08/02/2010, 00.00
VATICANO
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Papa: un vademecum per preparare i fidanzati al matrimonio

Ricevendo i partecipanti alla plenaria del Pontificio consiglio per la famiglia, Benedetto XVI torna a condannare quei sacerdoti che hanno violato l’impegno al rispetto dei bambini, ripetendo le “dure parole di Gesù contro chi scandalizza uno di questi piccoli”.
Città del Vaticano (AsiaNews) - L’annuncio dell’elaborazione di un Vademecum per la preparazione al matrimonio, che evidenzi l’importanza di tale sacramento per l’intera comunità ecclesiale e una nuova dura condanna di quei sacerdoti che hanno violato l’impegno al rispetto dei bambini. Ne ha parlato oggi Benedetto XVI, che ha ricevuto i partecipanti alla XIX assemblea plenaria del Pontificio consiglio per la famiglia, che si svolge dall’8 al 10 febbraio sul tema dei diritti dell’infanzia, nel XX anniversario della convenzione internazionale sulle misure a tutela del bambino, adottata dall’Onu il 20 novembre 1989.
 
Proprio ricordando la convenzione, il Papa ha detto che “la Chiesa, lungo i secoli, sull’esempio di Cristo, ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi - ha proseguito - alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare”. “Le dure parole di Gesù contro chi scandalizza uno di questi piccoli (cfr Mc 9,42) impegnano tutti a non abbassare mai il livello di tale rispetto e amore. Perciò anche la Convenzione sui diritti dell’infanzia è stata accolta con favore dalla Santa Sede, in quanto contiene enunciati positivi circa l’adozione, le cure sanitarie, l’educazione, la tutela dei disabili e la protezione dei piccoli contro la violenza, l’abbandono e lo sfruttamento sessuale e lavorativo”.
 
Benedetto XVI ha poi citato il preambolo della convnzione, là dove indica la famiglia “quale ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli”. “Ebbene - ha commentato - è proprio la famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, l’aiuto più grande che si possa offrire ai bambini. Essi vogliono essere amati da una madre e da un padre che si amano, ed hanno bisogno di abitare, crescere e vivere insieme con ambedue i genitori, perché le figure materna e paterna sono complementari nell’educazione dei figli e nella costruzione della loro personalità e della loro identità. E’ importante, quindi, che si faccia tutto il possibile per farli crescere in una famiglia unita e stabile. A tal fine, occorre esortare i coniugi a non perdere mai di vista le ragioni profonde e la sacramentalità del loro patto coniugale e a rinsaldarlo con l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera, il dialogo costante, l’accoglienza reciproca ed il perdono vicendevole”.
 
E’ vista in tale prospettiva la preparazione da parte del Pontificio consiglio di un Vademecum per la preparazione al matrimonio. Tale preparazione, come scriveva già Giovanni Paolo II nella Familiaris Consortio, “comporta tre principali momenti: uno remoto, uno prossimo e uno immediato” (n. 66). “La preparazione remota - ha detto in proposito Benedetto XVI - riguarda i bambini, gli adolescenti e i giovani. Essa coinvolge la famiglia, la parrocchia e la scuola, luoghi nei quali si viene educati a comprendere la vita come vocazione all’amore, che si specifica, poi, nelle modalità del matrimonio e della verginità per il Regno dei Cieli. In questa tappa, inoltre, dovrà progressivamente emergere il significato della sessualità come capacità di relazione e positiva energia da integrare nell’amore autentico. La preparazione prossima - ha aggiunto - riguarda i fidanzati e dovrebbe configurarsi come un itinerario di fede e di vita cristiana, che conduca ad una conoscenza approfondita del mistero di Cristo e della Chiesa, dei significati di grazia e di responsabilità del matrimonio (cfr ibid.). La durata e le modalità di attuazione saranno necessariamente diverse secondo le situazioni, le possibilità e i bisogni. Ma è auspicabile che si offra un percorso di catechesi e di esperienze vissute nella comunità cristiana, che preveda gli interventi del sacerdote e di vari esperti, come pure la presenza di animatori, l’accompagnamento di qualche coppia esemplare di sposi cristiani, il dialogo di coppia e di gruppo e un clima di amicizia e di preghiera. Occorre, inoltre, porre particolare cura perché in tale occasione i fidanzati ravvivino il proprio rapporto personale con il Signore Gesù”.
 
“La preparazione immediata - ha concluso - ha luogo in prossimità del matrimonio. Oltre all’esame dei fidanzati, previsto dal Diritto Canonico, essa potrebbe comprendere una catechesi sul Rito del matrimonio e sul suo significato, il ritiro spirituale e la cura affinché la celebrazione del matrimonio sia percepita dai fedeli e particolarmente da quanti vi si preparano, come un dono per tutta la Chiesa, un dono che contribuisce alla sua crescita spirituale. E’ bene, inoltre, che i Vescovi promuovano lo scambio delle esperienze più significative, offrano stimoli per un serio impegno pastorale in questo importante settore e mostrino particolare attenzione perché la vocazione dei coniugi diventi una ricchezza per l’intera comunità cristiana e, specialmente nel contesto attuale, una testimonianza missionaria e profetica”.
 
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