27/03/2014, 00.00
VATICANO - USA
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Papa: riceve Obama, rispetto del diritto e negoziati nelle "aree di conflitto" del mondo

Grande cordialità nel primo incontro tra Francesco e il presidente degli Usa. "Nel contesto delle relazioni bilaterali e della collaborazione tra la Chiesa e lo Stato ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la Chiesa nel Paese, come l'esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita e all'obiezione di coscienza nonché il tema della riforma migratoria. Infine, è stato espresso il comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri umani nel mondo".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Auspicio per "il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale e una soluzione negoziale tra le parti coinvolte" nelle "aree di conflitto" nel mondo nei "cordiali colloqui" di oggi tra papa Francesco e il presidente statunitense Barack H. Obama. Lo rende noto un comunicato vaticano nel quale si legge anche che "nel contesto delle relazioni bilaterali e della collaborazione tra la Chiesa e lo Stato ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la Chiesa nel Paese, come l'esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita e all'obiezione di coscienza nonché il tema della riforma migratoria. Infine, è stato espresso il comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri umani nel mondo".

Al di là della nota vaticana, i giornalisti presenti all'incontro hanno sottolineato la cordialità e una ricerca di familiarità dell'incontro, evidenziata, ad esempio, la mano di Obama trattenuta a lungo tra quelle del Papa al termine dell'incontro, o dalla frase del presidente ""Preghi per me e la mia famiglia. Sono con me in questo cammino e devono sopportarmi", dal sorriso col quale egli è uscito dal colloqui privato, dal commento dello stesso Obama "Sua Santità è probabilmente l'unica persona che deve subire più protocollo di me" e dalle battute al momento dello scambio dei doni.

E' stato il primo incontro tra Francesco e Obama - che era già stato ricevuto da Benedetto XVI in Vaticano il 10 luglio del 2009 - il dodicesimo di un presidente Usa: il primo fu nel 1919, Woodrow Wilson, che andò da Benedetto XV. Poi un lungo periodo di pausa, 40 anni, e nel 1959 tornò in Vaticano Dwight D. Eisenhover, ricevuto da Giovanni XXIII. Da allora tutti i presidenti Usa sono stati in Vaticano.

Il presidente degli Stati Uniti era giunto in Vaticano intorno alle 10.15, con un corteo di una cinquantina di auto, passando dall'Arco delle Campane, a sinistra della facciata della Basilica. Nel cortile di San Damaso era schierato un picchetto della Guardia svizzera. Ad accogliere Obama è stato mons. Gaenswein, prefetto della Casa pontificia. Papa Francesco è andato incontro al presidente e lo ha salutato con un "Welcome", "Benvenuto", al quale Obama ha risposto: "Grazie. E' una meraviglia essere qui".

Dopo il colloquio privato, presenti gli interpreti, c'è stata la presentazione del seguito presidenziale e lo scambio di doni. Ad accompagnare Obama c'era anche il segretario di Stato Usa, John Kerry, appena rientrato da Amman, che ha salutato il Papa dicendo: "è' un piacere incontrarla, sono un suo grande ammiratore, anche come cattolico".

Singolare e divertente il successivo momento del tradizionale scambio di doni. Obama ha portato un cofanetto di cuoio e legno usato per la costruzione della cattedrale più vecchia degli Stati Uniti, cioè quella dell'Assunta a Baltimora contenente semi di frutti e ortaggi provenienti dal giardino e dall'orto della Casa Bianca e destinati a essere simbolicamente piantati nei giardini di Castel Gandolfo. "Questa sembra una carota, - ha detto il presidente - ognuna ha un seme, se ha la possibilità di venire alla Casa Bianca, potrà vedere l'orto". "Perché no?" , ha risposto, in spagnolo, il Papa.

Quanto al dono di Francesco, il trittico delle medaglie del pontificato, mentre il Papa e il presidente si avvicinavano al tavolo dove era posto, il coperchio dell'astuccio ha ceduto e le medaglie sono finite in terra. Subito monsignor Gaenswein si è affrettato a raccoglierle e rimettere tutto a posto, ma di nuovo le monete sono finite in terra. E il Papa è scoppiato a ridere. Francesco ha dato a Obama anche la sua esortazione apostolica "Evangelii Gaudium", accolta dal presidente con un "Probabilmente la leggerò nell'Ufficio ovale quando sono veramente frustrato, sono sicuro che mi darà forza e mi calmerà". "Lo spero", ha replicato il Papa.

Al termine dell'incontro col Papa, Obama ha avuto un colloquio con il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin,, accompagnato da mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

La visita di Obama in Vaticano è giunta in un momento nel quale è  molto alto l'apprezzamento degli americani per papa Francesco. Alla vigilia dell'incontro, un sondaggio Gallup ha evidenziato che il Papa ha avuto un incremento di oltre 20 punti nell'indice di gradimento. Oggi il 76% degli americani ne dà un giudizio favorevole mentre  l'anno scorso, a un mese dall'elezione, erano il 58%. E solo un 9% si dicono critici.

 

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