16/05/2005, 00.00
AFGHANISTAN
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Parroco di Kabul: "Avevano già tentato di rapire un italiano"

Operatore Caritas: "Da una settimana minacce credibili contro stranieri".

Kabul (AsiaNews) – Da almeno una settimana la situazione in Afghanistan era tesa, una serie di tentati rapimenti di stranieri aveva già fatto salire la soglia di allarme. Lo affermano da Kabul Mario Ragazzi, operatore Caritas italiana e mons. Giuseppe Moretti, responsabile della missio sui iuris dell'Afghanistan.

Mons Moretti, parroco dell'unica chiesa cattolica nel paese - quella interna all'ambasciata italiana -racconta che "un giorno fa avevano già cercato di rapire un cittadino italiano, la tensione esiste ed è tangibile da giorni, noi stessi avevamo aumentato accorgimenti e misure di sicurezza".

"Il nostro stato d'animo è di sgomento e preoccupazione per la vita di questa giovane – dichiara Ragazzi - ma non sappiamo molto di più io personalmente non la conoscevo". L'operatore Caritas racconta che da almeno 8 giorni a Kabul la situazione era d'allerta per gli stranieri: "l'Agenzia per la sicurezza delle Ong in Afghanistan aveva inviato giorni fa un comunicato in cui si parlava di 'minacce credibili contro gli stranieri'. "L'ultimo tentativo di rapimento - aggiunge - è stato tra giovedì e venerdì scorso (12-13 maggio), quando 4 uomini armati hanno assalito 3 funzionari della Banca Mondiale che per miracolo sono riusciti a scappare".

Ancora buio sulle cause del rapimento. "Potrebbe essere di tutto" dichiara Ragazzi. "Gruppi intenzionati a fare pressioni sul governo a fare scambi di prigionieri o semplicemente ad un riscatto" conclude. "I rapimenti sono un'anomalia in Afghanistan – sottolinea mons. Moretti – non so spiegare il movente: la dichiarazione di jihad c'è e viene sempre ribadita, anche tramite i media locali, dal signore della guerra Gulbuddin Hekmatyar; questa però è rivolta contro le forze armate straniere presenti nel paese, ma qui parliamo di civili". (MA)

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