25/05/2018, 11.58
VATICANO
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Papa: la bellezza del matrimonio è essere ‘a immagine e somiglianza di Dio’

Noi non dobbiamo soffermarci, “su un ‘si può’, o ‘non si può’ dividere un matrimonio. Questo è… alle volte c’è la disgrazia che non funziona ed è meglio separarsi per evitare una guerra mondiale, ma questa è una disgrazia. Andiamo a vedere il positivo”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Il matrimonio è “a immagine e somiglianza di Dio”, “una predica silenziosa a tutti gli altri” e anche se “a volte si devono separare”, per “evitare un male maggiore”. La bellezza del matrimonio è stato il tema del quale papa Francesco ha parlato nell’omelia della messa che ha celebrato stamattina a Casa santa Marta, presenti, tra gli altri, sette coppie al 50mo e 25mo anniversario delle nozze.

L’odierno brano del Vangelo di Marco (10,1-12) , riferisce dell’intenzione dei farisei di mettere alla prova Gesù ponendogli una domanda che il Papa ha definito  “casistica”, quelle domande della fede che si possono riassumere in un “si può o non si può” e “dove la fede è ridotta a un sì o un no”. “Non il grande ‘sì’ o il grande ‘no’ dei quali abbiamo sentito parlare, che è Dio. No: si può o non si può. E la vita cristiana, la vita secondo Dio, secondo questa gente, è sempre nel ‘si può’ e ‘non si può’”.

La domanda riguarda il matrimonio, vogliono sapere se è lecito o no ad un marito ripudiare la propria moglie. Ma, ha fatto notare Francesco,  Gesù va oltre, va su e “arriva fino alla Creazione e parla del matrimonio che forse è la cosa più bella” che il Signore ha creato in quei sette giorni. “Dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola”. “E’ forte quello che dice il Signore”, ha osservato il Papa, parla di “una carne” che non si può dividere. Gesù “lascia il problema della separazione e va alla bellezza della coppia” che deve essere uno.
E “noi non dobbiamo soffermarci, come questi dottori, su un ‘si può’, o ‘non si può’ dividere un matrimonio. Questo è… alle volte c’è la disgrazia che non funziona ed è meglio separarsi per evitare una guerra mondiale, ma questa è una disgrazia. Andiamo a vedere il positivo”.

Poi il Papa racconta di quando ha incontrato una coppia che festeggiava i 60 anni di matrimonio e alla sua domanda: “Siete felici?”, i due si sono guardati e i loro occhi si sono bagnati di lacrime per la commozione e gli hanno risposto: “Siamo innamorati!”. “E’ vero che ci sono delle difficoltà, ci sono dei problemi con i figli o nella stessa coppia, discussioni, litigi … ma l’importante è che la carne rimanga una e si superano, si superano, si superano. E questo è non solo un sacramento per loro, ma anche per la Chiesa, come fosse un sacramento che attira l’attenzione: ‘Ma, guardate che l’amore è possibile!’. E l’amore è capace di fare vivere innamorati tutta una vita: nella gioia e nel dolore, con il problema dei figli e il problema loro … ma andare sempre avanti. Nella salute e nella malattia, ma andare sempre avanti. Questa è la bellezza”.

L’uomo e la donna sono creati a immagine e somiglianza di Dio e lo stesso matrimonio diventa così Sua immagine, per questo, dice il Papa,  è tanto bello:  “Il matrimonio è una predica silenziosa a tutti gli altri, una predica di tutti i giorni”. “E’ doloroso quando questo non è notizia: i giornali, i telegiornali non prendono come notizia, questo. Ma, questa coppia, tanti anni insieme … non è notizia. Sì, notizia è lo scandalo, il divorzio, o questi che si separano – a volte si devono separare, come ho detto, per evitare un male maggiore … Ma l’immagine di Dio non è notizia. E questa è la bellezza del matrimonio. Sono a immagine e somiglianza di Dio. E questa è la notizia nostra, la notizia cristiana”.

Francesco ha ripetuto che non è facile la vita matrimoniale e di famiglia, e ha ricordato la Prima lettura tratta dalla lettera di san Giacomo apostolo, che parla della pazienza, definita “forse la virtù più importante nella coppia – sia dell’uomo sia della donna”. Il Papa ha concluso con una preghiera a Dio “perché dia alla Chiesa e alla società una coscienza più profonda, più bella del matrimonio che tutti noi riusciamo a capire e a contemplare che nel matrimonio c’è l’immagine e la somiglianza di Dio”.

 

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