15/08/2013, 00.00
VATICANO
Invia ad un amico

Papa: preghiamo per la pace, il dialogo e la riconciliazione in Egitto e nel mondo

Francesco celebra la messa a Castel Gandolfo. L'Assunzione, "cantico di pazienza e di vittoria, di lotta e di gioia". La lotta quotidiana della Chiesa e di ogni cristiano contro "le forze del male". "Maria ci accompagna, lotta con noi, sostiene i cristiani nel combattimento contro le forze del male".

Castel Gandolfo (AsiaNews) - "Preghiamo insieme per la pace, il dialogo e la riconciliazione in quella cara terra e nel mondo intero": la tragedia che sta vivendo l'Egitto è stata ricordata da papa Francesco che, prima della recita dell'Angelus, a Castel Gandolfo, ha parlato delle "notizie dolorose" che giungono dall'Egitto. "Desidero assicurare - ha aggiunto - la mia preghiera per le vittime, i loro familiari, i feriti e quanti soffrono".

Il pensiero per la "cara terra" egiziana ha gettato un'ombra di tristezza su una giornata di festa, interamente dedicata dal Papa alla cittadina laziale nella quale per tradizione i papi trascorrevano il periodo estivo. Lui no, ma per la terza volta nel pontificato va alle Ville pontificie. Prima ha visitato il monastero di clausura delle Clarisse, all'interno delle Ville, poi ha celebra la messa nella piazza della Libertà e nel pomeriggio, prima di rientrare in Vaticano, andrà, in privato, nella  parrocchia, dedicata a  san Tommaso da Villanova.

Un "cantico di pazienza e di vittoria, di lotta e di gioia, che unisce la Chiesa trionfante con quella pellegrinante, che unisce la terra con il Cielo, la storia con l'eternità". E' il "messaggio" che il Papa vede nella Assunzione di Maria, un "messaggio" che parla di "lotta" contro il maligno, "che riguarda tutti i cristiani", di "risurrezione", che ha visto Maria unita a Gesù nella morte  e che "ha avuto "il dono della risurrezione", di "speranza", "la virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, tra il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell'Amore".

Ma, nel giorno dell'Assunzione, papa Francesco, all'Angelus, ricorda anche il 25mo anniversario della Lettera apostolica Mulieris dignitatem, del beato Papa Giovanni Paolo II, sulla dignità e la vocazione della donna. "Questo documento - dice - è ricco di spunti che meritano di essere ripresi e sviluppati; e alla base di tutto c'è la figura di Maria, infatti uscì in occasione dell'Anno Mariano. Facciamo nostra la preghiera posta alla fine di questa Lettera Apostolica (cfr n. 31): affinché, meditando il mistero biblico della donna, condensato in Maria, tutte le donne vi trovino se stesse e la pienezza della loro vocazione".

A loro il Papa ricorda come "al termine della Costituzione sulla Chiesa, il Concilio Vaticano II ci ha lasciato una meditazione bellissima su Maria Santissima. Ricordo soltanto le espressioni che si riferiscono al mistero che celebriamo oggi: La prima è questa: «L'immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste col suo corpo e la sua anima, e dal Signore esaltata come la regina dell'universo» (n. 59). E poi, verso la fine, vi è quest'altra: «La Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell'anima, è l'immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura, così sulla terra brilla come segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino, fino a quando non verrà il giorno del Signore» (n. 68). Alla luce di questa bellissima icona di nostra Madre, possiamo considerare il messaggio contenuto nelle Letture bibliche che abbiamo appena ascoltato. Possiamo concentrarci su tre parole-chiave: lotta, risurrezione, speranza".

"Il brano dell'Apocalisse presenta la visione della lotta tra la donna e il drago. La figura della donna, che rappresenta la Chiesa, è da una parte gloriosa, trionfante, e dall'altra ancora in travaglio. Così in effetti è la Chiesa: se in Cielo è già associata alla gloria del suo Signore, nella storia vive continuamente le prove e le sfide che comporta il conflitto tra Dio e il maligno, il nemico di sempre. E in questa lotta che i discepoli di Gesù devono affrontare, Maria non li lascia soli; la Madre di Cristo e della Chiesa è sempre con noi. Anche Maria, in un certo senso, condivide questa duplice condizione. Lei, naturalmente, è ormai una volta per sempre entrata nella gloria del Cielo. Ma questo non significa che sia lontana, che sia staccata da noi; anzi, Maria ci accompagna, lotta con noi, sostiene i cristiani nel combattimento contro le forze del male. La preghiera con Maria, in particolare il Rosario, ha anche questa dimensione "agonistica", cioè di lotta, una preghiera che sostiene nella battaglia contro il maligno e i suoi complici".

"La seconda Lettura ci parla della risurrezione. L'apostolo Paolo, scrivendo ai Corinzi, insiste sul fatto che essere cristiani significa credere che Cristo è veramente risorto dai morti. Tutta la nostra fede si basa su questa verità fondamentale che non è un'idea ma un evento. E anche il mistero dell'Assunzione di Maria in corpo e anima è tutto inscritto nella Risurrezione di Cristo. L'umanità della Madre è stata "attratta" dal Figlio nel suo passaggio attraverso la morte. Gesù è entrato una volta per sempre nella vita eterna con tutta la sua umanità, quella che aveva preso da Maria; così lei, la Madre, che Lo ha seguito fedelmente per tutta la vita, Lo ha seguito con il cuore, è entrata con Lui nella vita eterna, che chiamiamo anche Cielo, Paradiso, Casa del Padre.
Anche Maria ha conosciuto il martirio della croce: la Passione del Figlio l'ha vissuta fino in fondo nell'anima. E' stata pienamente unita a Lui nella morte, e per questo le è stato dato il dono della risurrezione. Cristo è la primizia dei risorti, e Maria è la primizia dei redenti, la prima di «quelli che sono di Cristo»".

"Il Vangelo ci suggerisce la terza parola: speranza. Speranza è la virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, tra il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell'Amore. Il Magnificat è il cantico della speranza, è il cantico del Popolo di Dio in cammino nella storia. E' il cantico di tanti santi e sante, alcuni noti, altri, moltissimi, ignoti, ma ben conosciuti a Dio: mamme, papà, catechisti, missionari, preti, suore, giovani, anche bambini, che hanno affrontato la lotta della vita portando nel cuore la speranza dei piccoli e degli umili. «L'anima mia magnifica il Signore» - canta anche oggi la Chiesa in ogni parte del mondo. Questo cantico è particolarmente intenso là dove il Corpo di Cristo patisce oggi la Passione. E Maria è lì, vicina a queste comunità, a questi nostri fratelli, cammina con loro, soffre con loro, e canta con loro il Magnificat della speranza".

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Papa: il maligno cerca sempre di rovinare la pace di Dio
22/07/2012
Papa: i sacerdoti imparino a essere “ben stanchi” per essere stati accanto al loro gregge
02/04/2015
Papa: san Michele "ci difenda dal maligno e lo getti fuori" dal Vaticano
05/07/2013
Papa in Egitto: l’avvenire dipende dall’incontro di religioni e culture
28/04/2017 17:46
Ahmad el-Tayyeb, il grande imam di Al Azhar, la modernità dell’islam e i suoi nemici
01/05/2017 11:40


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”