15/06/2018, 11.29
IRAQ
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Patriarca caldeo: 'Un governo responsabile per salvare l’Iraq dalla crisi'

di Louis Raphael Sako*

Per la festa di fine Ramadan mar Sako rivolge un messaggio di auguri ai fratelli e sorelle musulmani. Per l’occasione egli auspica una assunzione di responsabilità dei partiti vincitori alle recenti elezioni. Superare le accuse di brogli e unire gli interni per un esecutivo che muova verso la riconciliazione, la pace, la stabilità e la ricostruzione.

Baghdad (AsiaNews) - Un sacrificio “per il bene dell’Iraq", una assunzione di responsabilità "per salvare il Paese dall’attuale crisi politica e sociale”, garantendo la nascita di un esecutivo “capace di rappresentare tutti i cittadini". È quanto chiede il patriarca caldeo - che il prossimo 29 giugno riceverà la berretta cardinalizia - mar Louis Raphael Sako, in un messaggio pubblicato sul sito del patriarcato caldeo in occasione della festa di Eid-al-Fitr che celebra la fine del Ramadan, e inviato per conoscenza ad AsiaNews. Contro le accuse di brogli e irregolarità che hanno macchiato il voto del 12 maggio scorso, il primate della Chiesa irakena auspica un “passo significativo verso la riconciliazione, la pace, la stabilità e la ricostruzione”. 

Mar Sako rivolge inoltre le proprie felicitazioni alla comunità musulmana, che festeggia la fine del mese sacro di digiuno e preghiera. “Il mio augurio più sincero - sottolinea il patriarca caldeo, che fin dai tempi in cui era arcivescovo di Kirkuk intrattiene legami profondi con personalità sciite e sunnite - è che Dio possa infondere molte benedizioni sul nostro amato Iraq e fare in modo che sia sempre più prospero e pacificato”. 

Ecco, di seguito, il testo integrale del messaggio del patriarca Sako per la fine del Ramadan:

A mio nome e per conto di tutta la comunità della Chiesa [irakena] è per me un grande piacere rivolgere le mie più sincere felicitazioni ai nostri fratelli e sorelle musulmani, in occasione della festa di Eid-al-Fitr al-Mubarak. Il mio augurio più sincero è che Dio possa infondere molte benedizioni sul nostro amato Iraq e fare in modo che sia sempre più prospero e pacificato. 

Ora, che state celebrando questa festa peculiare e dal profondo significato religioso, dopo un mese di digiuno, di auto-controllo, oltre che di pratica di misericordia, perdono e riconciliazione, alla ricerca delle benedizioni che derivano dal “volto” di Dio, vorrei lanciare un appello alle liste vincitrici delle elezioni parlamentari irakene del 2018. Un appello che riguarda tutti, a prescindere dalla grandezza. 

Vi chiedo di compiere un sacrificio per il bene dell’Iraq e del popolo irakeno, assumendovi sulle vostre spalle per una scelta di responsabilità nazionale e storica, facendo del vostro meglio per salvare il nostro Paese dall’attuale e “pericolosa” crisi politica e sociale. Una crisi che si è innescata proprio all’indomani del voto. Pertanto, va risolto il problema dei brogli e frodi, altrimenti si aprirà per l’Iraq un periodo di vuoto costituzionale che determinerà ulteriori incertezze per il futuro. 

Perciò, mi rivolgo a tutti voi chiedendovi di sedervi attorno a “un tavolo”, instaurare un dialogo coraggioso per redigere un programma di lavoro che il governo “eletto” sarà poi chiamato ad applicare; un progetto che sia realistico ed esaustivo, in accordo con gli obiettivi e le priorità di carattere nazionale; bisogna inoltre trovare un meccanismo chiaro e definito per la sua applicazione. Ma più di tutto, è necessario accelerare i lavori per la nascita di un esecutivo “patriottico”, un governo capace di rappresentare tutti gli irakeni, che trova le propria fondamenta nella legge e nel diritto, che faccia propri i valori dell’onestà e dell’agire corretto rispetto alle parole e agli slogan, un governo che sia capace di migliorare i servizi fra i quali l’elettricità, la rete idrica, le strade, e aiuti a ricostruire ciò che è stato distrutto. 

Nel frattempo, in quanto irakeni, aspettiamo “con ansia” che questa iniziativa prenda il via perché potrà aprire una pagina importante per le nostre vite. Un passo significativo verso la riconciliazione, la pace, la stabilità e la ricostruzione. I cristiani, in tutte le chiese, stanno pregando in questi giorni perché possa nascere davvero un governo nazionale forte, che sia capace di traghettare l’Iraq fino al porto sicuro della pace e dell’unità. 

Auguro a tutti voi un felice Eid-al-Fitr. 

* Patriarca caldeo di Baghdad e presidente della Conferenza episcopale irakena

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