19/05/2010, 00.00
VATICANO
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Papa: da Fatima un messaggio impegnativo e consolante, carico di speranza

Esso “si proietta oltre le minacce, i pericoli e gli orrori della storia, per invitare l’uomo ad avere fiducia nell’azione di Dio, a coltivare la grande Speranza”. Ricordando il viaggio compiuto in Portogallo, Benedetto XVI di essersi sentito “spiritualmente sostenuto” da Giovanni Paolo II, che andò tre volte aL santuario per ringraziare la “mano invisibile” che lo salvò dall’attentato del 13 maggio.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Il messaggio di Fatima è “carico” di speranza, “impegnativo” e “consolante”, che “si proietta oltre le minacce, i pericoli e gli orrori della storia, per invitare l’uomo ad avere fiducia nell’azione di Dio, a coltivare la grande Speranza”.
 
 
Benedetto XVI è tornato così a parlare alle 15mila persone presenti in piazza san Pietro dei “segreti” contenuti nelle apparizioni di Maria ai tre pastorelli. “E’ un messaggio - le sue parole - incentrato sulla preghiera, sulla penitenza e sulla conversione, che si proietta oltre le minacce, i pericoli e gli orrori della storia, per invitare l’uomo ad avere fiducia nell’azione di Dio, a coltivare la grande Speranza, a fare esperienza della grazia del Signore per innamorarsi di Lui, fonte dell’amore e della pace”.  
 
 
Come di consueto al rientro da una viaggio, il Papa ha ripercorso oggi le tappe dell’appena compiuta visita in Portogallo, nella quale si è sentito “spiritualmente sostenuto dal mio amato predecessore, il venerabile Giovanni Paolo II, che si è recato per tre volte a Fatima, ringraziando quella «mano invisibile» che lo ha liberato dalla morte nell’attentato del tredici maggio, qui in questa Piazza San Pietro”.
 
Della città legata al grande santuario mariano ha evidenziato il momento di preghiera nella Cappellina delle Apparizioni nella Cova da Iria, dove ha “presentato al Cuore della Vergine Santa le gioie e le attese nonché i problemi e le sofferenze del mondo intero” e poi quello dei Vespri nella chiesa della Santissima Trinità. “All’interno di questo grande e moderno tempio, ho manifestato il mio vivo apprezzamento ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose, ai diaconi e ai seminaristi venuti da ogni parte del Portogallo, ringraziandoli per la loro testimonianza spesso silenziosa e non sempre facile e per la loro fedeltà al Vangelo e alla Chiesa. In quest’Anno Sacerdotale, che volge al termine, ho incoraggiato i sacerdoti a dare priorità al religioso ascolto della Parola di Dio, all’intima conoscenza di Cristo, all’intensa celebrazione dell’Eucaristia, guardando al luminoso esempio del Santo Curato d’Ars. Non ho mancato di affidare e consacrare al Cuore Immacolato di Maria, vero modello di discepola del Signore, i sacerdoti di tutto il mondo”.   
 
 
“A Fatima - ha commentato oggi - la Vergine Santa invita tutti a considerare la terra come luogo del nostro pellegrinaggio verso la patria definitiva, che è il Cielo. In realtà tutti siamo pellegrini, abbiamo bisogno della Madre che ci guida”. “Con te camminiamo nella speranza. Sapienza e Missione” era il motto del viaggio in Portogallo, “e a Fatima la beata Vergine Maria ci invita a camminare con grande speranza, lasciandoci guidare dalla sapienza dall’alto, che si è manifestata in Gesù, la sapienza dell’amore, per portare nel mondo la luce e la gioia di Cristo”.
 
 Ricordando infine che dal Portogallo “sono partiti nel corso dei secoli tanti missionari per portare il Vangelo in molti continenti, ho incoraggiato le varie componenti della Chiesa locale ad una vigorosa azione evangelizzatrice nei diversi ambiti della società, per essere seminatori di speranza in un mondo spesso segnato dalla sfiducia”. “In particolare, ho esortato i credenti a farsi annunciatori della morte e risurrezione di Cristo, cuore del cristianesimo, fulcro e sostegno della nostra fede e motivo della nostra gioia”. Sono sentimenti espressi anche nell’incontro con il mondo della cultura, quando “ho posto in evidenza il patrimonio di valori con cui il cristianesimo ha arricchito la cultura, l’arte e la tradizione del popolo portoghese. In questa nobile terra, come in ogni altro Paese segnato profondamente dal cristianesimo, è possibile costruire un futuro di fraterna intesa e di collaborazione con le altre istanze culturali, aprendosi reciprocamente ad un dialogo sincero e rispettoso”.
 
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