09/01/2015, 00.00
CINA - AMERICA LATINA
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Pechino vuole raddoppiare "entro 10 anni" il commercio con l'America Latina

Un Forum porta in Cina i leader di oltre 30 nazioni del Sud America e dei Caraibi. L'obiettivo è migliorare la cooperazione nel campo della sicurezza globale, della finanza, delle infrastrutture, dell'energia e della tecnologia. Analisti: "Mossa azzeccata, che riflette il calo dell'influenza statunitense nell'area".

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La Cina vuole raddoppiare entro 10 anni il commercio bilaterale con l'America Latina, arrivando a 500 miliardi di dollari. La partnership fra il gigante asiatico e la regione, ha dichiarato il presidente Xi Jinping, avrà un "impatto significativo" sull'economia mondiale. Nel corso del prossimo decennio, ha aggiunto il presidente, gli investimenti diretti della Cina nella regione arriveranno a 250 miliardi di dollari. È il succo del Forum che ha portato a Pechino leader e ministri da più di 30 nazioni fra latino-americane e caraibiche.

Nel corso del suo intervento, Xi ha dichiarato che "le nostre relazioni bilaterali sono in crescita, così come aumenta anche la fiducia politica reciproca". Secondo alcuni analisti, l'interesse cinese nell'area è motivato dalle proprie necessità energetiche; secondo altri, gli investimenti in America Latina sono comunque "meno rischiosi" di quelli diretti all'Africa.

Le due giornate del Forum - che si chiude oggi - si sono concentrate sul miglioramento della cooperazione nel campo della sicurezza globale, della finanza, delle infrastrutture, dell'energia e della tecnologia nei prossimi cinque anni. Nel 2013 il giro d'affari bilaterale ha superato i 261 miliardi di dollari. Lo scorso 7 gennaio, dopo un colloquio diretto fra Xi Jinping e il presidente Nicolas Maduro, la Cina ha annunciato un investimento in Venezuela pari a 20 miliardi di dollari. Negli ultimi cinque anni Pechino ha già prestato al Paese circa 40 miliardi, in parte restituiti con le forniture di petrolio.

Xie Tao, professore di Studi internazionali presso la Beijing Foreign Studies University, ritiene che le mosse di Pechino riflettano il calo dell'influenza economica degli Stati Uniti nella regione: "Le esportazioni dirette di beni cinesi in queste nazioni crescono, e in questo modo si riduce la richiesta di prodotti americani. Inoltre, le nazioni latinoamericane sono meno sospettose di quelle del Sud-Est asiatico nei confronti della Cina, anche perché sanno che la vicinanza con gli Usa le protegge". 

 

 

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