28/02/2006, 00.00
cina
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Partito comunista in crisi: 20 milioni di quadri vanno in chiesa o al tempio

di Wang Zhicheng

Sempre più membri del Partito aderiscono a buddismo o cristianesimo sotterraneo. Il Comitato centrale lancia scomuniche, ma è impotente. Le testimonianze dei convertiti.

Pechino (AsiaNews) – Almeno 20 dei 60 milioni di membri del Partito comunista cinese (e cioè un terzo dei membri) appartengono a qualche organizzazione religiosa e circa la metà partecipano regolarmente ai servizi religiosi. Il Comitato centrale corre ai ripari proibendo ai quadri del Partito di parteciparvi e incrementando marxismo e ateismo, ma molti di loro si difendono: "La fede è un fatto personale e non ci venderemo mai al Partito".

Secondo statistiche della Commissione disciplinare del Partito, il numero di quadri implicati in attività religiose nelle città è di 12 milioni; di questi, almeno 5 svolgono attività regolari. Nelle aree rurali vi sono 8 milioni di membri, di cui almeno 4 milioni partecipano ad attività religiose con regolarità. In alcuni casi è coinvolta tutta la famiglia del quadro del partito; in non pochi casi tutto il gruppo della dirigenza locale. Alcuni quadri di medio e alto livello, per evitare problemi con la leadership, hanno trasformato una stanza della loro casa in chiesa domestica sotterranea.

La signora Xue (tutti i nomi sono cambiati per ragioni di sicurezza), membro del Pcc e impiegata nell'Ufficio di Pubblica sicurezza di una grande città, è divenuta cattolica e battezzata 13 anni fa. Da allora aveva sempre frequentato la messa domenicale in una chiesa ufficiale. Un giorno però i suoi colleghi l'hanno scoperta. Il suo capo l'ha messa in guardia e ingiunto di non frequentare in modo aperto le attività religiose. Come conclusione, la signora Xue adesso frequenta la messa in una chiesa domestica non ufficiale e appartiene alla chiesa sotterranea.

Il fenomeno della crescita di fedeli nel partito sembra ormai fuori controllo. Lo scorso ottobre, alla fine del V Plenum del Pcc una nota del Comitato Centrale proibisce la partecipazione dei quadri alle attività religiose. Il documento – stralci del quale sono pubblicati su Epoch Times del 12 novembre 2005 – cita le parole preoccupate di Hu Jintao e del vice-presidente Zeng Qinghong sulla questione: "La corrosione delle idee religiose fra le organizzazioni del partito e dei suoi membri si è trasformata da sottile influenza in aperto contrasto. Esse generano un cambiamento di mentalità dei quadri del partito e portano a un tracollo della loro fede nel Partito comunista, acuiscono il declino dei principi del partito e affondano il Partito e lo stato in ulteriori crisi politiche e sociali".

Per salvare l'integrità del Partito la nota minaccia l'allontanamento o perfino l'espulsione dal Partito.

I membri che praticano religioni sembrano però incuranti delle minacce. Alcune settimane fa, un cattolico di nome Han ha avuto una cena con Li, il direttore della fabbrica, la signora Wang, segretaria della cellula in fabbrica, e con il sig. Yang, segretario comunista della Shanghai Fuel Corporation, una delle compagnie più grandi di Shanghai. Durante la cena Yang domanda a Li se lui va al tempio e brucia incenso al Budda. Li risponde: "Naturalmente che ci vado!". Han interloquisce: "Ma lei è un membro del partito e dovrebbe essere ateo". Li sghignazza, facendo notare che questo problema è ormai un residuo del passato. I commensali gli fanno notare che il partito proibisce ai membri di partecipare alle attività religiose e Li risponde: "Sciocchezze! Onorare il Budda è un mio fatto personale; non ci venderemo mai al partito".

La crescita del fenomeno religioso dentro le file del Pcc ha alcune cause fondamentali: la prima è il collasso della forza ideologica del comunismo e della sua moralità, che spinge tanti a cercare il senso della vita nelle religioni. Zhang, ex membro del partito in un comitato di fabbrica statale, da quando è in pensione studia la bibbia e i libri religiosi delle altre fedi. È affascinato dalla figura del Budda, ma anche dalla ricerca dell'unico Dio. Ad AsiaNews dice che da molto tempo nutriva dubbi sugli insegnamenti atei del comunismo. Adesso che ha tempo, si può finalmente dedicare alla ricerca religiosa.

Un'altra causa della diffusione religiosa nel Pcc è dovuta alle aperture economiche della Cina. Con la crescita d'importanza delle ditte private e la riduzione del valore delle imprese statali, molte persone sono più libere di seguire i loro credo senza patteggiarli in cambio di sicurezza economica.

Soprattutto nel sud della Cina, dove lo sviluppo dell'economia privata è più forte, i membri del partito non fanno nessun segreto della loro fede. Alla porta delle loro case, come augurio per l'anno nuovo, sono spesso attaccate immagini religiose: un Budda, Gesù, una Madonna, o altri simboli.

Anche questa esibizione di segni religiosi è proibita dal Partito. Nel citato documento del Comitato centrale si bollano come "superstizione" tutte le attività e le benedizioni per "il posto di lavoro, la casa, la nascita di un bambino,… e altri eventi della vita" e si comminano "provvedimenti disciplinari e amministrativi" ai colpevoli.

Una terza causa per la crescita di appartenenza religiosa nel Pcc è dovuta alla sua crisi. Ormai i cinesi non amano il partito, che soffre di collasso nelle iscrizioni. Negli ultimi anni, nelle campagne le adesioni sono diminuite fino all'80%. Per questo la verifica e l'accettazione dei  membri è divenuta meno esigente dal punto di vista ideologico.

Molto spesso i cinesi si iscrivono al partito per i benefici che ne possono trarre. Sun, cattolica, è infermiera al Beijing Friendship Hospital. Quando l'ospedale ha cominciato a ridurre lo staff, lei si è iscritta al partito: sapeva che l'ospedale avrebbe licenziato anzitutto i non iscritti. Ancora adesso, infatti, in molte imprese statali l'immagine del vero, buon impiegato è quello del membro del partito comunista.

La presenza di quadri con una fede religiosa, anche ad alto livello, rende alcune sezioni molto tolleranti. Jin, un cattolico, quand'era giovane, per entrare nell'esercito, si è iscritto anche al partito. Ora che è in pensione, è divenuto segretario del partito in un villaggio del Zhejiang. Nello stesso tempo egli è un membro attivo della chiesa sotterranea e, nella sua posizione, ha spesso cercato di aiutare la sua comunità perseguitata. Il governo locale e l'intero villaggio conosce la sua militanza, ma tutto questo sembra non mettere in crisi la sua posizione.

Nel tentativo di contrastare l'ondata religiosa all'interno delle sue file, il Pcc ha varato da due anni una campagna per la diffusione dell'ateismo via radio, televisione, internet, seminari universitari. Da pochi mesi esso ha anche finanziato con 20 milioni di euro una campagna per rivitalizzare il marxismo.

Una parte dei membri del partito rimane convinta che le religioni possono contribuire all'armonia sociale, alla stabilità e allo sviluppo. Per questo occorre non frenare la loro crescita, permettendo ai membri del partito di partecipare alle attività religiose.

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