04/03/2008, 00.00
CINA
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Pechino sotto controllo per l’Assemblea nazionale del popolo

Milioni di soldati e volontari per garantire la sicurezza dell’Anp e la Conferenza consultiva. Hu Jintao, ormai sicuro della sua leadership, varerà una ristrutturazione dei ministeri. Già garantito un incremento del 17,6% delle spese dell’esercito. La popolazione resta ai margini, impossibilitata a presentare petizioni. Le nuove leggi sulle garanzie verso gli operai non piaccio ai membri del partito comunista cinese.
Pechino (AsiaNews) – Circa 5 mila delegati sono giunti nella capitale per celebrare il rito democratico annuale. Duemila rappresentanti hanno cominciato da ieri il loro raduno della Conferenza politica consultiva del popolo cinese (Cpcpc) ed hanno come compito di suggerire passi e politiche al governo per rispondere alle esigenze del popolo.
 
Altri tremila rappresentanti cominceranno dal 5 marzo l’Assemblea nazionale del popolo (Anp), il parlamento cinese, per valutare la politica del governo, discutere e approvare leggi per la nazione. Entrambi gli organismi, che si radunano nella Grande sala del popolo in piazza Tiananmen, sono visti solo come delle comparse che fanno passare tutto quello che il governo e il Politburo del Partito comunista cinese (Pcc) ha già deciso prima. Il Cpcpc ha valore solo consultivo e può dare solo suggerimenti; ma l’Anp ha potere di supervisione della politica del governo. Eppure, da oltre 20 anni, non ha mai fatto altro che approvare le linee guida stilate dal Partito.
 
La popolazione di Pechino è ignara di tutto quanto si prepara e discute a porte chiuse. Si accorgono che in città ci sono i leader solo perché la sicurezza in questi giorni è accresciuta. Centinaia di migliaia di poliziotti, guardie di sicurezza, soldati e quasi un milione di volontari controllano a vista ogni angolo della città, le fermate degli autobus e i crocchi di persone per prevenire manifestazioni e dimostrazioni che possano rompere l’ordine pubblico. In questi giorni il cielo di Pechino , per un raggio di 200 km sopra Tiananmen, è vietato ad aerei privati, alianti e parapendii per evitare “assalti” via aerea.
 
Ad aumentare il riserbo dei delegati e la divisione con la popolazione, il sito del governo invita tutti i cittadini cinesi a scrivere via e-mail le loro rimostranze e consigli, ma vieta ogni tentativo di presentare petizioni di persona ai rappresentanti. Cai Zhengrong, di Shanghai, ha tentato di arrivare a Pechino per chiedere giustizia: la sua casa è stata demolita per costruire lussuosi appartamenti, e lui non ha ricevuto alcun compenso. Pensava di presentare una petizione al governo, ma la polizia lo ha fermato, interrogato e cacciato dalla città.
 
In un sussulto di apertura e di immagine – anche in preparazione alle Olimpiadi - quest’anno ai giornalisti saranno concesse almeno 19 conferenze stampa ufficiali.
 
Fino ad ora, l’unica cosa certa è che l’Anp approverà tutti i cambi a livello di leadership, che segnano la ormai sicura presa di potere del presidente Hu Jintao e la messa all’angolo della cosiddetta “cricca di Shanghai”, guidata dal predecessore Jiang Zemin. Dopo il 17° Congresso del Pcc, lo scorso ottobre, Hu è riuscito a piazzare suoi fedeli come segretari di partito in più di metà delle 31 province della Cina. È da notare che alla cerimonia d’apertura del Cpcpc non era presente Jiang Zemin e Li Peng, entrambi leader della “terza generazione”.
 
Per rispondere alle esigenze di “sviluppo scientifico”, tanto caro a Hu, e razionalizzare le strutture burocratiche, si ventilano voci che il governo presenterà un piano per la nascita di alcuni super-ministeri. In Cina il Consiglio di stato ha ben 28 dipartimenti, spesso con responsabilità sovrapposte: troppi, a paragone coni 12 del Giappone, i 15 degli Stati Uniti, i 17 della Gran Bretagna.
Fra i possibili super-ministeri,vi sarà un nuovo ministero dell’Industria, che avrà influenza sulla difesa, i monopoli di stato, e gli sviluppi all’estero di importanti settori industriali legati alla produzione di ferro, acciaio e materiali non ferrosi.
 
Un nuovo ministero dei Trasporti includerà anche quello delle Comunicazioni, le Poste e l’Aviazione (ma non quello delle ferrovie, reduci dal collasso dei servizi a causa delle forti nevicate degli scorsi mesi).
 
Con ogni probabilità verrà costituito un nuovo ministero della Sanità, che comprenda anche la cura per la sicurezza dei cibi e delle medicine, dopo lo scandalo internazionale degli avvelenamenti, che è costata la vita all’ex ministro Zheng Xiaoyu. Si attende pure che la Sepa, l’organismo di monitoraggio per l’ambiente, finora senza alcuna forza, divenga un vero e proprio ministero, con un budget, più personale e magari più potere per contrastare il disastro ecologico in cui versano aria e acque del Paese.
 
Un altro passo più che certo è l’aumento del budget delle spese militari. Stamane il portavoce dell’Anp, Jiang Enzhu, ha già dichiarato che il governo pensa di aumentare del 17,6% le spese per l’esercito, portandole a 417.769 miliardi di yuan (circa 42 miliardi di euro). Jiang ha detto che tale aumento servirà per aumentare le paghe del personale e migliorare l’addestramento degli ufficiali. Egli ha fatto anche notare che, pur essendovi un incremento continuo delle spese militari in questi anni (l’anno scorso vi è stato un aumento del 17,8%), la Cina continua a mantenersi su un “sentiero pacifico” e userà le armi solo per autodifesa. Secondo esperti militari, la cifre effettiva delle spese militari cinesi è quasi il triplo di quello dichiarato.
 
La comunicazione di Jiang viene a pochi giorni da una esplicita richiesta di aumento del budget dell’esercito. Il 26 febbraio scorso, il giornale “Esercito di Liberazione” ha messo in guardia sulle possibili gravi conseguenze se non vi era un incremento nelle spese della difesa. Secondo la pubblicazione, negli anni passati (ci si riferisce agli anni ’80-‘90), le spese della difesa sono state troppo basse. “Quando le condizioni economiche migliorano – dice il giornale - , queste carenze nella difesa vanno compensate. Altrimenti vi saranno forti conseguenze”.
 
Fra i temi più controversi, vi saranno invece le nuove leggi sui diritti di lavoro. Dal 1° gennaio in Cina vigono leggi che regolano gli orari di lavoro, le assunzioni dopo contratti temporanei di 2 anni, accordi su pensioni e liquidazioni. Le leggi stanno mettendo a dura prova molti membri del Pcc e il loro capitalismo selvaggio perché vedono aumentare il costo del lavoro. Secondo alcuni rappresentanti, le nuove leggi servono solo a “proteggere i pigri”.
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