07/09/2012, 00.00
CINA – GIAPPONE -COREA DEL SUD
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Pechino, Tokyo, Seoul: sulle isole contese, sfumano i venti di pace

Al summit dell’Asean in corso a Valdivostok salta l’incontro fra il presidente cinese Hu Jintao e il premier nipponico Yoshihiko Noda: Tokyo ha confermato di voler comprare le Diaoyu/Senkaku, contese dai due governi. Mentre Seoul manda le navi da guerra (per un’esercitazione) davanti alle Dokdo/Takeshima.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Sembrano sfumati i tentativi di riportare la calma nella questione delle isole contese, una disputa internazionale che vede contrapposti nel Mar cinese meridionale i governi di Cina, Giappone e Corea del Sud. Tokyo ha infatti confermato di essere pronta a comprare da alcuni privati i terreni delle isole Diaoyu, che i giapponesi chiamano Senkaku, per affermarne la sovranità: la notizia ha fatto saltare l'incontro fra Hu Jintao e il premier nipponico, che doveva svolgersi durante il summit dell'Asean.

Al momento, le cinque isole e i tre atolli contesi fanno parte della prefettura di Okinawa, sotto il governo giapponese. Ma i cinesi continuano a reclamarne la sovranità e a fasi alterne questa disputa tende il rapporto fra le due maggiori economie asiatiche. Non è chiaro il valore dell'arcipelago. Si pensa che esse abbiano anzitutto un valore strategico, trovandosi sulla rotta delle più importanti vie marittime; altri affermano che oltre alle acque ricche di pesca, nel sottofondo marino vi siano sterminati giacimenti di gas. Nel 2008, come gesto di distensione, i due governi hanno firmato un accordo per lo sfruttamento e la ricerca congiunti nell'arcipelago, che tuttavia è rimasto lettera morta.

Lo scorso agosto, una serie di atti dimostrativi ha riacceso la miccia: alcuni attivisti cinesi, insieme a cittadini di Hong Kong e persino di Taiwan, sono sbarcati sulle isole e vi hanno piantato i 3 vessilli nazionali (compreso quello di Taipei, che in altre situazioni Pechino non sopporta). I giapponesi hanno reagito con l'invio di un altro gruppo, fra cui un ministro del governo nazionale. In Cina la popolazione ha accolto la notizia con dimostrazioni violente di massa contro consolati, abitazioni e negozi nipponici.

La situazione sembrava destinata a risolversi quando, lo scorso 30 agosto, il premier Noda ha inviato una lettera a Hu Jintao per chiedere "calma". I due governi stavano lavorando a un incontro pacificatore nel corso dell'Asean, ma l'acquisto ha fatto saltare tutto.

Tokyo deve affrontare anche Seoul, con la quale litiga per il possesso delle Dokdo/Takeshima. Il governo della Corea del Sud ha infatti deciso di svolgere le proprie esercitazioni navali annuali (che coinvolgono anche l'esercito e l'avizione) proprio nei pressi delle acque contese che, lo scorso mese, sono state visitate dal presidente sudcoreano Lee Myung-bak.

 

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