Papua: corte marziale per tre militari indonesiani colpevoli di abusi
Le loro violenze riprese in un filmato. Gli accusati alla sbarra con l’accusa di insubordinazione. Per il pubblico ministero non è possibile aggravare il capo di imputazione perché mancano testimonianze. Attivisti per i diritti umani denunciano: le vittime non vanno in tribunale per timore di rappresaglie dell’esercito.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Tre soldati indonesiani sono sotto processo in un tribunale militare per aver torturato due uomini nella provincia di Papua. I militari sono accusati di insubordinazione; il pubblico ministero ha spiegato di non poter avanzare accuse più gravi, perché le vittime non si sono presentate in tribunale. Gli uomini hanno fornito una descrizione dettagliata delle violenze subite – pubblicate in un video su Youtube – ma non hanno voluto testimoniare davanti alla corte per timore di rappresaglie dell’esercito.
I tre militari a processo sono il sergente Irwan Rizkiyanto e i due soldati semplici Yakson Agu e Tamrin Mahan Giri. In un episodio risalente allo scorso anno, essi avrebbero usato un bastone ardente per bruciare i genitali di un uomo e minacciato con il coltello il secondo, mentre chiedevano informazioni sui possibili nascondigli delle armi.
Tuttavia gli imputati non devono rispondere di incriminazioni più gravi, quali detenzione illegale e abusi. Il pubblico ministero del tribunale militare, il maggiore Soemantri, spiega che “senza le testimonianze delle due vittime, non possiamo provare le violenze”. In realtà i due uomini – Tunaliwor Kiwo e Telingga Gire – hanno reso una testimonianza dettagliata degli abusi ad un gruppo di attivisti per i diritti umani. Ifdhal Kasim, presidente di National Human Rights Commission, sottolinea che i due “avrebbero voluto testimoniare”, ma temono “rappresaglie” da parte dei militari. E aggiunge: “portano ancora oggi i segni del trauma subito”.
Le violenze dei militari contro i cittadini di Papua hanno sollevato una vasta eco a livello internazionale, aggravata dall’immobilità della giustizia indonesiana che ha creato non poco imbarazzo al presidente Susilo Bambang Yudhoyono. Nell'agosto scorso AsiaNews aveva riferito il caso di Yawen Wayeni, uno degli eroi dell’indipendenza cui hanno aperto lo stomaco con una baionetta lasciando fuoriuscire gli intestini. Anche in questo caso le violenze sono state catturate in un video che ha fatto il giro del mondo.
Papua, la parte ovest dell’isola di Nuova Guinea, è stata annessa all’Indonesia nel 1969 con un referendum. Da allora sono state uccise più di 100mila persone. Gli indipendentisti continuano a chiedere l’autonomia, anche dopo che Jakarta ha concesso loro nel 2001 lo status di regione autonoma. La tensione non è mai diminuita, anche perché Jakarta stanzia migliaia di soldati nella regione, responsabili di omicidi e arresti.
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