08/01/2014, 00.00
VATICANO
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Papa: "risvegliare" il nostro Battesimo, che ci unisce a Gesù e dà la speranza di andare sulla strada della salvezza

Francesco ha iniziato di una serie di catechesi dedicata ai sacramenti. Il Battesimo "non è una formalità", un rito per dare il nome a un bambino, ma "un atto che tocca in profondità la nostra esistenza." Grazie al Battesimo, siamo capaci di perdonare e di amare anche chi ci offende e ci fa del male; che riusciamo a riconoscere negli ultimi e nei poveri il volto del Signore che ci visita e si fa vicino".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Con il Battesimo "veniamo immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù" e per questo il primo sacramento "non è una formalità", un rito per dare il nome a un bambino, ma "un atto che tocca in profondità la nostra esistenza. Non è lo stesso un bambino battezzato e uno non battezzato, una persona battezzata e una non battezzata".

Il "risveglio" del Battessimo, col quale "possiamo vivere una vita nuova non più in balìa del male, del peccato e della morte, ma nella comunione con Dio e con i fratelli" è stato il tema del quale papa Francesco ha parlato alle 50mila persone presenti in piazza san Pietro per la prima udienza generale dell'anno, tra le quali, come di consueto è lungamente passato con l'auto scoperta sulla quale, a un certo punto, ha fatto salire un sacerdote che ha probabilmente riconosciuto tra la folla e che è rimasto sulla jeep bianca fino al sagrato,  dove il Papa è sceso. E dove, al termine dell'udienza c'è stata anche l'esibizione di un gruppo di artisti circensi.

Con l'udienza di oggi, il Papa ha annunciato l'inizio di una serie di catechesi dedicata ai sacramenti, la prima delle quali dedicata appunto al Battesimo, "il sacramento su cui si fonda la nostra stessa fede e che ci innesta come membra vive in Cristo e nella sua Chiesa. Insieme all'Eucaristia e alla Confermazione forma la cosiddetta «Iniziazione cristiana», la quale costituisce come un unico, grande evento sacramentale che ci configura al Signore e fa di noi un segno vivo della sua presenza e del suo amore".

Il Papa è quindi tornato a chiedere ai presenti chi ricorda la data del proprio battesimo e ha dato "un consiglio. Ma, più che un consiglio, un compito per oggi. Oggi, a casa, cercate, domandate la data del battesimo e così saprete bene qual è stato il giorno tanto bello del battesimo". "Perché è conoscere una data felice, quella del nostro battesimo".

"Molti di noi - ha proseguito - non hanno il minimo ricordo della celebrazione di questo Sacramento, ed è ovvio, se siamo stati battezzati poco dopo la nascita". C'è quindi "il rischio è di perdere la coscienza di quello che il Signore ha fatto in noi, del dono che abbiamo ricevuto". Un evento del passato che "non ha più nessuna incidenza sul presente. Dobbiamo risvegliare la memoria del nostro Battesimo: risvegliare la memoria del Battesimo. Siamo chiamati a vivere il nostro Battesimo ogni giorno, come realtà attuale nella nostra esistenza. Se riusciamo a seguire Gesù e a rimanere nella Chiesa, pur con i nostri limiti, con le nostre fragilità e i nostri peccati, è proprio per il Sacramento nel quale siamo diventati nuove creature e siamo stati rivestiti di Cristo".

"È in forza del Battesimo, infatti, che, liberati dal peccato originale, siamo innestati nella relazione di Gesù con Dio Padre; che siamo portatori di una speranza nuova, perché il Battesimo ci dà questa speranza nuova: la speranza di andare sulla strada della salvezza, tutta la vita. E questa speranza niente e nessuno può spegnere, perché la speranza non delude. Ricordatevi: è vero, questo. La speranza nel Signore non delude mai. Grazie al Battesimo, siamo capaci di perdonare e di amare anche chi ci offende e ci fa del male; che riusciamo a riconoscere negli ultimi e nei poveri il volto del Signore che ci visita e si fa vicino. E questo, il Battesimo ci aiuta a riconoscere nel volto delle persone bisognose, nei sofferenti, anche del nostro prossimo, il volto di Gesù. E' grazie a questa forza del Battesimo".

Il Papa ha poi evidenziato che "nessuno può battezzarsi da sé! Nessuno. Possiamo chiederlo, desiderarlo, ma abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci conferisca questo Sacramento nel nome del Signore. Perché il Battesimo è un dono che viene elargito in un contesto di sollecitudine e di condivisione fraterna. Sempre nella Storia, uno battezza l'altro, l'altro, l'altro ... è una catena. Una catena di grazia. Ma, io non mi posso battezzare da solo: devo chiedere ad un altro il Battesimo. E' un atto di fratellanza, un atto di filiazione alla Chiesa. Nella celebrazione del Battesimo possiamo riconoscere i lineamenti più genuini della Chiesa, la quale come una madre continua a generare nuovi figli in Cristo, nella fecondità dello Spirito Santo".

"Chiediamo allora di cuore al Signore - ha concluso - di poter sperimentare sempre più, nella vita di ogni giorno, questa grazia che abbiamo ricevuto con il Battesimo. Incontrandoci, i nostri fratelli possano incontrare dei veri figli di Dio, veri fratelli e sorelle di Gesù Cristo, veri membri della Chiesa".

 

 

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