13/12/2017, 10.39
VATICANO
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Papa: si va a messa non per ‘dare’ a Dio, ma per ricevere ciò di cui abbiamo bisogno

“Noi cristiani andiamo a Messa la domenica per incontrare il Signore risorto, o meglio per lasciarci incontrare da Lui, ascoltare la sua parola, nutrirci alla sua mensa, e così diventare Chiesa, ossia suo mistico Corpo vivente oggi nel mondo”. “Abbiamo bisogno di partecipare alla Messa domenicale perché solo con la grazia di Gesù, con la sua presenza viva in noi e tra di noi, possiamo essere suoi testimoni credibili”.

 

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Non andiamo a Messa per dare qualcosa a Dio, ma per ricevere da Lui ciò di cui abbiamo davvero bisogno”, per trovare nell’incontro con Gesù “la forza di vivere l’oggi con fiducia e coraggio e di andare avanti con speranza” e saper essere suoi testimoni.

“Perché andare a Messa la domenica?” è stato il tema del quale papa Francesco, continuando il ciclo di catechesi dedicato alla celebrazione eucaristica, ha parlato all’udienza generale di oggi.

Alle ottomila persone presenti nell’aula Paolo VI, il Papa ha detto che “la celebrazione domenicale dell’Eucaristia è al centro della vita della Chiesa (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2177). Noi cristiani andiamo a Messa la domenica per incontrare il Signore risorto, o meglio per lasciarci incontrare da Lui, ascoltare la sua parola, nutrirci alla sua mensa, e così diventare Chiesa, ossia suo mistico Corpo vivente oggi nel mondo”.

La celebrazione domenicale, ha ricordato Francesco, è “cristiana”, in quanto in quel giorno c’è stato il primo incontro dei discepoli con Gesù risorto. “Anche la grande effusione dello Spirito a Pentecoste avvenne di domenica, il cinquantesimo giorno dopo la risurrezione di Gesù. Per queste ragioni, la domenica è un giorno santo per noi, santificato dalla celebrazione eucaristica, presenza viva del Signore tra noi e per noi. E’ la Messa, dunque, che fa la domenica cristiana! Che domenica è, per un cristiano, quella in cui manca l’incontro con il Signore? Ci sono comunità cristiane che, purtroppo, non possono godere della Messa ogni domenica; anch’esse tuttavia, in questo santo giorno, sono chiamate a raccogliersi in preghiera nel nome del Signore, ascoltando la Parola di Dio e tenendo vivo il desiderio dell’Eucaristia”.

“Alcune società secolarizzate hanno smarrito il senso cristiano della domenica illuminata dall’Eucaristia. In questi contesti è necessario ravvivare questa consapevolezza, per recuperare il significato della festa, della gioia, della comunità parrocchiale, della solidarietà, del riposo che ristora l’anima e il corpo (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2177-2188). Di tutti questi valori ci è maestra l’Eucaristia, domenica dopo domenica”.

“Senza Cristo siamo condannati ad essere dominati dalla stanchezza del quotidiano, con le sue preoccupazioni, e dalla paura del domani. L’incontro domenicale con il Signore ci dà la forza di vivere l’oggi con fiducia e coraggio e di andare avanti con speranza. Per questo noi cristiani andiamo a incontrare il Signore la domenica. La Comunione eucaristica con Gesù, Risorto e Vivente in eterno, anticipa la domenica senza tramonto, quando non ci sarà più fatica né dolore né lutto né lacrime, ma solo la gioia di vivere pienamente e per sempre con il Signore. Anche di questo beato riposo ci parla la Messa della domenica, insegnandoci, nel fluire della settimana, ad affidarci alle mani del Padre che è nei cieli”.

“In conclusione, perché andare a Messa la domenica? Non basta rispondere che è un precetto della Chiesa; questo aiuta a custodirne il valore, ma da solo non basta. Noi cristiani abbiamo bisogno di partecipare alla Messa domenicale perché solo con la grazia di Gesù, con la sua presenza viva in noi e tra di noi, possiamo mettere in pratica il suo comandamento, e così essere suoi testimoni credibili”. “Ricordiamoci – ha detto salutando i fedeli arabi - che, come ‎ogni pianta ha bisogno del sole e del nutrimento per vivere, ogni cristiano ha ‎bisogno dell’Eucaristia domenicale per vivere realmente”.

Nel corso dell’incontro, Francesco ha anche rivolto un saluto ai partecipanti al Forum Internazionale delle ONG di ispirazione cattolica, convenuti a Roma in questi giorni, esprimendo “vivo apprezzamento” per gli sforzi che essi compiono per “portare la luce del Vangelo alle varie periferie del nostro mondo, per difendere la dignità dell’uomo, per promuovere lo sviluppo integrale dei popoli, e per venire incontro ai bisogni materiali e spirituali di tanti membri della nostra famiglia umana”.

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