31/07/2007, 00.00
CINA - STATI UNITI
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Per aumentare la sicurezza alimentare, Pechino proibisce di parlarne

Vietato ai media di riportare notizie “negative” sugli alimenti. Ad alcuni giornali “oscurate” le pagine di politica e attualità sociale, o consigliato di parlare solo di sport. Intanto sono iniziati a Pechino gli incontri Cina-Usa per stabilire nuove regole sulla sicurezza alimentare.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La censura stringe il controllo sui media e proibisce la diffusione di notizie negative sugli alimenti. Puniti i giornali che hanno dato spazio a notizie sulla sicurezza alimentare. In questo clima da segreto di Stato, oggi sono iniziati gli incontri con la delegazione Usa per concordare nuove regole per il controllo.

Il Dipartimento pubblicità del Comitato municipale del Partito comunista di Pechino, massima autorità censoria, ha ordinato al diffuso giornale Beijing Daily Messenger di togliere tutte le notizie politiche e sociali. Da domani uscirà con 32 pagine invece che 40 e, se il divieto permane, circa un terzo dei suoi 100 giornalisti rischiano il licenziamento, sin dai prossimi giorni. Il giornale South China Morning Post riferisce che anche al quotidiano The First è stato indicato di occuparsi solo di sport, seppure senza un ordine formale. Sotto esame anche altri giornali, come il Beijing Youth Daily e il Beijing Evening News, che pure hanno dato ampio spazio a notizie “negative” sulla sicurezza alimentare.

Fonti di Shanghai raccontano che ai media è ordinato di riportare solo le notizie confermate dall’ufficio locale sulla qualità degli alimenti.

L’oscuramento totale delle notizie è stato deciso la settimana scorsa dopo che un collaboratore della Beijing Television è stato arrestato e molti giornalisti sono stati messi sotto inchiesta o sospesi per la trasmissione di un falso servizio su un venditore ambulante di focacce imbottite con cartone trattato in modo da sembrare maiale. Analisti osservano che Pechino ha così avuto un pretesto per imporre la censura sulla notizia che suscita maggiore preoccupazione in Cina e nel mondo, dopo gli scandali del pesce tossico, del cibo per cani alla plastica e dello sciroppo per tosse velenoso. Infatti il Beijing Daily Messenger, seppure ha molto parlato del problema alimentare, è forse l’unico giornale che non ha riportato la falsa storia delle ciambelle al cartone. Il problema alimentare è oggi il più seguito dal pubblico cinese e per i media è quasi impossibile fare cronaca senza parlarne.

Proibiti persino i programmi informativi. La CCTV, la televisione statale cinese, ha sospeso il seguito Weekly Qualit Report, programma che parla della sicurezza alimentare, nel quale è stato spiegato, ad esempio, come distinguere il miele genuino da quello contraffatto.

In questo clima, iniziano oggi a Pechino i 5 giorni di incontri con una delegazione degli Stati Uniti per discutere nuove regole sulla sicurezza alimentare. Washington contesta alla Cina la carenza di adeguate strutture e controlli per garantire la sicurezza, la qualità e la genuinità di molti prodotti esportati. Per questo l’Amministrazione Usa per gli alimenti e i farmaci ha sospeso l’importazione di merci cinesi come pesce gatto, scampi e anguille e iniziato rigidi controlli su molti prodotti e Pechino ha a sua volta inasprito i controlli sulle importazioni dagli Stati Uniti e fermato intere navi di pollame, piccioni e carne perché ritenuti “non sicuri”. Ma il commercio tra i due colossi è essenziale per entrambi e il Dipartimento Usa per la sanità e i servizi umani ha espresso la speranza di giungere ad “accordi scritti efficaci e operativi” entro dicembre.

 

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