28/04/2011, 00.00
INDIA
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Pasqua a Mumbai, 291 adulti ricevono il battesimo. Anche un musulmano

di Nirmala Carvalho
Fra i battezzati vi è il giovane, Navid, figlio di un musulmano sunnita e di una donna indù di famiglia bramina. In un momento di grande disperazione, ha sperimentato una sorta di rivelazione interiore: “In quel momento ho accettato Cristo e la mia vita è completamente cambiata”.

Mumbai (AsiaNews) – La notte della veglia di Pasqua la Chiesa cattolica di Mumbai ha celebrato il battesimo di 291 adulti, che hanno scelto di diventare cristiani e cattolici. Fra di loro c’è un giovane musulmano, Navid. Ha 22 anni, ed è nato da una famiglia sunnita. Navid significa “Buone notizie”. “Mi chiedo che buone notizie ho portato ai miei genitori, dal momento che le sole notizie a casa erano di crisi, litigi e confusione”, afferma. Sua madre era una bramina indù, che non si è mai convertita all’islam. 

Navid racconta di non aver mai in realtà seguito la fede musulmana: “Partecipavo a ciò che facevano i miei cugini e i parenti di mio padre, ma in realtà non ho mai praticato. Seguivo quello che facevano gli altri. E infatti non conosco neanche le preghiere che un musulmano dovrebbe conoscere. Mio padre d’altronde non era religioso”. Invece in casa si praticava molto la religione della madre: “Sono cresciuto con le preghiere e le devozioni indù. Veneravamo idoli, visitavamo persone che si chiamavano ‘Sadhu’, uomini e donne. Non era semplice, perché i parenti di mio padre non sapevano che seguivamo gli dei indù. Mio padre chiudeva gli occhi. Ma nella mia vita non c’era amore, non c’erano gioia, pace, armonia speranza fede. Pensavo che Dio servisse solo a soddisfare i nostri desideri”.

All’età di 11 anni Navid è invitato da un compagno di scuola il cui padre è pastore ad andare in chiesa. “Ho avuto il permesso dei miei genitori, e sono andato. Era un’atmosfera piena di pace, mi ricordo che cantavamo inni, e poi c’è stata la lettura della Bibbia, e la spiegazione. E’ stato come se Dio avesse cominciato a lavorare nella mia vita. Il primo assaggio della Buona Novella”. Verso i 17 anni Navid ha assistito a un terribile litigio fra i suoi genitori, per ragioni finanziarie. “Sono scappato di casa, sentendomi frustrato, disperato e senza speranza. Volevo suicidarmi”. A poco a poco ha cominciato a seguire con regolarità i servizi in chiesa, e a pregare insieme con il suo amico di scuola. “Il mio interesse verso il cristianesimo cresceva, volevo sapere di più su Gesù, e allora ho cominciato a seguire i corsi domenicali”.

I genitori hanno cominciato a sospettare. “Mia madre ha notato qualche cambiamento, e mi ha detto: ‘tu non pratichi la nostra religione, ma la loro’, e non era contenta. Ma non sanno nulla del mio battesimo”. A 18 anni Navid ha avuto una relazione amorosa finita male, che lo ha lasciato devastato internamente, e ancora una volta desideroso di suicidarsi. Ma un amico con cui si confidava gli ha suggerito di leggere un libro “La rivelazione divina dell’inferno”, in cui si parlava di peccato e di morte. “Alla fine del libro ho pianto amaramente, pentendomi. E avevo paura. Non so come è successo, ma ho sentito che Gesù mi teneva fra le sue braccia, e mi diceva: ‘Figlio, ho perdonato i tuoi peccati, e ti chiedo di pentirti e di essere salvato’. Sarà sempre qui con me, non importa che cosa possa accadere. E’ stata una vera gioia; e poi ci sono altre sensazioni difficili da descrivere. In quel momento ho accettato Cristo e la mia vita è completamente cambiata”.

Un anno più tardi, nel 2008, Navid comincia a frequentare la Chiesa cattolica, e trova una guida spirituale. “Durante il mio viaggio spirituale mi sono mancati molto i miei genitori; vorrei che mi vedessero unito a Cristo. Ma so che Dio ha nei suoi piani quello di dare loro un futuro e una speranza. Credo che anche per loro un giorno ci sarà una rivelazione, come è stato per me”.

All’età di 21 anni, Navid ha saputo che poteva ricevere il battesimo anche senza il permesso dei genitori. “Il battesimo non è un qualcosa di casuale, per me. Ho avuto il desiderio di essere battezzato da quando ho conosciuto Cristo. Oggi le parole non sono sufficienti a esprimere la mia felicità. Credo che questo sia il momento più bello della mia vita. Anche se sento l’assenza dei miei genitori, e vorrei che fossero qui con me adesso”.

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