29/11/2018, 13.01
SRI LANKA – CINA
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Pechino si difende: lo Sri Lanka non è intrappolato dal debito cinese

di Melani Manel Perera

Secondo il portavoce dell’ambasciata cinese in Gran Bretagna, la Cina detiene “solo” il 10% del debito dell’isola. La reciproca collaborazione tra i due Paesi ha creato 100mila posti di lavoro. Nel 2017 lo scalo portuale di Colombo era al primo posto in Asia del sud.

Colombo (AsiaNews) – Un alto funzionario di Pechino respinge l’idea che l’economia dello Sri Lanka sia intrappolata dal debito contratto con la Cina, o peggio ancora, che ci sia la mano di Pechino dietro l’instabilità politica delle ultime settimane. Zeng Rong, portavoce dell’ambasciata cinese in Gran Bretagna, risponde così alle accuse lanciate nei confronti della Cina da un editoriale pubblicato sul Financial Times, dal titolo “I disordini in Sri Lanka indicano il ruolo crescente della Cina”. Al contrario, Rong afferma che le relazioni tra i due Paesi sono segnate da lunghi anni di buon vicinato, da interessi comuni e da una politica del win-win [in cui vincono entrambe le parti in gioco, ndr] con mutui benefici per ciascuno.

La risposta del portavoce di Pechino s’inserisce nel dibattito di analisti e politici dell’Asia meridionale, che ritengono che Pechino abbia gonfiato il costo dei suoi progetti per indebitare i Paesi beneficiari. Nell’articolo pubblicato dal quotidiano inglese il 16 novembre, si afferma che “la Cina sta diventando il fornitore d’instabilità politica” e pone una “trappola del debito” allo Sri Lanka e ad altri Paesi.

Al contrario, Rong fa notare come “la collaborazione abbia portato benefici tangibili alla popolazione dello Sri Lanka. Alla fine del 2017 le imprese cinesi avevano completato progetti del valore di 15 miliardi di dollari nel campo di trasporti, risorse idriche, elettricità, porti, dando una forte spinta allo sviluppo economico”. Poi cita il porto di Colombo (che gode di ampi investimenti cinesi), “che nel 2017 si è posizionato al 13mo posto nel mondo e al primo posto per tutta l’Asia del sud. Inoltre il [progetto] del Colombo Port City in fase di costruzione, quello del porto di Hambantota e dell’area industriale saranno la nuova potente locomotiva per il decollo dello Sri Lanka”.

Il rappresentante di Pechino snocciola qualche numero: “La pragmatica cooperazione tra Cina e Sri Lanka ha creato oltre 100mila posti di lavoro e formato decine di migliaia di tecnici”. Infine puntualizza: “Nel 2017 il debito contratto dallo Sri Lanka con la Cina ammontava al 10% [del totale], con il Giappone al 12%, con la Banca per lo sviluppo asiatico al 14%. Perciò non si può affermare che i debiti con la Cina stiano causando problemi allo Sri Lanka”.

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