06/07/2008, 00.00
VATICANO
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Papa: il G8 per vincere la fame e la povertà estrema dell’umanità

Al suo primo Angelus a Castel Gandolfo, Benedetto XVI lancia un appello ai leader del mondo che si incontrano domani nell’Hokkaido. Un preghiera per la Gmg di Sydney e un saluto (anche in cinese!) a una ong cinese, la Soong Ching-ling Foundation a favore dei bambini in Cina e nel mondo.

Castel Gandolfo (AsiaNews) – Al suo primo Angelus “estivo”, dalla residenza di Castel Gandolfo, Benedetto XVI si rivolge ai leader mondiali che si radunano per il G8 in Giappone perché “al centro delle loro deliberazioni mettano i bisogni delle popolazioni più deboli e più povere, la cui vulnerabilità è oggi accresciuta a causa delle speculazioni e delle turbolenze finanziarie e dei loro effetti perversi sui prezzi degli alimenti e dell’energia. Auspico che generosità e lungimiranza aiutino a prendere decisioni atte a rilanciare un equo processo di sviluppo integrale, a salvaguardia della dignità umana”. Il papa ricorda che nei giorni scorsi si sono levate molte voci religiose verso il summit (anche quelle di alcune conferenze episcopali). Il pontefice, unendosi “a questo pressante appello alla solidarietà”, domanda insieme ad esse che con coraggio il G8 prenda “tutte le misure necessarie per vincere i flagelli della povertà estrema, della fame, delle malattie, dell’analfabetismo, che colpiscono ancora tanta parte dell’umanità”.

Ma il primo pensiero di Benedetto XVI è alla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, che si celebrerà a Sydney a metà luglio. Il papa si recherà in Australia il 12 luglio, e parteciperà ai momenti fondamentali della Gmg, il 15 luglio con la festa di accoglienza dei giovani, sabato 19 con la grande veglia e domenica 20 con la celebrazione eucaristica. Benedetto XVI chiede a tutti i cattolici di “sentirsi partecipe di questa nuova tappa del grande pellegrinaggio giovanile attraverso il mondo, iniziato nel 1985 dal Servo di Dio Giovanni Paolo II”.

“La prossima Gmg – ha continuato il pontefice -  si preannuncia come una rinnovata Pentecoste: in effetti, già da un anno le comunità cristiane si preparano seguendo la traccia che ho indicato nel Messaggio sul tema ‘Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni’ (At 1,8). E’ la promessa che Gesù fece ai suoi discepoli dopo la risurrezione, e che rimane sempre valida e attuale nella Chiesa: lo Spirito Santo, atteso e accolto nella preghiera, infonde nei credenti la capacità di essere testimoni di Gesù e del suo Vangelo. Soffiando nella vela della Chiesa, lo Spirito divino la spinge a ‘prendere il largo’ sempre di nuovo, di generazione in generazione, per recare a tutti la buona notizia dell’amore di Dio, pienamente rivelato in Cristo Gesù, morto e risorto per noi. Sono certo che da ogni angolo della terra i cattolici si uniranno a me e ai giovani raccolti, come in un Cenacolo, a Sydney invocando intensamente lo Spirito Santo, affinché inondi i cuori di luce interiore, di amore per Dio e per i fratelli, di coraggiosa iniziativa nell’introdurre l’eterno messaggio di Gesù nella varietà delle lingue e delle culture”.

Dopo la preghiera mariana, e dopo l’appello ai leader del G8, Benedetto XVI ha salutato “con affetto” le decine di bambini (molti dei quali cinesi) e gli accompagnatori della "Soong Ching-ling Foundation of Italy". La Soong Ching-ling Foundation è una organizzazione non governativa molto ben vista dal governo di Pechino. Fondata nel’82, è dedicata alla moglie - cristiana - di Sun Yat Sen, il padre della Repubblica cinese; prima della sua morte nell’81, è stata nominata (unica) presidente donna della Repubblica popolare cinese. La Fondazione si occupa di offrire ai bambini della Cina educazione e salute, allargando il suo impegno anche in altre parti del mondo. “Amore, concordia, armonia e solidarietà – dice il papa - sono i valori che voi volete promuovere in Cina e negli altri paesi del mondo. L’arte e la cultura possono unire i popoli: i bambini rappresentano il futuro della famiglia umana e sono, perciò, chiamati a pieno titolo a costruire un mondo più bello e più umano”.

Nelle parole del papa si nota la voglia di mandare un messaggio di amicizia a tutto il popolo cinese: “La vostra presenza mi permette di inviare un augurio di pace e di gioia a tutti i vostri coetanei in Cina e nel mondo” E aggiunge in lingua cinese: “Nimen hao!” (salute a voi!).

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