06/01/2004, 00.00
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Papa: elogio a Paolo VI, auguri agli Ortodossi

Città del Vaticano (AsiaNews) - Oggi, Solennità dell'Epifania del Signore, Giovanni Paolo II si è affacciato alla finestra del suo studio in Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Il Papa ha ricordato il viaggio che Paolo VI ha compiuto 40 anni fa in Terrasanta, aprendo un periodo di grande sviluppo missionario . Citando il suo predecessore il pontefice ha ricordato che "la missione del cristianesimo in mezzo all'umanità è una missione di amicizia, di comprensione, di incoraggiamento, di promozione, di elevazione: una missione, cioè, di salvezza".

Alla fine dell'Angelus il Papa ha fatto gli auguri alle comunità Ortodosse che, seguendo il calendario giuliano, celebrano domani il Natale.

Ecco le parole del Papa prima dell'Angelus:

 

"Nell'odierna festa dell'Epifania del Signore, il Vangelo di Matteo parla di una misteriosa "stella", che guidò i Magi fino a Gerusalemme e poi a Betlemme, dove adorarono il Bambino Gesù (cfr 2,2.7.9.10).

La stella, che conduce a Cristo i Magi, richiama la ricca simbologia della luce, molto presente nel Natale. Dio è luce e il Verbo fatto uomo è "luce del mondo" (Gv 8,12), luce che guida il cammino delle genti: "Lumen gentium".

Questa grande verità animava il mio venerato predecessore Paolo VI quando, esattamente quarant'anni fa, compì il suo storico pellegrinaggio in Terra Santa. Proprio il 6 gennaio 1964, a Betlemme, nella Basilica della Natività, pronunciò parole memorabili. Disse tra l'altro: "Noi guardiamo al mondo con immensa simpatia. Se il mondo si sente estraneo al cristianesimo, il cristianesimo non si sente estraneo al mondo" (Insegnamenti, vol. II, 1964, p. 32). E aggiunse che la missione del cristianesimo in mezzo all'umanità è una missione di amicizia, di comprensione, di incoraggiamento, di promozione, di elevazione: una missione, cioè, di salvezza (cfr ibid., pp. 32-33).

E da quel luogo che ha visto nascere il Principe della Pace, esortò i Responsabili delle Nazioni ad una sempre più stretta collaborazione per "instaurare la pace nella verità, nella giustizia, nella libertà e nell'amore fraterno" (ibid., pp. 34-35).

Di cuore faccio mie queste parole del servo di Dio Paolo VI, mentre invoco l'intercessione di Maria Santissima, stella dell'umanità pellegrinante nel tempo. Con l'aiuto materno della Vergine, possa ogni uomo giungere a Cristo, Luce di verità, e il mondo progredire sulla via della giustizia e della pace".

 

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