07/12/2018, 11.17
CINA - USA
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Pechino accusa gli Usa, Meng arrestata per fermare la crescita di Huawei

. Il governativo Global Times scrive che “Washington ricorre a un approccio spregevole perché non può fermare l'avanzata dei 5G di Huawei sul mercato”. Ma i media cinesi, pur attaccando Washington non sembrano credere già saltata la fragile tregua della guerra dei dazi raggiunto nel recente incontro tra Trump e Xi Jinping .

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – C’è la volontà degli Stati Uniti di contenere la crescita di Huawei dietro l’arresto in Canada di Meng Wanzhou, direttore finanziario e figlia del fondatore della società. E’ quanto sostengono i media cinesi che però non sembrano credere già saltata la fragile tregua della guerra dei dazi raggiunto nel recente incontro tra Trump e Xi Jinping . Un editoriale del governativo Global Times afferma, in proposito, di credere che "il governo degli Stati Uniti, come la Cina, sia disposto a porre fine alla guerra commerciale. Vuole solo ottenere condizioni quanto più favorevoli possibile”.

Lo stesso Global Times, peraltro, scrive che “Washington ricorre a un approccio spregevole perché non può fermare l'avanzata dei 5G di Huawei sul mercato”.

Sulla stessa linea, il China Daily in un editoriale scrive che l'arresto di Meng è parte degli sforzi degli Stati Uniti per contenere la società, che è il più grande fornitore mondiale di apparecchiature per le telecomunicazioni, oltre che secondo produttore di telefoni cellulari. “Una cosa che è senza dubbio vera e comprovata – scrive il quotidiano - è che gli Stati Uniti stanno cercando di fare tutto il possibile per contenere l'espansione di Huawei nel mondo semplicemente perché la società è il punto di riferimento delle competitive imprese tecnologiche cinesi”.

Sul piano diplomatico, la Cina ha chiesto l'immediata liberazione di Meng, arrestata il 1° dicembre e con la minaccia di essere estradata negli Stati Uniti per aver concluso affari con l'Iran aggirando l'embargo americano. Pechino ha invitato sia Ottawa che Washington a chiarire immediatamente i motivi della detenzione di Meng. L'ambasciata cinese in Canada ha descritto le azioni come “gravemente danneggiato i diritti umani”.

In proposito il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha dichiarato che l'arresto di Meng non è politico. “Ovviamente – ha dichiarato giovedì - non c'è stato alcun coinvolgimento o coinvolgimento a livello politico in questa decisione perché rispettiamo l'indipendenza dei nostri processi giudiziari”.

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