04/02/2020, 10.03
RUSSIA
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Patriarca Kirill: Inserire ‘Dio’ nella Costituzione russa

di Vladimir Rozanskij

La proposta è stata espressa festeggiando l’anniversario dell’intronizzazione del capo della Chiesa ortodossa russa. Putin: Dell’opera di Kirill, “tutta la società russa ne ha giovato”. I musulmani appoggiano il patriarca. Le Commissioni per le modifiche della Costituzione sono all’opera per riscrivere gli articoli introduttivi.

Mosca (AsiaNews) - In occasione dell’11mo anniversario della sua intronizzazione, avvenuta il 1° febbraio 2009, il patriarca di Mosca Kirill (Gundjaev) ha approfittato della solenne cerimonia per proporre l’inserimento di un riferimento a Dio nella carta costituzionale. Si avvicina infatti il giorno della seconda votazione della Duma sulle modifiche costituzionali proposte dal presidente Putin. Fra queste vi è l’idea di nominare la “Guida Suprema” del Paese.

Durante la celebrazione, il patriarca ha affermato: “Preghiamo e ci impegniamo affinché nella nostra legge fondamentale Dio venga ricordato, poiché la maggioranza dei cittadini russi crede in Dio”. Perciò “se nell’inno nazionale ci possono stare le parole la terra patria da Dio custodita, perché non si può dire la stessa cosa nella Costituzione?”[1]. A suo parere, la fede in Dio è un’ideale superiore, in grado di formare la moralità personale, sociale e politica.

Dopo la cerimonia, il patriarca ha ringraziato di persona il presidente Putin per l’alto livello raggiunto nelle relazioni tra lo Stato e la Chiesa in Russia nell’ultimo decennio, durante un incontro appositamente organizzato al Cremlino. “Stiamo camminando mano nella mano con le istituzioni statali, abbiamo un dialogo aperto in tante direzioni, e la collaborazione ci permette di raggiungere molti obiettivi importanti”, ha detto Kirill, che ha sottolineato le due dimensioni del rapporto: “la prima è quella verticale, in cui il patriarca prega per il suo popolo, ma c’è anche la dimensione orizzontale, in cui il patriarca si prende cura della condizione spirituale e materiale delle persone”.

Il presidente Putin ha ringraziato a sua volta il patriarca: “Undici anni sono passati così in fretta, che voi non ve ne siete accorto, ma noi ci siamo accorti della vostra opera indefessa, tutta la società russa ne ha giovato”. Il nuovo primo ministro Mikhail Mishustin aveva in precedenza rivolto il suo augurio direttamente nella cattedrale di Cristo Salvatore, alla fine della solenne cerimonia.

I membri delle Commissioni per le modifiche costituzionali hanno subito preso in esame la proposta del patriarca, avanzando l’idea di mettere alla carta fondamentale un “Preambolo” che contenga il riferimento alla fede ortodossa, o comunque di riscrivere gli articoli introduttivi, inserendo accanto alla fede in Dio anche “i meriti eroici del sacrificio del popolo russo durante la seconda guerra mondiale”.

La presidente dell’Associazione dei Giuristi di Russia, Talja Khabrieva, che dirige una delle commissioni, ha rivelato che si è giunti a un consenso sull’inserimento nel preambolo dei seguenti punti: il significato dell’eredità culturale della Russia; la contrapposizione alle falsificazioni storiche sui meriti russi nella guerra; e anche la sottolineatura del valore della società civile (una piccola concessione ai valori liberali). Il rappresentante dei musulmani, il muftì Talgat Tadzhuddin, ha appoggiato la proposta del patriarca Kirill, aggiungendo al riferimento a Dio anche il fatto che “le religioni tradizionali sostengono lo Stato moralmente e materialmente”.

Il partito dei “Comunisti di Russia” si è dichiarato contrario all’introduzione del riferimento a Dio e alla religione nella Costituzione, come ha spiegato il presidente del partito Maksim Surajkin: “Noi abbiamo grande rispetto per i sentimenti dei credenti di tutte le confessioni religiose, ma non possiamo accettare i simboli religiosi nella legge fondamentale del nostro Stato laico, dove nell’art. 14 si stabilisce la separazione tra Chiesa e Stato, tanto più che le opinioni dei cittadini in proposito sono molto diversificate”.

Le modifiche costituzionali, che nelle intenzioni del presidente dovevano essere delle veloci operazioni “chirurgiche” per preparare il futuro politico del Paese, si stanno trasformando in una marea di deflussi ideologici difficilmente controllabili, che rivelano la passione dei russi per le “concezioni elevate” dello spirito e della morale.

 


[1] La musica è la stessa dell’inno dell’Unione Sovietica, ma le parole sono state modificate.

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