13/06/2009, 00.00
VATICANO
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Papa: la crisi mostra che servono regole per orientare l’economia al bene comune

Benedetto XVI parla della “prossima” pubblicazione della sua enciclica che affronterà i temi economici e del lavoro e ripete le parole di Giovanni Paolo II: “la proprietà si giustifica moralmente nel creare, nei modi e nei tempi dovuti, occasioni di lavoro e crescita umana per tutti”.
Città del Vaticano (AsiaNews) - La crisi economica che ha colpito tutto il mondo, dimostra che vanno superati valori e regole che hanno retto in questi ultimi anni l’economia, a favore di una concezione “rispettosa dei bisogni e dei diritti dei deboli”, tema che Benedetto XVI approfondirà della sua enciclica di “prossima” pubblicazione. E’ stato lo stesso Papa a parlarne, oggi, specificando che nel documento “verranno posti in evidenza quelli che per noi cristiani sono gli obbiettivi da perseguire e i valori da promuovere e difendere instancabilmente, al fine di realizzare una convivenza umana veramente libera e solidale”.
 
Occasione per Benedetto XVI di tornare ad affrontare il tema della crisi economica globale e soprattutto del modello di sviluppo che l’ha provocata, è stato l’odierno incontro, in Vaticano, con i membri della Fondazione “Centesimus Annus - Pro Pontifice”, al termine della loro annuale riunione.
 
“L’odierno nostro incontro assume un significato e un valore particolare alla luce della situazione che vive in questo momento l’intera umanità. In effetti, la crisi finanziaria ed economica che ha colpito i Paesi industrializzati, quelli emergenti e quelli in via di sviluppo, mostra in modo evidente come siano da ripensare certi paradigmi economico-finanziari che sono stati dominanti negli ultimi anni”.
 
“Sono lieto di apprendere – ha proseguito - che avete esaminato, in particolare, le interdipendenze tra istituzioni, società e mercato partendo, in accordo con l’Enciclica Centesimus annus del mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II, dalla riflessione secondo la quale l’economia di mercato, intesa quale ‘sistema economico che riconosce il ruolo fondamentale e positivo dell'impresa, del mercato, della proprietà privata e della conseguente responsabilità per i mezzi di produzione, della libera creatività umana nel settore dell'economia’ (n. 42), può essere riconosciuta come via di progresso economico e civile solo se orientata al bene comune (cfr n. 43). Tale visione però deve anche accompagnarsi all’altra riflessione secondo la quale la libertà nel settore dell’economia deve inquadrarsi ‘in un solido contesto giuridico che la metta al servizio della libertà umana integrale’, una libertà responsabile ‘il cui centro è etico e religioso’ (n. 42). Opportunamente l’Enciclica menzionata afferma: ‘Come la persona realizza pienamente se stessa nel libero dono di sé, così la proprietà si giustifica moralmente nel creare, nei modi e nei tempi dovuti, occasioni di lavoro e crescita umana per tutti’ (n. 43)”.
 
“Come sapete – ha detto infine - verrà prossimamente pubblicata la mia Enciclica dedicata proprio al vasto tema dell’economia e del lavoro: in essa verranno posti in evidenza quelli che per noi cristiani sono gli obbiettivi da perseguire e i valori da promuovere e difendere instancabilmente, al fine di realizzare una convivenza umana veramente libera e solidale”.
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