15/05/2013, 00.00
VATICANO
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Papa: non si può essere cristiani "a tempo, in alcune circostanze, in alcune scelte"

Francesco all'udienza generale parla della Verità che lo Spirito Santo ci aiuta a conoscere e che "interessa sempre e totalmente la nostra vita quotidiana". In un epoca segnata dal relativismo, Gesù è la risposta alla domanda: esiste "la" verità? "La verità non si afferra come una cosa, la verità si incontra. Non è un possesso, è un incontro con una Persona". Nei saluti in italiano ha annunciato il desiderio di visitare, "probabilmente a settembre", Cagliari, in Sardegna e in particolare il santuario della Madonna di Bonaria, legato alla nascita di Buenos Aires.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Non si può essere cristiani "a tempo", "in alcuni momenti, in alcune circostanze, in alcune scelte", la fede deve guidare la vita, perché la "verità che lo Spirito Santo ci dona interessa sempre e totalmente la nostra vita quotidiana". In un'epoca segnata dal relativismo, per cui "la verità sta nel consenso", papa Francesco ricorda che per i cristiani "Gesù è la verità" e lo Spirito Santo colui che "ci guida nel cammino di conoscenza della verità", delle "cose di Dio".

Ad ascoltare il Papa, 80mila persone presenti, tra le quali, come ormai di consueto, ha compiuto un lungo giro, con la gente che saluta, porta bambini da baciare e qualche dono. Singolare, oggi, una gabbia con due colombe bianche, che Francesco ha liberato e il volo delle quali sulla piazza è stato accompagnato dall'applauso di giubilo della folla.

Francesco ha dedicato la sua riflessione "all'azione che lo Spirito Santo compie nel guidare la Chiesa e ciascuno di noi alla Verità". Ma "noi viviamo in un'epoca in cui si è piuttosto scettici nei confronti della verità. Benedetto XVI ha parlato molte volte di relativismo, della tendenza cioè a ritenere che non ci sia nulla di definitivo e a pensare che la verità venga data dal consenso o da quello che noi vogliamo. Sorge la domanda: esiste veramente "la" verità? Che cos'è "la" verità? Possiamo conoscerla? Possiamo trovarla? Qui mi viene in mente la domanda del Procuratore romano Ponzio Pilato quando Gesù gli rivela il senso profondo della sua missione: «Che cos'è la verità?». Pilato non riesce a capire che 'la' Verità è davanti a lui, non riesce a vedere in Gesù il volto della verità, che è il volto di Dio. Eppure, Gesù è proprio questo: la Verità".

"La verità non si afferra come una cosa, la verità si incontra. Non è un possesso, è un incontro con una Persona". "Ma chi ci fa riconoscere che Gesù è 'la' Parola di verità, il Figlio unigenito di Dio Padre? San Paolo insegna che «nessuno può dire: "Gesù è il Signore!" se non sotto l'azione dello Spirito Santo». E' proprio lo Spirito Santo, il dono di Cristo Risorto, che ci fa riconoscere la Verità. Gesù lo definisce il Paraclito, cioè 'colui che ci viene in aiuto', che è al nostro fianco per sostenerci in questo cammino di conoscenza; e, durante l'Ultima Cena, Gesù assicura ai discepoli che lo Spirito Santo insegnerà ogni cosa, ricordando loro le sue parole".

 "Qual è allora l'azione dello Spirito Santo nella nostra vita e nella vita della Chiesa per guidarci alla verità? Anzitutto, ricorda e imprime nei cuori dei credenti le parole che Gesù ha detto, e, proprio attraverso tali parole, la legge di Dio - come avevano annunciato i profeti dell'Antico Testamento - viene inscritta nel nostro cuore e diventa in noi principio di valutazione nelle scelte e di guida nelle azioni quotidiane, diventa principio di vita".

"Lo Spirito Santo, poi come promette Gesù, ci guida «a tutta la verità»; ci guida non solo all'incontro con Gesù, pienezza della Verità, ma ci guida anche "dentro" la Verità, ci fa entrare cioè in una comunione sempre più profonda con Gesù, donandoci l'intelligenza delle cose di Dio. E questa non la possiamo raggiungere con le nostre forze. Se Dio non ci illumina interiormente, il nostro essere cristiani sarà superficiale".

"Proviamo a chiederci: sono aperto all'azione dello Spirito Santo, lo prego perché mi dia luce, mi renda più sensibile alle cose di Dio?". "E questa è una preghiera che dobbiamo fare tutti i giorni, tutti i giorni. Ma, Spirito Santo fa che il mio cuore sia aperto alla Parola di Dio, che il mio cuore sia aperto al bene, che il mio cuore sia aperto alla bellezza di Dio. Tutti i giorni! Ma io vorrei fare una domanda a tutti voi: 'Quanti di voi, pregate ogni giorno lo Spirito Santo?'. Saranno pochi... pochi, pochi. Ma noi dobbiamo fare questo desiderio di Gesù: pregare tutti i giorni lo Spirito Santo, perché ci apra il cuore verso Gesù!".

"Non si è - ha concluso - cristiani 'a tempo', non si è cristiani a tempo, in alcuni momenti, in alcune circostanze, in alcune scelte: no, non si può essere cristiani cosi! Si è cristiani in ogni momento! Totalmente! La verità di Cristo, che lo Spirito Santo ci insegna e ci dona, interessa per sempre e totalmente la nostra vita quotidiana. Invochiamolo più spesso, perché ci guidi sulla strada dei discepoli di Cristo. Invochiamolo tutti i giorni. Facciamo questa proposta: tutti i giorni invochiamo lo Spirito Santo. Lo farete? Non sento? Tutti i giorni, eh ! Così lo Spirito ci avvicinerà a Gesù Cristo. Grazie".

Nei saluti in italiano, infine, Francesco ha annunciato il desiderio di visitare, "probabilmente a settembre", Cagliari, in Sardegna e in particolare il santuario della Madonna di Bonaria. Il Papa ha anche spiegato che tra quel santuario e la "sua" Buenos Aires c'è un legame, dovuto al fatto che i marinai che portarono in Argentina il fondatore della città erano sardi e vollero che la città che stava per nascere avesse il nome del loro saltuario, divenuto, nel tempo, da Bonaria, Buenos Aires.

 

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