07/04/2011, 00.00
VATICANO-INDIA
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Papa: la società di oggi non capisce più il matrimonio indissolubile e aperto alla vita

Ricevendo i vescovi siro-malabaresi, Benedetto XVI dice che i “rapidi e sensazionali cambiamenti” in atto nella società contemporanea rapresentano per la dottrina cattolica sul matrimonio e la famiglia non solo “una seria sfida, ma anche nuove possibilità di proclamare il messaggio liberatore del Vangelo, per trasformare ed elevare tutti i rapporti umani”.
Città del Vaticano (AsiaNews) - “Sfortunatamente la Chiesa non può più contare sul sostegno della società nel suo insieme per promuovere la concezione cristiana del matrimonio come una unione permanente e indissolubile, mirante alla procreazione e alla santificazione degli sposi”. Ma i “rapidi e sensazionali cambiamenti” in atto nella società contemporanea rapresentano per la dottrina cattolica sul matrimonio e la famiglia non solo “una seria sfida, ma anche nuove possibilità di proclamare il messaggio liberatore del Vangelo, per trasformare ed elevare tutti i raporti umani”. Un obiettivo, nelle parole di Benedetto XVI per il quale è fondamentale la cura per la formazione dei giovani.
 
Ricevendo i vescovi della Chiesa siro-malabarese dell’India per la loro quinquennale visita “ad Limina Apostolorum”, Benedetto XVI ha ha raccomandato che le famiglie “guardino a Dio e alle sue sapienti parole per una visione della vita e dei raporti matrimoniali completa e veramente positiva, che è davvero necessaria per il bene dell’intera famiglia umana”.
 
In tale logica, il Papa ha chiesto il sostegno di vescovi e sacerdoti per una “educazione sana e integrale dei giovani alle vie della castità e della responsabilità”, che “non solo permetterà loro di abbracciare la vera natura del matrimonio, ma andrà anche a vantaggio della cultura indiana nel suo complesso”.
 
L’importanza della formazione è stata sottolineata dal Papa anche a proposito dei religiosi, protagonisti, anche in India, di tante e apprezzabili opere di educazione e di carità. “La Chiesa - ha aggiunto - insiste sul fatto che la preparazione alla professione religiosa dev’essere caratterizzata da un lungo e attento discernimento, al fine di garantire, prima dell’emissione dei voti perpetui, che ogni candidato sia saldamente radicato in Cristo, solido nella sua capacità di un genuino impegno e felice di donarsi alla Gesù Cristo e alla sua Chiesa”.  
Ai vescovi di una Chiesa che indica nell’apostolo Tommaso il proprio fondatore e che conta oltre tre milioini di fedeli, soprattutto in Kerala, Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza del “ministero di unità”. Questa responsabilità “è di particolare importanza in un Paese come l'India, dove si riflette l'unità della Chiesa nella ricca diversità dei suoi riti e tradizioni”.
 
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