto, che nasce dall’aver dimenticato la gratitudine per il dono della vita e per tanto bene ricevuto”, davanti “all’atteggiamento di fomentare sentimenti sterili, infecondi, che derivano dalla chiusura e dall’autocommiserazione e portano a dimenticare di andare incontro agli altri per condividere i pesi e le sofferenze. Fermati davanti al vuoto di ciò che è istantaneo, momentaneo ed effimero, che ci priva delle radici, dei legami, del valore dei percorsi e di saperci sempre in cammino. Fermati per guardare e contemplare!”.

“Guarda il volto delle nostre famiglie che continuano a scommettere giorno per giorno, con grande sforzo per andare avanti nella vita e, tra tante carenze e strettezze, non tralasciano alcun tentativo per fare della loro casa una scuola di amore. Guarda i volti, che ci interpellano, dei nostri bambini e giovani carichi di futuro e di speranza, carichi di domani e di potenzialità che esigono dedizione e protezione. Germogli viventi dell’amore e della vita che sempre si fanno largo in mezzo ai nostri calcoli meschini ed egoistici. Guarda i volti dei nostri anziani solcati dal passare del tempo: volti portatori della memoria viva della nostra gente. Volti della sapienza operante di Dio. Guarda i volti dei nostri malati e di tanti che se ne fanno carico; volti che nella loro vulnerabilità e nel loro servizio ci ricordano che il valore di ogni persona non può mai essere ridotto a una questione di calcolo o di utilità. Guarda i volti pentiti di tanti che cercano di rimediare ai propri errori e sbagli e, a partire dalle loro miserie e dai loro dolori, lottano per trasformare le situazioni e andare avanti”.

“Guarda e contempla il volto dell’Amore Crocifisso, che oggi dalla croce continua a essere portatore di speranza; mano tesa per coloro che si sentono crocifissi, che sperimentano nella propria vita il peso dei fallimenti, dei disinganni e delle delusioni. Guarda e contempla il volto concreto di Cristo crocifisso per amore di tutti senza esclusione. Di tutti? Sì, di tutti. Guardare il suo volto è l’invito pieno di speranza di questo tempo di Quaresima per vincere i demoni della sfiducia, dell’apatia e della rassegnazione. Volto che ci invita ad esclamare: il Regno di Dio è possibile!”.

“Fermati, guarda e ritorna. Ritorna alla casa di tuo Padre. Ritorna senza paura alle braccia desiderose e protese di tuo Padre ricco di misericordia che ti aspetta (cfr Ef 2,4)! Ritorna! Senza paura: questo è il tempo opportuno per tornare a casa, alla casa del ‘Padre mio e Padre vostro’ (cfr Gv 20,17). Questo è il tempo per lasciarsi toccare il cuore… Rimanere nella via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è qualcosa di molto diverso, e il nostro cuore lo sa bene. Dio non si stanca né si stancherà di tendere la mano (cfr Bolla Misericordiae Vultus, 19). Ritorna senza paura a sperimentare la tenerezza risanatrice e riconciliatrice di Dio! Lascia che il Signore guarisca le ferite del peccato e compia la profezia fatta ai nostri padri: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Ez 36,26). Fermati, guarda e ritorna!”.

 

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