10/06/2017, 13.18
VATICANO - ITALIA
Invia ad un amico

Papa: “indispensabile e urgente” la cooperazione internazionale per i migranti

Francesco in visita al presidente italiano. “Generare e accompagnare processi che diano luogo a nuove opportunità di lavoro dignitoso”. “Il lavoro stabile, insieme a una politica fattivamente impegnata in favore della famiglia, primo e principale luogo in cui si forma la persona-in-relazione, sono le condizioni dell’autentico sviluppo sostenibile”.

Roma (AsiaNews) – Migranti, lavoro e famiglia. Sono gli argomenti affrontati da papa Francesco nella visita compiuta stamattina al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Visita protocollarmente “di restituzione”, in quanto ricambia quella di Mattarella in Vaticano del 18 giugno 2015.

Il Papa è stato accolto, nel Cortile d’onore del Quirinale anche da 200 bambini delle zone del centro Italia colpite dal terremoto. C’è stato poi il colloquio privato col Presidente, la presentazione delle delegazioni e lo scambio di doni. Nel suo discorso, tenuto nel Salone dei corazzieri, Francesco ha innanzi tutto lodato l’impegno italiano verso i migranti, sottolineando “l’accoglienza ai numerosi profughi”, “l’opera di primo soccorso garantita dalle sue navi nel Mediterraneo e l’impegno di schiere di volontari, tra i quali si distinguono associazioni ed enti ecclesiali e la capillare rete delle parrocchie”.

“Il modo col quale lo Stato e il popolo italiano stanno affrontando la crisi migratoria, insieme allo sforzo compiuto per assistere doverosamente le popolazioni colpite dal sisma, sono espressione di sentimenti e di atteggiamenti che trovano la loro fonte più genuina nella fede cristiana, che ha plasmato il carattere degli italiani e che nei momenti drammatici risplende maggiormente. Per quanto riguarda il vasto e complesso fenomeno migratorio, è chiaro che poche Nazioni non possono farsene carico interamente, assicurando un’ordinata integrazione dei nuovi arrivati nel proprio tessuto sociale. Per tale ragione, è indispensabile e urgente che si sviluppi un’ampia e incisiva cooperazione internazionale”.

Ricordando anche le visita recentemente compiute nel Paese, il Papa ha rinnovato il suo appello “a generare e accompagnare processi che diano luogo a nuove opportunità di lavoro dignitoso. Il disagio giovanile, le sacche di povertà, la difficoltà che i giovani incontrano nel formare una famiglia e nel mettere al mondo figli trovano un denominatore comune nell’insufficienza dell’offerta di lavoro, a volte talmente precario o poco retribuito da non consentire una seria progettualità. È necessaria un’alleanza di sinergie e di iniziative perché le risorse finanziarie siano poste al servizio di questo obiettivo di grande respiro e valore sociale e non siano invece distolte e disperse in investimenti prevalentemente speculativi, che denotano la mancanza di un disegno di lungo periodo, l’insufficiente considerazione del vero ruolo di chi fa impresa e, in ultima analisi, debolezza e istinto di fuga davanti alle sfide del nostro tempo”.

“Il lavoro stabile, insieme a una politica fattivamente impegnata in favore della famiglia, primo e principale luogo in cui si forma la persona-in-relazione, sono le condizioni dell’autentico sviluppo sostenibile e di una crescita armoniosa della società. Sono due pilastri che danno sostegno alla casa comune e che la irrobustiscono per affrontare il futuro con spirito non rassegnato e timoroso, ma creativo e fiducioso. Le nuove generazioni hanno il diritto di poter camminare verso mete importanti e alla portata del loro destino, in modo che, spinti da nobili ideali, trovino la forza e il coraggio di compiere a loro volta i sacrifici necessari per giungere al traguardo, per costruire un avvenire degno dell’uomo, nelle relazioni, nel lavoro, nella famiglia e nella società”.

Il Papa ricordando poi del “singolare onere ed onore” che ha l’Italia in quanto ha “nel proprio ambito, la sede del governo universale della Chiesa Cattolica”, ha sottolineato “la cordiale e generosa disponibilità e collaborazione dello Stato italiano”. Del quale, peraltro, Francesco ha lodato la laicità “non ostile e conflittuale, ma amichevole e collaborativa, seppure nella rigorosa distinzione delle competenze proprie delle istituzioni politiche da un lato e di quelle religiose dall’altro. Una laicità che il mio predecessore Benedetto XVI definì ‘positiva’. E non si può fare a meno di osservare come, grazie ad essa, sia eccellente lo stato dei rapporti nella collaborazione tra Chiesa e Stato in Italia, con vantaggio per i singoli e l’intera comunità nazionale”.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Papa a Cuba: “le famiglie non sono un problema”, sono un’opportunità da curare, proteggere, accompagnare
22/09/2015
Papa in Kenya: l’estremismo nasce dalla mancanza di istruzione e di lavoro
27/11/2015
Papa: a Napoli, "Oggi è il primo giorno di primavera. Pregate per i giovani, per il loro futuro, per la speranza".
21/03/2015
Papa: a Napoli, trovare in Gesù la speranza e la forza per riscattare una città
21/03/2015
Rosetta e Giovanni Gheddo in cammino verso la beatificazione
24/02/2016 08:41


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”