06/07/2009, 00.00
NEPAL - TIBET - CINA
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Parlamentari nepalesi incontrano il Dalai Lama: scoppia la polemica con Pechino

di Kalpit Parajuli
Immediate proteste di Pechino. Il governo nepalese sente perfino il dovere di ribadire la sa posizione filocinese. Intanto oggi sono attese grandi manifestazioni in India per il 74° compleanno del Dalai Lama.

Kathmandu (AsiaNews) – E’ polemica in Nepal per l’incontro dei giorni scorsi tra il Dalai Lama, leader tibetano in esilio, e 6 parlamentari dei diversi partiti, anche di governo. Intanto oggi, per il 74° compleanno del Dalai Lama, sono attese manifestazioni di piazza dei tibetani in esilio in India e in Nepal, ma Kathmandu avverte che non saranno ammesse proteste anticinesi.

Ai 6 parlamentari nepalesi, il Dalai Lama ha chiesto “di sostenere il movimento per un Tibet libero in Nepal e premere sul governo perché tratti gli esuli tibetani nello stesso modo in cui tratta quelli del Bhutan”.

Il parlamentare B.P. Yadav ha assicurato il massimo impegno a questo fine, sia presso il premier che il presidente del Paese.

In Nepal ci sono decine di migliaia di profughi tibetani e il governo, favorevole alla Cina, stronca con forza qualsiasi manifestazione anticinese.

Immediata la reazione di Si Hui, vicecapo dell’ambasciata cinese in Nepal, che ha espresso “grande preoccupazione” per la visita e convocato presso di sé il ministro nepalese degli esteri.

In risposta, il governo nepalese ha distribuito tra i parlamentari una lettera in cui ribadisce che esso riconosce il governo di Pechino come unico legittimo rappresentante di tutti i cinesi. Madan Kumar Bhattarai, portavoce del ministero degli Esteri, ha commentato ad AsiaNews che questo incontro è contrario alla politica di Kathmandu. Rajan Bhattarai, consigliere agli Affari esteri, lo ha definito “un grosso errore per la particolare situazione geo-politica del Paese” e ha invitato tutti i parlamentari a rispettare la politica del governo di sostegno a Pechino.

Anche numerose altre personalità ed esperti nepalesi hanno ribadito l’opportunità che nel Paese tutti i partiti si uniformino alla politica del governo verso il potente Paese vicino. Upendra Yadav, presidente del Madhesi Janadhikar Forum, cui appartengono 3 dei 6 parlamentari, ha voluto ribadire il carattere “del tutto personale” dell’iniziativa.

Pechino vuole evitare qualsiasi riconoscimento internazionale per il Dalai Lama che dopo 50 di esilio i tibetani ancora vedono come loro vero leader spirituale. Oggi a Dharamsala (India), sede del governo tibetano in esilio, sono scesi in piazza in migliaia per celebrarne il compleanno. E’ pure arrivata una delegazione del parlamento australiano. Puntuale, l’ambasciata cinese a Canberra ha protestato contro questa “grossolana interferenza negli affari interni della Cina”.

In Nepal, le autorità hanno ammonito che qualsiasi protesta anticinese sarebbe stata stroncata e gli autori arrestati.

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