11/04/2005, 00.00
CINA-INDIA
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Pechino e New Delhi per "il secolo tecnologico dell'Asia"

Il premier cinese in  visita in India invita alla cooperazione tecnologica ed allo sfruttamento intelligente delle risorse petrolifere. Tensioni per le proteste degli indipendentisti del Tibet.

Bangalore (AsiaNews/Agenzie) – Cina e India hanno deciso di "mantenere stabili ed amichevoli relazioni diplomatiche ed economiche". Incontrandosi oggi, il premier cinese Wen Jiabao e l'indiano Manmoahn Singh, hanno firmato un accordo per risolvere la questione dei confini sull'Himalaya. La firma non conclude la guerra, iniziata nel 1962, ma impone ai 2 governi di mantenere "stabili ed amichevoli relazioni diplomatiche ed economiche".

Dagli anni '60 l'India accusa Pechino di occupare in maniera arbitraria 38 mila kmq di territorio nel Kashmir; la Cina accusa New Delhi di occupare 90 mila kmq nell'Arunachal Pradesh, uno stato a nord est del Paese. Le 2 nazioni si erano impegnate durante l'anno in una breve ma sanguinosa guerra. Tuttavia, per la maggior parte del tempo, la frontiera è rimasta pacifica, grazie anche a 2 accordi firmati nel 1993 e nel 1996.

Wen Jiabao è giunto ieri in India per una serie di visite che comprendono anche Pakistan, dove è già andato, Sri Lanka e Bangladesh.

Sul tappeto delle due diplomazie vi sono oltre 30 argomenti di economia e politica. Fondamentale la questione energetica: la Cina, con una crescita industriale dell'8-9 %  annuo, è anche carente di risorse energetiche interne. L'India soffre di problemi analoghi. Per questo i due governi hanno studiato un modo per cooperare sul mercato internazionale, ridistribuendo le loro richieste energetiche su tutto il mercato petrolifero mondiale. Gli scambi economici fra i due colossi dell'Asia sono passati da  7 miliardi di dollari Usa nel 2003-2004, a più di 13,6 miliardi nel 2004-2005. Entrambi i partner sperano che venga siglato un accordo "libero" fra le 2 potenze, che consenta lo scambio di merci e manodopera senza alcun pagamento di dogana.

Durante la visita a Bangalore, capitale della tecnologia informatica in India, Wen ha posto l'accento sulla necessaria cooperazione fra Pechino e New Delhi per lanciare il "secolo tecnologico dell'Asia". "La cooperazione - ha detto Wen - è fatta di 2 pagode. Una è software e l'altra è hardware. Combinando i 2 fattori insieme possiamo ottenere la leadership mondiale nel campo dell'informatica".

Più spinoso il tema del Tibet: dal 1959, il governo indiano offre ospitalità al Dalai Lama ed al governo tibetano in esilio, dopo l'invasione cinese. Sulla questione, nessun rappresentante ufficiale si è espresso finora.  Nei giorni precedenti la visita, la polizia indiana ha effettuato più di 120 arresti di attivisti politici tibetani, che preparavano manifestazioni di protesta. Durante la visita di Wen a Bangalore, Tenzin Tsundue, un attivista tibetano, è riuscito a scalare una torre di oltre 30 metri all'Istituto indiano della scienza, e da lì ha lanciato volantini di protesta urlando slogan per la libertà del Tibet.  Samdhong Rinpoche, primo ministro del Tibet in esilio, ha tuttavia dichiarato: "Spero che la visita di Wen sia un successo". Ha inoltre invitato "tutta la comunità tibetana a non prendere parte ad alcuna manifestazione violenta contro questa visita".
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