15/08/2007, 00.00
VATICANO
Invia ad un amico

Papa: seguire la “donna vestita di sole” contro il “dragone” del materialismo

Nell'omelia per la Solennità dell'Assunzione, Benedetto XVI invita ad avere il “coraggio di vivere”, come Maria,“contro tutte le minacce del dragone”, perché “l’amore è più forte dell’egoismo”. La critica alle dittature anti-cristiane: nazismo, stalinismo, materialismo. All’Angelus: Madonna, "solidale con il Figlio nella lotta e nella vittoria contro la morte”.

Castel Gandolfo (AsiaNews) –  L'amore “è piu' forte dell'odio e dell'egoismo” anche nel nostro mondo contemporaneo retto dall'“ideologia materialista del consumo e del divertimento”. Ce lo dimostra proprio Maria, che “superando la morte ci dice: coraggio alla fine vince l’amore!”. Sono le parole di Benedetto XVI, nella sua omelia durante la messa celebrata stamattina nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo, in occasione della Solennità dell’Assunzione.

Il Papa ha preso spunto dall'immagine apocalittica del "dragone rosso, simbolo dell'egoismo assoluto, del terrore, della violenza" per descrivere la storia del mondo come una continua "lotta tra amore e egoismo". E questo non solo ai tempi dell'Impero romano, ma anche oggi, come nel ‘900. "Vediamo realizzata questa forza del dragone rosso nelle grandi dittature del secolo scorso", ha detto Benedetto XVI. "La dittatura del nazismo e quella di Stalin avevano un potere che penetrava ogni angolo. Sembrava impossibile che a lunga scadenza la fede potesse sopravvivere davanti a questo dragone così forte che voleva divorare il Dio fattosi bambino e la donna, la Chiesa. Ma in realtà anche in questo caso alla fine l'amore e' stato piu' forte dell'odio”.

Il Pontefice individua il dragone di oggi  “nelle ideologie materialiste che ci dicono: È assurdo pensare a Dio. È assurdo osservare i comandamenti di Dio. È una cosa, di un tempo passato…Vale solo il consumo, l’egoismo, il divertimento. Questo è la vita”. “E di nuovo – continua - sembra assurdo, impossibile opporsi a questa mentalità dominante, con tutta la sua forza mediatica, propagandistica. Sembra impossibile oggi ancora pensare a un Dio che ha creato l’uomo e che si è fatto bambino e che sarebbe il vero dominatore del mondo”.

Benedetto XVI si sofferma infine sul significato della figura della Madonna, “vestita di sole, cioè Dio”. È proprio Maria, che “avendo superato la morte, ci dice: coraggio alla fine vince l’amore! La mia vita era dire sono serva di Dio, la mia vita era dono di me, per Dio e per il prossimo. Abbiate fiducia, abbiate il coraggio di vivere così anche contro tutte le minacce del dragone”. “Maria – ribadisce – è il segno della vittoria dell’amore, del bene, di Dio”.

Un secondo significato della Madonna, è quello della “donna che soffre, che deve fuggire, che partorisce con un grido di dolore e anche la Chiesa la Chiesa pellegrina in tutti i tempi; in tutte le generazioni di nuovo deve partorire Cristo, portarlo al mondo con grande dolore in questo modo sofferente. In tutti i tempi perseguitata dal dragone”. “Ma - sottolinea il Papa - in tutti i tempi nutrita da Dio, nutrita con sé stesso del pane della Santa Eucaristia. E così in tutta la tribolazione, in tutte le diverse situazioni della Chiesa nei tempi, nelle diverse parti del mondo, soffrendo vince”.

“E così la festa dell’Immacolata - spiega Benedetto XVI - è l’invito ad avere fiducia in Dio e anche invito ad imitare Maria”, che ha detto: “Sono serva del Signore, mi metto a disposizione del Signore”. Il Papa invita quindi a “dare la nostra vita e non prendere la vita. E proprio così siamo sul cammino dell’amore e che è un perdersi, che però è l’unico cammino per trovarsi veramente, per trovare la vera vita”. “Guardiamo Maria, l’Assunta – ha concluso -  lasciamoci incoraggiare alla fede, e alla festa della gioia:Dio vince. La fede apparentemente debole è la vera forza del mondo. L’amore è più forte dell’odio”.

In tarda mattinata il Papa si è poi rivolto, come di consueto, ai numerosi fedeli e pellegrini, che affollavano il cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo per la recita dell’Angelus. In questa occasione ha sottolineato la solidarietà tra “Madre e Figlio, strettamente associati nella lotta contro il nemico infernale fino alla piena vittoria su di lui”. “Come la risurrezione gloriosa di Cristo fu il segno definitivo di questa vittoria – ha detto - così la glorificazione di Maria anche nel suo corpo verginale costituisce la conferma finale della sua piena solidarietà col Figlio tanto nella lotta quanto nella vittoria”. “Maria non si è allontanata da noi – conclude il Papa - abbiamo bisogno di sentirla madre e sorella nelle concrete situazioni della nostra esistenza”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Papa: non dimenticare i tanti crocifissi di oggi, vittime di guerre, dittature, aborti
31/03/2021 10:47
Papa: nella Chiesa il potere è servizio, è obbedienza a Cristo
26/05/2010
Cristiani e Indù: favorire le relazioni umane con l'amicizia e la solidarietà
28/10/2013
Cattolici e musulmani si interrogano su "Credenti di fronte a materialismo e laicismo"
11/07/2012
Papa: no a una cultura che cerca solo il benessere materiale e nega Dio
12/06/2012


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”