13/08/2013, 00.00
INDONESIA
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Papua, l'esercito danneggia la parrocchia di Santa Maria Maddalena

di Mathias Haryadi
Le forze speciali erano impegnate in un’operazione contro il traffico di armi diretto ai movimenti indipendentisti papuani. La profanazione è avvenuta al termine della messa domenicale. Sconcerto e disappunto fra i cattolici per l’offesa. L’ispezione alla parrocchia ha dato esito negativo.

Jakarta (AsiaNews) - Le forze di sicurezza indonesiane hanno devastato la porta di ingresso della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena a Paniai, reggenza della provincia di Papua, nella zona all'estremo oriente dell'arcipelago indonesiano ricca di petrolio e minerali. La profanazione del luogo sacro è avvenuta nei giorni scorsi al termine della messa domenicale, nel contesto di un'operazione dei reparti speciali di Jakarta - appartenenti al corpo di polizia nazionale e all'esercito - contro il traffico illegale di armi diretto al gruppo separatista presente nell'area.

Secondo quanto riferiscono attivisti locali, i fatti risalgono alle prime luci dell'alba di domenica 4 agosto e hanno colto di sorpresa la comunità cattolica della zona. In un primo momento, i militari hanno ordinato ai fedeli della Santa Maria Maddalena di prendersi cura di alcuni suini, dando loro da mangiare. Un comando che non ha sorpreso più di tanto le persone, poiché è prassi comune fra gli indigeni di Papua nutrire gli animali.

Nel frattempo, i reparti della sicurezza hanno avviato l'ispezione nell'edificio senza trovare alcuna traccia di armi e munizioni. Un ufficiale ha quindi ordinato a un fedele di aprire le porte della sacrestia, dove sono conservati paramenti e altri oggetti sacri. Tuttavia, a causa del ritardo nella consegna della chiave, uno dei militari ha cominciato a prendere a calci la porta fino ad abbatterla.

L'ispezione della parrocchia - che ha riguardato anche le soffitte e il sottoscala - ha dato esito negativo e al suo interno gli agenti non hanno trovato alcun materiale esplosivo, né armi o munizioni. I militari hanno abbandonato l'area fra lo sconcerto e il disappunto dei cattolici, contrariati per l'inutile danno provocato al luogo di culto.

Nel 2001 le autorità di Jakarta hanno concesso ai locali per legge una "autonomia speciale" per la provincia; tuttavia, una sua applicazione pratica non si è mai concretizzata e le popolazioni indigene continuano a denunciare "trattamenti ingiusti". La zona è stata teatro di una violenta campagna militare ai tempi di Sukarno, che ha determinato l'annessione nel 1969 sfruttando una direttiva temporanea delle Nazioni Unite. Il pugno di ferro usato dal regime di Suharto fra il 1967 e il 1998 e la massiccia invasione di multinazionali straniere e compagnie indonesiane hanno favorito la nascita di un movimento separatista. L'attuale denominazione di Papua è stata sancita nel 2002 dall'ex presidente Abdurrahman Wahid.

 

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