02/10/2011, 00.00
VATICANO
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Papa: con gli angeli custodi Dio si preoccupa dell’intera vita di ogni uomo

All’Angelus Benedetto XVI sottolinea la responsabilità dei pastori della Chiesa, specialmente di chi vi ha “ruolo di autorità”. Un invito ai docenti a preoccuparsi della formazione della persona alla persona e alla verità, “in modo che possa discernere dove si trova la verità e possa compiere delle scelte libere”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – La “preoccupazione” che Dio ha per ogni uomo, che per l’intera vita è “circondato” dalla protezione degli angeli custodi e la particolare responsabilità dei pastori della Chiesa, specialmente di chi vi ha “ruolo di autorità” sono gli argomenti dei quali Benedetto XVI - rientrato ieri pomeriggio in Vaticano dalla residenza estiva di Castel Gandolfo – ha parlato oggi alle 20mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus.

Il Papa anche questa domenica ha preso spunto dal Vangelo di oggi che “si chiude con un monito di Gesù, particolarmente severo, rivolto ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: ‘A voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato ad un popolo che ne produca i frutti’ (Mt 21,43). Sono parole che fanno pensare alla grande responsabilità di chi, in ogni epoca, è chiamato a lavorare nella vigna del Signore, specialmente con ruolo di autorità, e spingono a rinnovare la piena fedeltà a Cristo. Egli è ‘la pietra che i costruttori hanno scartato’ (cfr Mt 21,42), perché l’hanno giudicato nemico della legge e pericoloso per l’ordine pubblico; ma Lui stesso, rifiutato e crocifisso, è risorto, diventando la ‘pietra d’angolo’ su cui possono poggiare con assoluta sicurezza le fondamenta di ogni esistenza umana e del mondo intero”

“Saldamente ancorati nella fede alla pietra angolare che è Cristo, rimaniamo in Lui come il tralcio che non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite. Solamente in Lui, per Lui e con Lui si edifica la Chiesa, popolo della nuova Alleanza. Ha scritto in proposito il Servo di Dio Paolo VI: ‘Il primo frutto dell’approfondita coscienza della Chiesa su se stessa è la rinnovata scoperta del suo vitale rapporto con Cristo. Notissima cosa, ma fondamentale, ma indispensabile, ma non mai abbastanza conosciuta, meditata, celebrata’”.

E, dopo l’Angelus, nei saluti in inglese ha invitato e pregare “specialmente per coloro che si trovano ad affrontare violenza e minacce a causa della loro fede”.

Dio, è la conclusione delle parole prima dell’Angelus, “è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità, e ci accompagna anche con la singolare presenza dei suoi Angeli, che oggi la Chiesa venera quali Custodi, cioè ministri della divina premura per ogni uomo. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione”.

Dopo la recita della preghiera mariana, infine, nei saluti in francese, Benedetto XVI ha invitato “i professori a trasmettere, col loro insegnamento, l’amore del sapere e la verità. Il sapere è importante, ma ancora più importante è la formazione della persona, in modo che possa discernere dove si trova la verità e possa compiere delle scelte libere. Educare in tal modo i giovani agli autentici valori morali e spirituali per aiutarli a trovare un senso alla loro vita. In questo mese di ottobre, che la Vergine Maria, Nostra Signora del rosario, accompagni tutte le persone impegnate nella formazione e nell’educazione”.

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