16/12/2018, 12.10
VATICANO
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Papa: il Dio-con-noi, la sua presenza è la sorgente della gioia

All’Angelus papa Francesco commenta le letture liturgiche della domenica di “Gaudete”. “In un borgo sperduto della Galilea, nel cuore di una giovane donna ignota al mondo, Dio accende la scintilla della felicità per il mondo intero. E oggi lo stesso annuncio è rivolto alla Chiesa”. ““Nessuna preoccupazione, nessuna paura riuscirà mai a toglierci la serenità che ci viene dal sapere che Dio guida amorevolmente la nostra vita, sempre”. L’invito alla comunità internazionale ad attuare le direttive della conferenza di Marrakech sulla migrazione. La benedizione dei “Bambinelli” portati dai bambini di Roma.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Gesù, l’Emmanuele, il Dio-con-noi: la sua presenza è la sorgente della gioia”. È quanto sottolineato da papa Francesco oggi all’Angelus coi fedeli in piazza san Pietro, commentando la liturgia della III domenica di Avvento (domenica di “Gaudete”). 

La proclamazione del profeta Sofonia (“Re d’Israele è il Signore in mezzo a te”, 3, 15) “trova il suo pieno significato nel momento dell’annunciazione a Maria, narrata dall’evangelista Luca. Le parole rivolte dall’angelo Gabriele alla Vergine sono come un’eco di quelle del profeta: «Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28). In un borgo sperduto della Galilea, nel cuore di una giovane donna ignota al mondo, Dio accende la scintilla della felicità per il mondo intero. E oggi lo stesso annuncio è rivolto alla Chiesa, chiamata ad accogliere il Vangelo perché diventi carne, vita concreta: “Rallegrati, piccola comunità cristiana, povera e umile ma bella ai miei occhi perché desideri ardentemente il mio Regno, hai fame e sete di giustizia, tessi con pazienza trame di pace, non insegui i potenti di turno ma rimani fedelmente accanto ai poveri. E così non hai paura di nulla ma il tuo cuore è nella gioia”.

“Nessuna preoccupazione, nessuna paura riuscirà mai a toglierci la serenità che ci viene dal sapere che Dio guida amorevolmente la nostra vita, sempre. Anche in mezzo ai problemi e alle sofferenze, questa certezza alimenta la speranza e il coraggio. Ma per accogliere l’invito del Signore alla gioia, occorre essere persone disposte a mettersi in discussione. Proprio come coloro che, dopo aver ascoltato la predicazione di Giovanni il Battista, gli chiedono: «Che cosa dobbiamo fare?» (Lc 3,10). Questa domanda è il primo passo per la conversione che siamo invitati a compiere in questo tempo di Avvento. La Vergine Maria ci aiuti ad aprire il nostro cuore al Dio-che-viene, perché Egli inondi di gioia tutta la nostra vita”.

Dopo la preghiera mariana, Francesco ha ricordato che nei giorni scorsi, a Marrakech (Marocco) è stato approvato il Patto Mondiale per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare. All’incontro è intervenuto il card. Pietro Parolin, segretario di Stato. Il papa si augura che la comunità internazionale “grazie anche a questo strumento, possa operare con responsabilità, solidarietà e compassione nei confronti di chi, per motivi diversi, ha lasciato il proprio Paese, e affido questa intenzione alle vostre preghiere”.

Il pontefice si è infine rivolto ai bambini degli oratori di Roma che in questa domenica si radunano in piazza san Pietro per la benedizione dei “Bambinelli” che saranno posti nel presepe. “Cari bambini – ha detto - quando, nelle vostre case, vi raccoglierete in preghiera davanti al presepe, fissando lo sguardo su Gesù Bambino sentirete lo stupore per il grande mistero di Dio fatto uomo; e lo Spirito Santo vi metterà nel cuore l’umiltà, la tenerezza e la bontà di Gesù. Gesù è buono, gesù è vero, Gesù è umile. Questo è il vero Natale! Che sia così per voi e per i vostri familiari”.

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