21/06/2016, 18.14
VATICANO
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Papa: la pena di morte è inaccettabile e contraddice al progetto di Dio

Videomessaggio di Francesco al VI Congresso mondiale contro la pena di morte, che si apre oggi a Oslo. “Il comandamento ‘Non uccidere’ ha un valore assoluto e si applica sia all'innocente che al colpevole”. Migliorare anche le condizioni di vita dei carcerati.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La pena di morte è inaccettabile, per grave che sia il crimine commesso, in quanto è un’offesa alla inviolabilità della vita e alla dignità della persona, contraddice al progetto di Dio per l’uomo e la società e non rende giustizia. Lo scrive il Papa in un messaggio al VI Congresso mondiale contro la pena di morte, promosso dalla Ong francese Ensemble contre la peine de mort e dalla World Coalition Against Death Penalty, che si apre oggi a Oslo, in Norvegia.

Questo il testo del messaggio di Francesco:

Saluto gli organizzatori di questo Congresso mondiale contro la pena di morte, il gruppo di Paesi che lo sostengono, in particolare la Norvegia come Paese ospitante, e tutti quei rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali e della società civile che vi prendono parte. Voglio esprimere il mio personale apprezzamento, insieme a quello degli uomini e delle donne di buona volontà, per il vostro impegno per un mondo libero dalla pena di morte.

E’ un segno di speranza la crescente opposizione che l'opinione pubblica sta manifestando contro la pena di morte, anche come strumento di legittima difesa sociale. In effetti, ai nostri giorni la pena di morte è inaccettabile, per grave che sia il reato del condannato. Essa è un'offesa alla inviolabilità della vita e alla dignità della persona umana, contraddice il piano di Dio per gli uomini e la società, e la sua giustizia misericordiosa. E nemmeno risponde a qualsiasi solo scopo di punizione. Non rende giustizia alle vittime, ma incoraggia la vendetta. Il comandamento "Non uccidere" ha un valore assoluto e si applica sia all'innocente che al colpevole.

Il Giubileo straordinario della Misericordia è un'occasione propizia per promuovere in tutto il mondo forme sempre più evolute di rispetto per la vita e la dignità di ogni persona. Non si deve dimenticare che l’inviolabile e diritto alla vita dato da Dio appartiene anche al criminale.

Vorrei incoraggiare tutti a lavorare non solo per l'abolizione della pena di morte, ma anche per il miglioramento delle condizioni della detenzione, a rispettare pienamente la dignità umana delle persone private della libertà. ‘Fare giustizia’ non significa una pena fine a se stessa, ma che

 

Oggi vorrei incoraggiare tutti a lavorare non solo per l'abolizione della pena di morte, ma anche per il miglioramento delle condizioni di detenzione, in modo che sia  pienamente rispettata la dignità umana di coloro che sono incarcerati. "Rendere giustizia" non significa una pena fine a se stessa, ma che le pene hanno come scopo principale la riabilitazione del reo. La questione deve essere affrontata nel quadro più ampio di un sistema di giustizia penale aperto alla possibilità di reinserimento del reo nella società. Non c'è giusta pena senza speranza! La pena per se stessa, senza spazio per la speranza, è una forma di tortura, non di punizione.

Confido che questo Congresso possa dare nuovo impulso al tentativo di abolire la pena capitale. Per questo motivo, incoraggio tutti i partecipanti a portare avanti questa grande iniziativa e li assicuro della mia preghiera.

 

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