26/05/2017, 11.21
VATICANO
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Papa: memoria, preghiera e missione sono “la topografia” della vita cristiana

Un cristiano deve “chiedere la grazia della memoria: ‘Che non mi dimentichi del momento che tu mi hai eletto, che non mi dimentichi dei momenti che ci siamo incontrati’”. “Poi, pregare, guardare il Cielo perché Lui è per intercedere, lì. Lui intercede per noi”. E andare in missione: “non vuol dire che tutti devono andare all’estero; è vivere e dare testimonianza del Vangelo”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Memoria, preghiera e missione sono “la topografia”, i tre luoghi di riferimento della nostra vita cristiana. L’ha detto papa Francesco nell’omelia della messa che ha celebrato stamattina a Casa santa Marta, sottolineando che “il posto” del cristiano è il mondo per annunciare Gesù.

La prima parola, ha affermato Francesco, è la memoria. Gesù risorto dice ai discepoli di precederlo in Galilea: qui c’è stato il primo incontro con il Signore. E “ognuno di noi ha la propria Galilea”, laddove Gesù si è manifestato per la prima volta, lo abbiamo conosciuto e “abbiamo avuto questa gioia, questo entusiasmo di seguirlo”. “Per essere un buon cristiano è necessario sempre avere la memoria del primo incontro con Gesù o dei successivi incontri”. E’ “la grazia della memoria” che “nel momento della prova mi dà certezza”.

Il secondo punto di riferimento è la preghiera. Quando Gesù ascende al Cielo non si stacca da noi: “Fisicamente sì, ma è sempre collegato con noi per intercedere per noi. Fa vedere al Padre le piaghe, il prezzo che ha pagato per noi, per la nostra salvezza”. Dunque, “dobbiamo chiedere la grazia di contemplare il Cielo, la grazia della preghiera, il rapporto con Gesù nella preghiera che in questo momento ci ascolta, è con noi”:

"Poi ce n'è un terzo: il mondo. Gesù prima di andarsene – lo abbiamo sentito ieri nel Vangelo dell’Ascensione – dice ai discepoli: ‘Andate nel mondo e fate discepoli’. Andate: il posto del cristiano è il mondo per annunciare la Parola di Gesù, per dire che siamo salvati, che Lui è venuto per darci la grazia, per portarci tutti con Lui davanti al Padre”.

Questa è “la topografia dello spirito cristiano”, i tre luoghi di riferimento della nostra vita: la memoria, la preghiera, la missione, e le tre parole per il nostro cammino, Galilea, Cielo e mondo. “Un cristiano deve muoversi in queste tre dimensioni e chiedere la grazia della memoria: ‘Che non mi dimentichi del momento che tu mi hai eletto, che non mi dimentichi dei momenti che ci siamo incontrati’, dire al Signore. Poi, pregare, guardare il Cielo perché Lui è per intercedere, lì. Lui intercede per noi. E poi andare in missione: cioè, non vuol dire che tutti devono andare all’estero; andare in missione è vivere e dare testimonianza del Vangelo, è fare sapere alla gente come è Gesù. E questo, con la testimonianza e con la Parola perché se io dico come Gesù è, come è la vita cristiana e vivo come un pagano, quello non serve. La missione non va”.

Se invece viviamo nella memoria, nella preghiera e in missione – ha concluso  Francesco - la vita cristiana sarà bella e sarà anche gioiosa. “E questa è l’ultima frase che Gesù ci dice oggi nel Vangelo: ‘Quel giorno, il giorno nel quale voi vivrete la vita cristiana così, saprete tutto e nessuno potrà togliervi la vostra gioia’. Nessuno, perché io ho la memoria dell’incontro con Gesù, ho la certezza che Gesù è in Cielo in questo momento e intercede per me, è con me, e io prego e ho il coraggio di dire, di uscire da me e dire agli altri e dare testimonianza con la mia vita che il Signore è risorto, è vivo. Memoria, preghiera, missione. Che il Signore ci dia la grazia di capire questa topografia della vita cristiana e andare avanti con gioia, con quella gioia che nessuno potrà toglierci”.

 

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