18/08/2011, 00.00
VATICANO - GMG
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Papa: Voglio incontrare questi giovani interessati a Cristo o in cerca della verità

Al suo arrivo in Spagna, Benedetto XVI saluta i reali e spiega i motivi del suo essere a Madrid e il perché i giovani sono là. “É per me un’immensa gioia ascoltarli”. La Gmg, un aiuto economico al Paese, ma soprattutto “un messaggio di speranza, come una brezza di aria pura e giovanile, con soffio rinnovatore che ci riempie di fiducia di fronte al domani della Chiesa e del mondo”. Costruire una società nel rispetto e nella tolleranza.
Madrid (AsiaNews) – “Sono qui per incontrarmi con migliaia di giovani di tutto il mondo, cattolici, interessati a Cristo o in cerca della verità che dà un senso genuino alla propria esistenza”: Benedetto XVI mette in chiaro da subito il motivo del suo viaggio in Spagna fin dal suo primo discorso di fronte alle autorità spagnole. Il re Juan Carlos, trascinandosi con un bastone, e sua moglie, la regina Sofia, hanno accolto l’ospite proprio sotto la scaletta dell’aereo.

Il papa li ha salutati con affetto e come vecchi amici, essendo già venuto in Spagna a Santiago de Compostela e a Barcellona nel novembre 2010. Ma i suoi interlocutori sono i giovani anche se un gruppo di loro rimane lontano oltre le transenne.

E si domanda: “Perché e con quale scopo è venuta questa moltitudine di giovani a Madrid? Sebbene la risposta dovrebbero darla gli stessi giovani, si può ben pensare che essi desiderano ascoltare la Parola di Dio, come si è loro proposto nel motto di questa Giornata Mondiale della Gioventù, in modo che, radicati ed edificati in Cristo, manifestino la fermezza della loro fede”.

“Molti di loro – ha aggiunto - hanno udito la voce di Dio, forse solo come un lieve sussurro, che li ha spinti a cercarlo più assiduamente e a condividere con altri l’esperienza della forza che ha la voce di Dio nella loro vita. Questa scoperta del Dio vivo rianima i giovani e apre i loro occhi alle sfide del mondo nel quale vivono, con i suoi limiti e le sue possibilità. Vedono la superficialità, il consumismo e l’edonismo imperanti, tanta banalizzazione nel vivere la sessualità, tanta mancanza di solidarietà, tanta corruzione. E sanno che senza Dio sarebbe arduo affrontare queste sfide ed essere veramente felici, mettendo tutto il loro entusiasmo nel conseguimento di una vita autentica. Però con Lui accanto, avranno luce per camminare e ragioni per sperare, senza arrestarsi davanti ai loro più alti ideali, che motiveranno il loro generoso impegno per costruire una società dove si rispetti la dignità umana e la reale fraternità”.

“Per questo – spiega - è per me un’immensa gioia ascoltarli, pregare insieme e celebrare l’Eucaristia con loro”.

Nei media spagnoli infuocano polemiche sull’inutilità di questa Gmg, sullo spreco di risorse economiche in questo tempo di crisi, mentre il 45% della gioventù spagnola è senza lavoro. Ieri vi è stata persino una manifestazione contro la venuta del papa da parte di alcuni gruppi di indignados e di laicisti.
Una risposta è già venuta dagli organizzatori, i quali affermano che le spese della Gmg sono tutte coperte da sponsor privati e benefattori. Inoltre – essi sottolineano – la venuta di oltre un milione di giovani a Madrid significa consumi per oltre 100 milioni di euro. Da questo punto di vista la Gmg è un aiuto all’economia spagnola.
Il papa va più a fondo: “La Giornata Mondiale della Gioventù ci porta un messaggio di speranza, come una brezza di aria pura e giovanile, con soffio rinnovatore che ci riempie di fiducia di fronte al domani della Chiesa e del mondo”.

E quasi per un invito a guardare oltre i provincialismi, Benedetto XVI elenca le difficoltà dei giovani in tutto il mondo: “Certamente non mancano difficoltà. Sussistono tensioni e scontri aperti in tanti luoghi del mondo, anche con spargimento di sangue. La giustizia e l’altissimo valore della persona umana si sottomettono facilmente a interessi egoisti, materiali e ideologici. Non sempre si rispetta, come si deve, l’ambiente e la natura, che Dio ha creato con tanto amore. Molti giovani, inoltre, guardano con preoccupazione al futuro di fronte alla difficoltà di trovare un lavoro degno, o perché l’hanno perduto o perché precario e insicuro. Altri hanno bisogno di essere messi in guardia per non cadere nella rete della droga, o di avere un’assistenza efficace, se, purtroppo, vi fossero caduti. Non pochi, a causa della loro fede in Cristo, soffrono in se stessi la discriminazione, che arriva al disprezzo e alla persecuzione aperta od occulta che patiscono in determinate regioni e paesi. Li si perseguita volendo allontanarli da Lui, privandoli dei segni della sua presenza nella vita pubblica, e mettendo a tacere perfino il suo santo Nome”.

E aggiunge: “Io mi accingo a dire ai giovani, con tutta la forza del mio cuore: che niente e nessuno vi tolga la pace; non vergognatevi del Signore. Egli non ha avuto riserve nel farsi uno come noi e sperimentare le nostre angustie per portarle a Dio, e così ci ha salvato”. Quando il papa ha chiesto di ‘non vergognarsi del Signore’, dalla zona dei giovani è partito un sonoro e lungo applauso.

“É urgente – ha aggiunto - aiutare i giovani discepoli di Gesù a rimanere saldi nella fede e ad assumere la meravigliosa avventura di annunciarla e testimoniarla apertamente con la propria vita. Una testimonianza coraggiosa e piena di amore per il fratello, decisa e prudente al contempo, senza nascondere la propria identità cristiana, in un clima di rispettosa convivenza con altre legittime opzioni ed esigendo, nello stesso tempo, il dovuto rispetto per le proprie”.

Il tema della testimonianza esplicita nel mondo secolarizzato e laicista è molto vivo in Spagna ed in Europa dove si cerca di cancellare i segni visibili della fede, bollando come “intollerante” chi si dichiara semplicemente cristiano o “monoteista”.

Nel suo dialogo con i giornalisti, sull’aereo che lo conduceva a Madrid, Benedetto XVI aveva precisato che “Cercare la verità non è una forma di intolleranza'' e ''i veri valori non vogliono le menzogne nè le norme imposte con una certa forza''. ''Solo i valori veri - ha aggiunto Benedetto XVI - portano al futuro, non bisogna fissarsi su una ragione positivista: i valori, i diritti umani, sono elementi fondamentali riconosciuti che ci mettono in dialogo con gli altri''.
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