22/02/2008, 00.00
VATICANO
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Papa: la “dimensione missionaria” è di tutta la Chiesa e di ogni cristiano

Nel messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, Benedetto XVI evidenzia che fin dal racconto evangelico gli apostoli offrivano alla gente cibo per sfamarsi e cibo per la vita eterna.
Città del Vaticano (AsiaNews) – E’ dedicato alla “dimensione missionaria”, responsabilità di tutta la Chiesa e di ogni cristiano, il messaggio di Benedetto XVI ai vescovi ed ai fedeli di tutto il mondo per la 45ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che sarà celebrata 13 aprile sul tema: “Le vocazioni al servizio della Chiesa-missione”, reso noto oggi.
 
Fin dall’inizio, scrive il Papa, la caratteristica missionaria ha caratterizzato l’azione della Chiesa. Già nella pagina del Vangelo che racconta della moltiplicazione dei pani, rileva il messaggio, “notiamo tutti quegli aspetti che caratterizzano l’attività missionaria di una comunità cristiana”: “farsi carico del bisogno delle folle, a cui offrire il cibo per sfamarsi, ma anche rivelare il cibo ‘che dura per la vita eterna’ (Gv 6,27)”.
 
Oggi come allora, corrispondere alla chiamata missionaria di Gesù “comporta affrontare con prudenza e semplicità ogni pericolo e persino le persecuzioni”. Ma “lo Spirito Santo permette di trasformare questa prova in occasione di grazia, e di trarne spunto perché il nome del Signore sia annunciato ad altre genti e si allarghi in tal modo il cerchio della Comunità cristiana”. “L’amore di Cristo, infatti, va comunicato ai fratelli con gli esempi e le parole; con tutta la vita. ‘La vocazione speciale dei missionari ad vitam – ebbe a scrivere il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II -conserva tutta la sua validità: essa rappresenta il paradigma dell'impegno missionario della Chiesa, che ha sempre bisogno di donazioni radicali e totali, di impulsi nuovi e arditi’ (Enc. Redemptoris missio, 66)”.
 
“Tra le persone che si dedicano totalmente al servizio del Vangelo vi sono in particolar modo sacerdoti chiamati a dispensare la Parola di Dio, amministrare i sacramenti, specialmente l’Eucaristia e la Riconciliazione, votati al servizio dei più piccoli, dei malati, dei sofferenti, dei poveri e di quanti attraversano momenti difficili in regioni della terra dove vi sono, talora, moltitudini che ancora oggi non hanno avuto un vero incontro con Gesù Cristo. Ad esse i missionari recano il primo annuncio del suo amore redentivo. Le statistiche testimoniano che il numero dei battezzati aumenta ogni anno grazie all’azione pastorale di questi sacerdoti, interamente consacrati alla salvezza dei fratelli”.
 
Alla evangelizzazione del mondo contribuiscono, poi, “non pochi uomini e donne che, mossi dall'azione dello Spirito Santo, scelgono di vivere il Vangelo in modo radicale, professando i voti di castità, povertà ed obbedienza”. “Con la loro preghiera continua e comunitaria, i religiosi di vita contemplativa intercedono incessantemente per tutta l’umanità; quelli di vita attiva, con la loro multiforme azione caritativa, recano a tutti la testimonianza viva dell’amore e della misericordia di Dio”.
 
Perché la Chiesa possa continuare a svolgere la missione affidatale da Cristo e non manchino gli evangelizzatori di cui il mondo ha bisogno, “è necessario che nelle comunità cristiane non venga mai meno una costante educazione alla fede dei fanciulli e degli adulti; è necessario mantenere vivo nei fedeli un attivo senso di responsabilità missionaria e di partecipazione solidale con i popoli della terra. Il dono della fede chiama tutti i cristiani a cooperare all’evangelizzazione. Questa consapevolezza va alimentata attraverso la predicazione e la catechesi, la liturgia e una costante formazione alla preghiera; va incrementata con l’esercizio dell’accoglienza, della carità, dell’accompagnamento spirituale, della riflessione e del discernimento, come pure con una progettazione pastorale, di cui parte integrante sia l’attenzione alle vocazioni. Solo in un terreno spiritualmente ben coltivato fioriscono le vocazioni al sacerdozio ministeriale ed alla vita consacrata. Infatti, le comunità cristiane, che vivono intensamente la dimensione missionaria del mistero della Chiesa, mai saranno portate a ripiegarsi su se stesse. La missione, come testimonianza dell’amore divino, diviene particolarmente efficace quando è condivisa in modo comunitario, ‘perché il mondo creda’ (cfr Gv 17,21)”.
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