30/11/2013, 00.00
VATICANO - SIRIA
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Papa: "soluzioni giuste e durature" per la guerra in Siria e rispetto per la libertà religiosa in Medio Oriente

"Non ci rassegniamo a pensare al Medio Oriente senza i cristiani", dice Francesco al patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Gregorios III Laham. Nella festa di sant'Andrea un pensiero per le Chiese ortodosse e il patriarca Bartolomeo.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Un rinnovato appello per "soluzioni giuste e durature" al conflitto siriano, una esortazione al rispetto della libertà religiosa e una riaffermazione del valore delle Chiese cattoliche orientali anche nel cammino ecumenico hanno segnato l'incontro di oggi di papa Francesco con il patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Gregorios III Laham e il Sinodo, accompagnati da 17 vescovi e circa 450 fedeli.

 "Il mio pensiero - ha detto il Papa- va subito ai fratelli e alle sorelle della Siria, che patiscono da lungo tempo una 'grande tribolazione'; prego per quanti hanno perso la vita e per i loro cari. Voglia il Signore asciugare le lacrime di questi suoi figli; la vicinanza di tutta la Chiesa li conforti nell'angoscia e li preservi dalla disperazione. Crediamo fermamente - ha aggiunto - nella forza della preghiera e della riconciliazione, e rinnoviamo il nostro accorato appello ai Responsabili perché cessi ogni violenza e attraverso il dialogo si trovino soluzioni giuste e durature ad un conflitto che ha già causato troppi danni. In particolare, esorto al rispetto vicendevole tra le varie confessioni religiose, per assicurare a tutti un futuro basato sui diritti inalienabili della persona, compresa la libertà religiosa. La vostra Chiesa da secoli ha saputo convivere pacificamente con altre religioni ed è chiamata a svolgere un ruolo di fraternità in Medio Oriente".

"Ripeto anche a voi: non ci rassegniamo a pensare al Medio Oriente senza i cristiani. Tuttavia, molti vostri fratelli e sorelle sono emigrati, e una folta rappresentanza dalle comunità in diaspora è qui presente. Le incoraggio a mantenere salde le radici umane e spirituali della tradizione melchita, custodendo dovunque l'identità greco-cattolica, perché la Chiesa intera ha bisogno del patrimonio dell'Oriente cristiano, di cui anche voi siete eredi".

Voi, ha detto ancora "siete segno visibile per tutti i nostri fratelli orientali della auspicata comunione col Successore di Pietro. In questa festa di sant'Andrea Apostolo, fratello di san Pietro, il mio pensiero va a Sua Santità Bartolomeo, Patriarca di Costantinopoli, e alle Chiese Ortodosse. Preghiamo il Signore che ci aiuti a proseguire il cammino ecumenico, nella fedeltà ai principi del Concilio Ecumenico Vaticano II. Aiuti voi ad essere sempre cooperatori dell'evangelizzazione, coltivando la sensibilità ecumenica e interreligiosa". "Le divisioni all'interno delle nostre comunità ostacolano seriamente la vita ecclesiale, la comunione e la testimonianza. Accompagno, perciò, il Patriarca e i Vescovi in questo impegno, affinché possano contribuire in tal modo all'edificazione del Corpo di Cristo. Ma vorrei tanto incoraggiare anche i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli laici ad offrire il loro essenziale apporto".

 

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