17/08/2015, 00.00
INDONESIA
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Papua, avvistato il relitto del velivolo scomparso. Si è schiantato contro una montagna

A bordo dell’aereo vi erano 54 persone, fra cui cinque membri dell’equipaggio, e 470mila dollari da destinare a famiglie povere della zona. L’incidente provocato dal maltempo improvviso che ha sorpreso i piloti. La regione è fra le più pericolose al mondo per il traffico aereo. Torna di attualità il problema della sicurezza dei voli nel continente asiatico.

Jakarta (AsiaNews) - Le autorità di Jakarta confermano l’avvistamento del relitto del velivolo della compagnia indonesiana Trigana Air, precipitato ieri nella regione di Papua schiantandosi contro la montagna di Bintang. Si tratta di un Atr 42 turboelica della compagnia locale Trigana Air Service, partito con 54 persone a bordo, di cui cinque membri dell’equipaggio. I soccorritori stanno cercando di raggiungere l’area in cerca di eventuali sopravvissuti, ma le speranze di ritrovare persone in vita - tutti i passeggeri erano di nazionalità locale - si affievoliscono con il trascorrere delle ore.

Il volo IL267 era decollato dall’aeroporto Sentani di Jayapura, capoluogo della provincia orientale di Papua, ed era diretto a Oksibil, sempre a Papua. Nel momento in cui si sono persi i contatti, il velivolo stava attraversando una forte perturbazione. 

Sentani è situata al di sotto dell’equatore, nell’emisfero australe, circa 5.400 km a est di Jakarta. La zona è molto simile al bacino amazzonico, in Sudamerica, con una fauna e una flora aggressive, inospitali, poco adatte all’uomo e difficili da percorrere a piedi. Del resto proprio la regione della Papua indonesiana e la Papua Nuova Guinea sono fra le aree più a rischio per il traffico aereo. 

Raymond Konstantin, coordinatore delle operazioni di soccorso, riferisce che “le condizioni meteo erano buone alla partenza”, ma dieci minuti prima dell’atterraggio “si sono formate grosse nubi e l’aeroporto [in cui era previsto l’atterraggio] non era più visibile”. Egli aggiunge che in quella zona montagnosa “il tempo cambia molto velocemente”, rappresentando un serio ostacolo al traffico aereo. 

Oltre ai membri dell’equipaggio e ai 49 passeggeri, fra cui cinque bambini (due neonati), stipati nella stiva vi erano anche quattro sacchi contenenti 6,5 miliardi di rupie (circa 470mila dollari), in fondi governativi destinati alla regione. Il denaro contante, trasportato da funzionari delle poste, era destinato a famiglie povere dell’area. 

La Trigana Air è inserita nella lista nera europea delle compagnie aeree dal 2007 e non può volare nello spazio aereo Ue per i dubbi sulle sue misure di sicurezza e il contesto normativo nel paese di immatricolazione. La compagnia ha avuto 14 incidenti gravi dalla sua nascita, nel 1991, di cui otto dal 2002. Tuttavia, dal 2006 non si registrano vittime in incidenti aerei. 

Il disastro di ieri riporta in primo piano la sicurezza dei voli nel continente asiatico, in seguito a una serie di incidenti che si sono verificati negli ultimi due anni e in cui hanno perso la vita centinaia di persone. A dicembre un velivolo della compagnia indonesiana AirAsia si è schiantando nell’oceano, uccidendo tutte le 162 persone a bordo. Lo scorso anno la Malaysia Airlines ha registrato due incidenti gravissimi, così come la compagnia di Taipei TransAsia Airways Corp. che ha subito anch’essa due disastri aerei. 

(Ha collaborato Mathias Hariyadi)

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