05/06/2014, 00.00
VATICANO
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Papa: l'unità nella Chiesa la fa lo Spirito Santo, non gli "uniformisti", gli "alternativisti" e i "vantaggisti"

"Tanti dicono di essere nella Chiesa", ma "sono con un piede dentro" e "l'altro ancora non è entrato". Come quei gruppi che vogliono "uniformità" o vogliono portarvi una propria ideologia o fare affari. "Per questi la Chiesa non è casa loro, non è propria. Affittano la Chiesa ad un certo punto".

Città del Vaticano (AsiaNews) - A fare l'unità nella Chiesa, "l'unità nella diversità, nella libertà, nella generosità soltanto è lo Spirito Santo" e non quei gruppi che vogliono "uniformità" o vogliono portarvi una propria ideologia o fare affari. L'ha detto il Papa nella messa che ha celebrato stamattina a Casa santa Marta, mettendo in guardia contro coloro che ha definito gli "uniformisti", gli "alternativisti" e i "vantaggisti".

Il Papa, riferisce la Radio Vaticana, ha preso spunto dal Vangelo del giorno, là dove Gesù prega per la Chiesa e chiede al Padre che tra i suoi discepoli "non ci siano divisioni e liti". "Tanti - ha osservato - dicono di essere nella Chiesa", ma "sono con un piede dentro" e "l'altro ancora non è entrato". Si riservano, così, la "possibilità di essere in ambedue i posti", "dentro e fuori". "Per questa gente la Chiesa non è la loro casa, non la sentono come propria. Per loro è un affitto". Ci sono "alcuni gruppi che affittano la Chiesa, ma non la considerano la loro casa".

Il Papa ha enumerato tre gruppi di cristiani: nel primo ci sono "quelli che vogliono che tutti siano uguali nella Chiesa". "Martirizzando un po' la lingua italiana",  potremmo definirli gli "uniformisti". "L'uniformità. La rigidità. Sono rigidi! Non hanno quella libertà che dà lo Spirito Santo. E fanno confusione fra quello che Gesù ha predicato nel Vangelo con la loro dottrina, la loro dottrina di uguaglianza. E Gesù mai ha voluto che la sua Chiesa fosse così rigida. Mai. E questi, per tale atteggiamento, non entrano nella Chiesa. Si dicono cristiani, si dicono cattolici, ma il loro atteggiamento rigido li allontana dalla Chiesa".

Un altro gruppo è fatto di quelli che hanno sempre una propria idea, "che non vogliono che sia come quella della Chiesa, hanno un'alternativa". Sono gli "alternativisti". "Io entro nella Chiesa, ma con questa idea, con questa ideologia. E così la loro appartenenza alla Chiesa è parziale. Anche questi hanno un piede fuori della Chiesa. Anche per questi la Chiesa non è casa loro, non è propria. Affittano la Chiesa ad un certo punto. Al principio della predicazione evangelica ce n'erano! Pensiamo agli gnostici, che l'apostolo Giovanni bastona tanto forte, no? 'Siamo... sì, sì... siamo cattolici, ma con queste idee'. Un'alternativa. Non condividono quel sentire proprio della Chiesa".

E il terzo gruppo è di quelli che "si dicono cristiani, ma non entrano dal cuore nella Chiesa": sono i "vantaggisti", quelli che "cercano i vantaggi, e vanno alla Chiesa, ma per vantaggio personale, e finiscono facendo affari nella Chiesa". "Gli affaristi. Li conosciamo bene! Ma dal principio ce n'erano. Pensiamo a Simone il mago, pensiamo ad Anania e a Saffira. Questi approfittavano della Chiesa per il proprio profitto. E li abbiamo visti nelle comunità parrocchiali o diocesane, nelle congregazioni religiose, alcuni benefattori della Chiesa, tanti, eh! Si pavoneggiavano di essere proprio benefattori e alla fine, dietro il tavolo, facevano i loro affari. E questi, anche, non sentono la Chiesa come madre, come propria. E Gesù dice: 'No! La Chiesa non è rigida, una, sola: la Chiesa è libera!'".

Nella Chiesa "ci sono tanti carismi, c'è una grande diversità di persone e di doni dello Spirito!". Il Signore ci dice: "Se tu vuoi entrare nella Chiesa, che sia per amore", per dare "tutto il cuore e non per fare affari a tuo profitto". La Chiesa "non è una casa da affittare", la Chiesa "è una casa per vivere", "come madre propria". Questo non è facile, perché "le tentazioni sono tante". Ma a fare l'unità nella Chiesa, "l'unità nella diversità, nella libertà, nella generosità soltanto è lo Spirito Santo", "questo è il suo compito". Lo Spirito Santo "fa l'armonia nella Chiesa. L'unità nella Chiesa è armonia". Tutti, "siamo diversi, non siamo uguali, grazie a Dio", altrimenti "sarebbe un inferno!". E "tutti siamo chiamati alla docilità allo Spirito Santo". Proprio questa docilità è "la virtù che ci salverà dall'essere rigidi, dall'essere 'alternativisti' e dall'essere 'vantaggisti' o affaristi nella Chiesa: la docilità allo Spirito Santo". Ed è proprio "questa docilità che trasforma la Chiesa da una casa in affitto ad una casa propria". "Che il Signore  - è stata la sua conclusione - ci invii lo Spirito Santo e che faccia questa armonia nelle nostre comunità - comunità parrocchiali, diocesane, comunità dei movimenti - che sia lo Spirito a fare questa armonia, perché come diceva un Padre della Chiesa: Lo Spirito, Lui stesso è l'armonia". 

 

 

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